La
bocciatura della proposta di deliberazione per un registro comunale delle
unioni civili segna il grado di oscurantismo e di mediocrità di questo
centrodestra. Un dibattito, quello svolto in consiglio comunale, con interventi
imbarazzanti da parte dei consiglieri di maggioranza, sia per forma che per
contenuto.
A poco
è valso il tentativo di qualcuno di far scivolare il punto in discussione più
in fondo possibile all’ordine del giorno e di ridurre all’osso il dibattito
consiliare. A tarda sera, la platea riservata al pubblico aveva ancora molti
spettatori, cittadini che con interesse e apprensione attendevano il voto
rispetto alla proposta. Così come si
sono susseguiti i preziosi contributi dei consiglieri Liotta, Bova, Canale,
Falcomatà e Delfino che perfettamente hanno illustrato lo spirito della
proposta, sottolineando proprio come avesse a che fare con “le persone”, con le
loro vite, i loro affetti, la loro dignità. Ma per tutto ciò il centrodestra ha
dimostrato, ancora una volta, sensibilità zero.
C’eravamo
anche noi di Sinistra Ecologia Libertà che, sin dall’inizio, abbiamo sostenuto
con convinzione la proposta di un registro delle unioni civili. Così, mentre
Milano, Cagliari, Napoli e centinaia di altri comuni in tutta Italia si dotano
di questo semplicissimo strumento, Reggio Calabria continua a sprofondare
nell’oscurantismo retrogrado e bigotto senza segnare alcun passo in avanti sul
tema dell’uguaglianza e dei diritti civili, proprio nella città che solo
qualche mese fa è stata teatro di una terribile aggressione omofoba. Episodio
che aveva sollevato un coro di solidarietà anche da quel centrodestra che poi,
in aula, non ha risparmiato battute e prese di posizione eccentriche e
incomprensibili. La proposta era stata accompagnata da una fitta campagna di
sensibilizzazione dal titolo “Non nascondiamoci dietro un dito” che aveva
raccolto adesioni, con foto e firme, di centinaia di reggini. Quella campagna
non si fermerà e l’impegno per i diritti
civili non troverà sosta sino a quando non saranno raggiunti tutti gli
obiettivi prefissati per una reale parità tra tutte le persone senza alcuna
discriminazione. Resta la profonda amarezza per un’occasione persa per
dimostrare, almeno su questi temi, adeguatezza rispetto al resto del mondo,
alla civiltà e alla normalità. Anche stavolta, purtroppo, a causa dei soliti
noti, la nostra città resta un’anomalia e, anzi che fare un passo avanti, ne fa
dieci indietro.
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