“Sulla
forestazione calabrese non c’è più il tempo per ulteriori rinvii o titubanze.
Occorre invece definire al più presto un progetto che dia respiro e un futuro
ad un settore strategico della nostra economia. Spero che il dibattito che si
aperto in queste settimane, propedeutico alla riunione di Consiglio regionale del
prossimo 3 agosto, sia ricco di contenuti e di proposte qualificate, che vadano
al di là di alcuni atteggiamenti demagogici e populistici destinati ad illudere
ancora una volta migliaia di lavoratori, ma assolutamente inutili sul piano
pratico”.
E’
quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale, on. Giovanni
Nucera in riferimento al progetto di riforma dell’Afor e dell’Arssa in itinere
in Consiglio regionale.
“C’è
da prendere atto, innanzitutto – spiega il consigliere regionale Pdl – della
mutata situazione economica nazionale, in cui ridimensionamento dei servizi e
taglio alle erogazioni statali impongono una riorganizzazione generale di tutti
i settori, compresa la forestazione calabrese. C’è bisogno, dunque, di una vera
e propria rivoluzione, non solo sul piano economico-finanziario, ma
principalmente su quello culturale. La
filosofia che dovrà guidare, infatti, l’uso delle risorse agricole e forestali
della Calabria è destinata ad un cambiamento epocale. Una prospettiva di cui,
dolenti o volenti, tutti siamo costretti a prendere atto. La questione non
riguarda più la semplice difesa di questo settore, ma il suo rilancio, la sua
valorizzazione su basi nuove in cui unire efficienza e competenza, rigore e
salvaguardia dei livelli occupazionali attuali”.
Un
contributo importante, sul piano scientifico
– rileva Nucera – potrebbe venire dalla Facoltà di Agraria
dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria. Mentre si
potrebbe coinvolgere l’imprenditoria dell’industria boschiva calabrese nella
rilancio e nella gestione dei tanti impianti di trasformazione del legno
esistenti in Calabria - penso per esempio – aggiunge Nucera – allo stabilimento
ex Bricà di Bovalino – e alla vivaistica, in cui la Forestazione
calabrese aveva raggiunto livelli di eccellenza nella difesa e nella diffusione
di coltivazioni autoctone e di pregio”.
“Riorganizzare
il settore della forestazione in Calabria – prosegue Nucera - significa
intervenire anche sul personale dipendente, oggi in massima parte ai limiti del
pensionamento, ma con una professionalità che fa invidia a molte altre regioni
italiane. Un patrimonio che abbiamo il dovere di salvaguardare e sviluppare,
sostenendo un virtuoso processo di ricambio generazionale in cui ipotizzare il
turn-over tra padre e figlio nella forestazione, salvaguardando economia
sociale e patrimonio professionale che altrimenti andrebbe perduto, e
privilegiando, per gli altri casi, i disoccupati residenti nelle aree interne
della Calabria”.
“Il dibattito inerente la riorganizzazione della Forestazione non può
pertanto ridursi ad un mero calcolo economico, ma deve innanzitutto riguardare
la filosofia generale che tiene in piedi un comparto così articolato e
complesso, che richiede nuove competenze, chiama a nuove funzioni ed a nuove
interazioni con le attività di gestione del territorio calabrese. Agricoltura,
foreste e forestazione – conclude il Segretario Questore del Consiglio
regionale – devono essere un unicum di relazione per il rilancio complessivo,
non solo dell’economia calabrese, ma anche per una migliore qualità
dell’ambiente, che si traduce in una migliore qualità della vita per tutti”.
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