L’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile ha presentato la modifica alla L.R. n. 21/2010, il cosiddetto “Piano Casa”, ossia l’insieme delle disposizioni che consentono interventi di ampliamento, demolizione, ricostruzione e recupero degli immobili esistenti. Il nuovo articolato – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - è stato approvato dalla Giunta Regionale e trasmesso alla IV Commissione per gli adempimenti di competenza. Il “Piano Casa 2” oltre al recepimento delle norme collegate al cosiddetto “Decreto Sviluppo”, integra ed amplia in misura significativa le possibilità offerte dalla Legge Regionale estendendole anche agli immobili a destinazione non residenziale. Il nuovo disegno di legge contempla, inoltre, l’integrazione della disciplina attuativa per gli aspetti della prestazionalità energetica ed adeguamento sismico e, soprattutto, presenta un insieme di modifiche all’articolato tese a risolvere una serie di problemi interpretativi sorti con l’applicazione della prima stesura della norma. La nuova formulazione della legge, aggiunge Gentile, dovrebbe potenziare enormemente le possibilità offerte dal provvedimento, che ha, ribadisce l’Assessore, la sostanziale finalità di stimolare l’economia attraverso un significativo impulso alle attività edilizie. La difficile congiuntura economica che si sta attraversando impone scelte tempestive ed efficaci, capaci di incidere su quei meccanismi attraverso i quali il tessuto produttivo del Paese è in grado di azionare la leva dello sviluppo e favorire processi di crescita economica. L’azione dell’assessore Gentile e del presidente Scopelliti è tesa ad assicurare il massimo impegno nel varare, con la maggiore tempestività possibile, tutti quei provvedimenti che possono, in varia misura, stimolare le attività economiche e produttive. Si può affermare dunque che la presentazione del provvedimento rappresenta un momento particolarmente significativo, in quanto la legge nasce quale strumento per contrastare la crisi economica e tutelare i livelli occupazionali attraverso il rilancio delle attività edilizie dirette al miglioramento della qualità architettonica, energetica e strutturale del patrimonio edilizio, nonché ad incrementare, in risposta ai bisogni abitativi delle famiglie in condizioni di particolare disagio economico e sociale, il patrimonio di edilizia residenziale pubblica avviando un processo di riqualificazione di aree urbane degradate o esposte a particolari rischi ambientali e sociali.
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