P. Morosini con la maglia della Reggina (foto: goal.com) |
Che un sabato "sportivo" si tramutasse in tragedia di tali proporzioni nessuno lo avrebbe potuto immaginare. Ero allo stadio, nel luogo che dovrebbe rappresentare un momento di festa ma che invece troppo spesso diventa il momento per riportare alla luce vecchie ruggini tra tifosi, rivalità tra squadre, allenatori e calciatori. Almeno in Italia. E così stava avvenendo oggi. Arrivare in tribuna stampa é stato difficoltoso, costretto a girare attorno allo stadio perché i dintorni della curva nord erano off-limits. "Motivi di sicurezza". Per inciso, appena dentro lo stadio i tifosi ospiti hanno fatto esplodere 7-8 "petardi" alquanto rumorosi. Alla faccia dei controlli e dei tornelli...
Superato il piccolo disagio, eccomi sistemato nella mia postazione: pc acceso e sky-go sintonizzato sulla Diretta Serie B.
Inizia il derby e il Crotone appare ben messo e volitivo, meno la Reggina. Succede poco o nulla così ogni tanto butto l'occhio al pc per seguire i risultati... Livorno avanti 2-0 a Pescara. "Che colpaccio!", penso. Riapro word per annotare finalmente gli amaranto più vivi.Era circa la metà del primo tempo quando, durante una pausa di gioco, noto che all'Adriatico non si gioca più. Un'ambulanza chiude le porte e abbandona il campo. Penso a un infortunio grave. I calciatori delle due squadre appaiono sgomenti. Anche sugli spalti c'é tensione. Senza audio (con le urla del Granillo sarebbe stato inutile) non comprendo di cosa si tratti. Alla fine del primo tempo ascolto qualcosa e comprendo che un calciatore si é accasciato al suolo ma avverto sensazioni positive circa un suo recupero. Inizia il secondo tempo e al Granillo accade di tutto, non riesco più a seguire la diretta sky. A fine partita apprendo la tragica notizia dalla radio. Si é spento Piermario Morosini. "Morosini!". Sì, proprio l'ex amaranto, promessa del calcio italiano, ex azzurrino U21 ma ragazzo sfortunato nella vita di tutti i giorni. Da qualche tempo aveva perso padre, madre e fratello. Un destino crudele adesso lo ha riunito ai suoi affetti a soli 26 anni. Un atleta stroncato da un infarto. Troppo spesso sta accadendo che gli sportivi, coloro che fisicamente dovrebbero aver qualcosa in più degli altri, crollino. Ma dove sono i controlli? Cassano é vivo per miracolo, Muamba, il calciatore del Tottenham, anche. Altri, come Piermario Morosini, non ce l'hanno fatta. Forse questi ragazzi in allenamento sono spinti oltre ogni limite per raggiungere prestazioni che normalmente non potrebbero assicurare? O cos'altro? Si é parlato di un'infezione cardiaca... Diagnosi corretta o stranamente affrettata? I prossimi saranno i giorni del tam-tam mediatico, volto a scoprire colpevoli, innocenti e segreti di un giovane che amava correre dietro a un pallone ma che per questo ha perso. Di questa giornata resterà solo l'amarezza per una prematura perdita e la paura che adesso neanche poter correre dietro a un pallone potrà mai più essere così scontato.
Addio, Morosini!
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.