Certo che ci vuole mestiere e capacità per collezionare il
ragguardevole primato di 14 bocciature di leggi nell’arco di meno di due anni.
E’ questo il primato di cui il Presidente Scopelliti, insieme alla sua Giunta e
alla sua maggioranza di centrodestra non hanno di che vantarsi. Ed occorre
ricordare che queste bocciature con relative impugnative alla Corte
Costituzionale sono state fatte prima dal governo Berlusconi e poi dal governo
Monti.
L’ultima bocciatura in ordine di tempo è certamente quella più grave
perché riguarda il cosiddetto Piano Casa 2 della Regione Calabria che,
modificando il precedente Piano Casa 1 (legge regionale n. 21/2010), apriva la
strada ad un saccheggio senza precedenti del territorio calabrese.
Una legge davvero scandalosa frutto della protervia e dell’arroganza
senza limiti di una destra becera e rozza che pensa di poter disporre a
piacimento delle risorse della regione per promuovere gli interessi più loschi
all’insegna del disprezzo dei valori del paesaggio e del territorio.
In una regione che è stata già duramente provata nei decenni passati
dalle azioni più dissennate di devastazione ambientale e speculazione edilizia,
sarebbe stato intollerabile consentire una nuova colata di cemento.
Eppure se non fosse arrivata la bocciatura del governo Monti oggi
saremmo a questo punto a causa delle politiche e delle scelte sciagurate che la
destra sta portando avanti alla regione sulla testa e al di sopra degli
interessi della Calabria e dei bisogni dei calabresi.
Questa destra calabrese, così come quella nazionale, è la destra che
sta portando la regione sul binario morto del disastro e del fallimento
politico ed amministrativo. E’ la destra dei condoni e degli abusi, come
quello, gravissimo, che si voleva attuare con il cosiddetto Piano Casa 2 che
prevedeva addirittura la possibilità di condonare gli abusi edilizi realizzati
in aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
E non è certo un caso se dopo due anni di governo Scopelliti tutti gli
strumenti di pianificazione e di governo del territorio sono stati totalmente
bloccati, a partire dal Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico che, appena
insediata, la giunta Scopelliti ha provveduto a sospendere ed a ritirare dal
Consiglio Regionale dove era in procinto di essere approvato. Ricordo che il
QTRP è stato uno dei più grandi risultati della passata legislatura quando
l’Assessorato all’urbanistica era retto dal sottoscritto: un grande lavoro che
purtroppo rischia di essere vanificato dal dilettantismo, dall’incompetenza e
dalla mancanza di volontà politica dell’attuale gestione politica e
amministrativa.
Noi lo sapevamo già, ma dopo due anni anche i calabresi hanno
cominciato a conoscere qual è la vera natura di questa destra che governa la
regione e quali sono i suoi reali obiettivi.
Costoro non vogliono né regole né pianificazione e, quindi, bloccano e
svuotano tutti gli strumenti come il Quadro Territoriale Regionale
Paesaggistico che potrebbe rappresentare un serio ostacolo al dispiegarsi di un
disegno che considera il territorio ed il paesaggio non come risorse da
tutelare e valorizzare ma come elementi utili per realizzare gli interessi
della rendita, del cemento selvaggio e degli intrecci
politico-affaristico-mafiosi.
Tutto il contrario di quello che oggi serve alla Calabria e che rappresenta
un’esigenza ormai insopprimibile.
Il futuro di questa terra è legato fortemente alla tutela ed alla
valorizzazione delle sue risorse naturali, del suo patrimonio storico ed
archeologico, del suo territorio e del suo paesaggio.
Ma per fare ciò ci vogliono più regole e meno condoni, più
pianificazione regionale e locale e meno abusi, meno consumo del suolo e più
contrasto alla speculazione, meno mattoni e più recupero e riqualificazione,
più interventi e investimenti per la prevenzione dei rischi e meno
deregulation. Insomma tutto quello che non sta facendo Scopelliti.
Questa è la strada che occorre perseguire per guardare
con fiducia al futuro di un territorio che richiede più cura e più attenzione
vista la sua fragilità e precarietà e che non può essere continuamente
sottoposto alle più selvagge e devastanti azioni criminali che lo feriscono in
maniera irreversibile. A chi oggi in Calabria si fa portatore delle iniziative
di saccheggio e di devastazione del territorio vogliamo ricordare una vecchia frase
indiana “La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma
un prestito dei nostri figli” che ci impone di rispettare ambiente e territorio non tanto per noi
ma soprattutto per quelli che verranno dopo di noi.
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