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lunedì 16 luglio 2012

On. Giovanni Nucera Riforma Afor


“Sulla forestazione calabrese non c’è più il tempo per ulteriori rinvii o titubanze. Occorre invece definire al più presto un progetto che dia respiro e un futuro ad un settore strategico della nostra economia. Spero che il dibattito che si aperto in queste settimane, propedeutico alla riunione di Consiglio regionale del prossimo 3 agosto, sia ricco di contenuti e di proposte qualificate, che vadano al di là di alcuni atteggiamenti demagogici e populistici destinati ad illudere ancora una volta migliaia di lavoratori, ma assolutamente inutili sul piano pratico”.
E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale, on. Giovanni Nucera in riferimento al progetto di riforma dell’Afor e dell’Arssa in itinere in Consiglio regionale.
“C’è da prendere atto, innanzitutto – spiega il consigliere regionale Pdl – della mutata situazione economica nazionale, in cui ridimensionamento dei servizi e taglio alle erogazioni statali impongono una riorganizzazione generale di tutti i settori, compresa la forestazione calabrese. C’è bisogno, dunque, di una vera e propria rivoluzione, non solo sul piano economico-finanziario, ma principalmente su quello culturale.  La filosofia che dovrà guidare, infatti, l’uso delle risorse agricole e forestali della Calabria è destinata ad un cambiamento epocale. Una prospettiva di cui, dolenti o volenti, tutti siamo costretti a prendere atto. La questione non riguarda più la semplice difesa di questo settore, ma il suo rilancio, la sua valorizzazione su basi nuove in cui unire efficienza e competenza, rigore e salvaguardia dei livelli occupazionali attuali”.
Un contributo importante, sul piano scientifico  – rileva Nucera – potrebbe venire dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria. Mentre si potrebbe coinvolgere l’imprenditoria dell’industria boschiva calabrese nella rilancio e nella gestione dei tanti impianti di trasformazione del legno esistenti in Calabria - penso per esempio – aggiunge Nucera – allo stabilimento ex Bricà di Bovalino – e alla vivaistica, in cui la Forestazione calabrese aveva raggiunto livelli di eccellenza nella difesa e nella diffusione di coltivazioni autoctone e  di pregio”.
“Riorganizzare il settore della forestazione in Calabria – prosegue Nucera - significa intervenire anche sul personale dipendente, oggi in massima parte ai limiti del pensionamento, ma con una professionalità che fa invidia a molte altre regioni italiane. Un patrimonio che abbiamo il dovere di salvaguardare e sviluppare, sostenendo un virtuoso processo di ricambio generazionale in cui ipotizzare il turn-over tra padre e figlio nella forestazione, salvaguardando economia sociale e patrimonio professionale che altrimenti andrebbe perduto, e privilegiando, per gli altri casi, i disoccupati residenti nelle aree interne della Calabria”.
“Il dibattito inerente la riorganizzazione della Forestazione non può pertanto ridursi ad un mero calcolo economico, ma deve innanzitutto riguardare la filosofia generale che tiene in piedi un comparto così articolato e complesso, che richiede nuove competenze, chiama a nuove funzioni ed a nuove interazioni con le attività di gestione del territorio calabrese. Agricoltura, foreste e forestazione – conclude il Segretario Questore del Consiglio regionale – devono essere un unicum di relazione per il rilancio complessivo, non solo dell’economia calabrese, ma anche per una migliore qualità dell’ambiente, che si traduce in una migliore qualità della vita per tutti”. 

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