A
vederla, poco più che sedicenne, nella sua prima apparizione televisiva accanto
alla Carrà, nel programma di Raiuno “Pronto Raffaella”, nei primi anni ’80,
incarnava il prototipo perfetto della ballerina classica. Anche se di tempo ne
è passato, Antonella Ciappetta, danzatrice cosentina, oggi titolare di una
delle scuole di danza più accreditate della città, non è cambiata molto. Una
silfide, si direbbe nel gergo della danza, e tale è rimasta. Quelle immagini
della sua prima apparizione televisiva importante sono state riproposte a Palazzo
dei Bruzi in occasione dell’invito che Antonella Ciappetta ha ricevuto da parte
del Presidente della commissione cultura del Comune di Cosenza Claudio Nigro,
nell’ambito dell’iniziativa rivolta ai giovani talenti della nostra città che
animeranno il gran galà che la commissione cultura ha in animo di organizzare
al Teatro “Rendano” per la fine dell’anno.
Il
percorso artistico di Antonella Ciappetta è costellato di importanti
opportunità, a cominciare dal privilegio di frequentare, dopo aver mosso i primi
passi nel Centro Internazionale di Danza di Cosenza, diretto da Isabella Sisca,
la scuola del “National ballet” di Toronto, in Canada, alla corte del grande
Erik Bruhn.
Un’esperienza,
quella, rimasta indelebilmente scolpita nella mente della danzatrice cosentina
e dalla quale arrivarono altre significative occasioni lavorative: le scritture
in diverse produzioni dell’Aterballetto di Reggio Emilia, una delle migliori
compagnie di danza italiane, l’approdo come ballerina solista nel “Balletto di
Roma”, diretto da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, la possibilità di
perfezionarsi all’Accademia “Agrippina Vaganova” di Leningrado.
Nel
corso dell’incontro con Antonella Ciappetta in commissione cultura sono
intervenuti, oltre al Presidente Claudio Nigro, anche i consiglieri comunali
Mimmo Frammartino, Maria Lucente e Sergio Nucci.
“Antonella
Ciappetta – ha detto Mimmo Frammartino – è una di quelle artiste che ha dato
lustro alla città di Cosenza, distinguendosi peraltro negli anni ’80 e ’90,
quando non era affatto facile emergere. Come istituzioni abbiamo il dovere di
rendere merito a chi il merito lo ha sempre dimostrato ed è per questo che
abbiamo deciso di ospitarla in commissione cultura”.
Per
Maria Lucente “incontrare Antonella Ciappetta non equivale a scoprire un
personaggio, perché è già ampiamente nota. Ciò che più conta è, invece, che lei
abbia continuato la sua attività a Cosenza, mettendo a frutto nella scuola di
danza da lei diretta, la sua storia professionale e personale.”
Apprezzamento
per l’iniziativa della commissione cultura è stata poi espressa anche da Sergio
Nucci. “Farsi carico dei nostri figli migliori – ha affermato – è un dovere per
le istituzioni che rappresentiamo, perché troppo presto ci dimentichiamo del
loro talento.”
Al
termine della riunione di commissione, c’è spazio anche per qualche riflessione
della stessa Antonella Ciappetta, dopo aver commentato il video proiettato a
Palazzo dei Bruzi che ripercorre le tappe più significative della sua carriera
di ballerina: dalla videocassetta vhs spedita con il suo provino, che la
ritraeva insieme al maestro dell’epoca Ilie Suciu, al National Ballet di
Toronto di Erik Bruhn, al passo a due con Maurizio Vanadia, primo ballerino del
Teatro alla Scala di Milano, nell’88 al “Rendano” di Cosenza.
“La
danza non è solo un’esperienza di
vita, ma anche un magnifico percorso di arricchimento culturale. E’ importante passare il testimone alle nuove
generazioni, mettendo a frutto le esperienze del passato, ma senza creare
troppe illusioni.”
L’incontro
si è concluso con la consegna ad Antonella Ciappetta, da parte del consigliere
Mimmo Frammartino, del volume “La città di Telesio”.
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