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mercoledì 11 gennaio 2012

Adico - Liberalizzazioni: farmacisti, notai e tassisti nel mirino

Dopo Passera, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà conferma: le liberalizzazioni arriveranno, e arriveranno molto presto. “Faremo un decreto entro il 20 gennaio”, ha confermato l’ex presidente dell’Antitrust, intervenuto ieri sera a Porta a Porta. Nel mirino farmaci e taxi, (i cui tentativi di aprire il mercato sono falliti nella manovra di dicembre), e notai. Ma anche benzina, trasporti a acqua.
Più farmacie sul territorio
Primo obiettivo dell’esecutivo è quello di favorire un abbassamento dei prezzi di farmaci di fascia C, quelli con obbligo di ricetta ma a carico del cittadino. Il piano del governo è però differente dal tentativo di riforma inserito nella manovra economica del 6 dicembre (e poi affossato in commissione bilancio), in cui si estendeva alle parafarmacie la possibilità di vendere questa categoria di medicinali. Questa volta, ha annunciato Catricalà, “ci sarà un aumento della pianta organica in modo da avere i giusti sconti sui farmaci”.
Una media troppo alta
Si tratta, in pratica, di aumentare il numero delle farmacie attive, che oggi in Italia sono 17.215, (di cui 16.000 private), una ogni 3.341 abitanti. Una media di molto superiore a quella di Francia e Spagna, dove il rapporto è rispettivamente di un presidio ogni 2.849 e uno ogni 2.176. Catricalà non ha aggiunto altro, ma è evidente che se si vorrà ottenere un abbassamento dei prezzi bisognerà eliminare il prezzo fisso per i medicinali.
Più licenze per i taxi?
Anche sui taxi il governo non ha gettato la spugna, e vuole riprovare (si tratterebbe del terzo tentativo, dopo quello di Bersani, nel 2006, e dello stesso governo Monti), ad ampliare il numero delle licenze presenti sul territorio, in modo da provocare un abbassamento dei prezzi. Per trovare una mediazione con i tassisti, che minacciano di fare muro (arrivati alla pensione i tassisti usano vendere la propria licenza, ottenendo così una sorta di “buonuscita”, e non vogliono che l’aumento ne faccia abbassare il valore), una delle proposte in campo è quella di offrire una licenza gratis ai tassisti che già ne hanno una, in modo che questi possano rivenderla recuperando il valore di quella originale. Ma anche questo compromesso non piace agli interessati.
Distributori di benzina più “liberi”
Il decreto in arrivo per fine gennaio tocca un altro capitolo importante, quello dei distributori di carburante. “I benzinai dovranno avere la possibilità di vendere altri beni di consumo” ha detto il sottosegretario alla Presidenza Catricalà, chiarendo però che la riforma non si limiterà ad aumentare le merci esposte nei distributori. Nel pacchetto di misure ci sarebbero quelle per potenziare la rete delle pompe bianche, e per ampliare la concorrenza permettendo aggregazioni fra piccoli. L’idea, poi, è quella di dare gli impianti di distribuzione (oggi concessi dai petrolieri in comodato), in affitto ai gestori, i quali potrebbero così di mettere in vendita più marchi.
Addio tariffe minime per i notai
Come per le altre categorie di professionisti anche per i notai il governo intende abolire le tariffe minime. A questo, però, si aggiungerebbe l’ampliamento della “pianta organica”. In pratica, aumentando il numero dei notai sul territorio, si favorirebbe la concorrenza. Ma Catricalà non si è fermato qui. Se queste saranno, a quanto pare, le misure immediate, che il governo approverà, il sottosegretario ha annunciato riforme sul pianod ei trasporti: “Esistono storture che avvantaggiano le Ferrovie dello Stato, ci saranno norme per una maggiore facilità di accesso”, e per l’energia: “Lo scorporo di Eni e Snam non è una delle priorità indicate ma ci sono tanti altri rimedi per pagare meno il gas”.

Giulia Nitti
fonte: il salvagente.it

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