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mercoledì 11 gennaio 2012

L'abbraccio della comunità pellarese a Don Massimo Laficara

La comunità parrocchiale di Pellaro ringrazia e saluta, dopo dieci anni di opera pastorale, il “suo” parroco Don Massimo Laficara, il quale lascia la comunità di Pellaro per diventare Padre Spirituale del Seminario Diocesano, incarico che lo porterà a coadiuvare l’opera del neo rettore Don Salvatore Santoro. Una decisione assunta dall’Arcivescovo e che don Massimo ha accolto con spirito d’obbedienza, leit motiv di un predicatore spirituale qual è questo parroco che fin da giovanissimo ha operato nel sociale ispirandosi agli insegnamenti del Vangelo.

Sostituito egregiamente da don Tonino Sgrò, don Massimo lascia comunque un vuoto incolmabile nella comunità pellarese che in questi anni lo ha seguito sulla via della preghiera e del volontariato. Del resto nell’ultima S. Messa celebrata  nella chiesa di S. Maria del Lume  don Massimo ne ha avuto certamente contezza:  la folla che gli si è stretta intorno è riuscita a dimostragli ancora una volta quanto importante sia stata la sua opera per tutti loro.

Innumerevoli le esperienze da ricordare così come le sue omelie che sono ancora vive nella memoria di tutti i fedeli che hanno seguito la sua azione spirituale fin dalla fondazione, nell’ottobre 2007, del  Gruppo Scout Agesci Pellaro 1, che lui ha fortemente voluto e sostenuto, e che oggi lo vede erede spirituale per tutto il comprensorio.

Prima fra le altre  la creazione del Centro per minori “Giovani Domani”  nato a Pellaro nel 2003 per rispondere all’assenza di proposte educative rivolte ai minori di quella Circoscrizione.

Per il Centro don Massimo decise che la mission dovesse essere la tutela dei diritti dei minori e la soddisfazione, ove possibile, della loro affermazione. Grande festa anche, nell’ottobre 2009, per l’inaugurazione della nuova Struttura che ospita, tutt’oggi, le attività del Centro e che si riuscì a realizzare in collaborazione del Comune di Reggio Calabria, dell’allora Assessore alle Politiche Comunitarie e dell’Assessorato alle Politiche Sociali.

L’obiettivo era quello di integrare al meglio i rapporti fra scuola e famiglia per evitare l’emarginazione, abbastanza diffusa in un centro di 40mila anime qual è Pellaro , comprensorio che ha le prerogative di una cittadina, senza per questo godere di servizi adeguati.

 Don Massimo, chiamato oggi a diversi ed altrettanto impegnativi oneri,  lascia un  vuoto incolmabile perché ogni sua azione si è contraddistinta per quel valore aggiunto che solo una forte guida spirituale può dare ad una comunità, educata in questi dieci anni, ad una sempre più spiccata consapevolezza di sé.

Con la sua guida i ragazzi di Pellaro sono diventati campioni di volley e di calcio a 5; grazie ai suoi input l’Azione cattolica ha  rivissuto una rigogliosa primavera; il centro Giovani domani è diventato il punto focale di un movimento così vasto da aggregare in nome dello sport e della catechesi ben cinque regioni, arrivate in Calabria per il Forum nazionale “Benvenuti al sud”.  Ed anche la nuova chiesa, da lui fortemente voluta,  sembrava già cosa fatta anche se l’inaugurazione dell’opera non potrà avvenire prima di giugno.

Nella sua ultima messa a Pellaro don Massimo ha parlato con il cuore in mano a quella folla scossa dal suo abbandono: “ non vivetelo come tale, io ci sono e ci sarò ­ -  ha detto – ma come è giusto che sia un parroco non appartiene ai fedeli, che pure ama, ma a  Dio ed è alla sua volontà che non smetterà di obbedire”.

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