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martedì 8 novembre 2011

ADICO: le news

Gli perdono il bagaglio e va dal giudice perché dopo un anno non ha ancora ricevuto il rimborso che gli spetta


20 ottobre 2011
Gli perdono il bagaglio e va dal giudice perché dopo un anno non ha ancora ricevuto il rimborso che gli spetta. È la storia di G.M., che nel dicembre dello scorso anno aveva preso un volo Alitalia Verona-Lamezia Terme, con scalo a Roma Fiumicino, smarrendo la valigia. Dopo aver inviato una diffida alla compagnia aerea senza successo, è pronto ad esperire le vie legali attraverso Adico, a cui si è rivolto. «Avrei anche accettato l’indennizzo massimo che mi è stato proposto, ma in una telefonata successiva Alitalia ha smentito di avermi accordato questo rimborso – dice G.M. – Non parliamo, poi, del comportamento della compagnia che non solo non ha mai preso l’iniziativa per contattarmi, ma anche si nasconde dietro agli operatori di call center che non danno informazioni precise e sono sempre diversi ad ogni telefonata, costringendoa rispiegare sempre tutto da zero». Adico ricorda i diritti dei passeggeri in caso di perdita del bagaglio. «Al termine del viaggio aereo bisogna recarsi subito all’ufficio oggetti smarrito per sporgere denuncia muniti di biglietto, ricevuta consegnata al momento del check in e del modulo Passenger irregulary report con le relative caratteristiche: marca, modello, dimensioni e colore – spiega il presidente Carlo Garofolini – Dopo 21 giorni la valigia è considerata persa e si rende necessario il reclamo in forma scritta con raccomandata con ricevuta di ritorno in cui vanno quantificate le perdite subite: il massimo indennizzo previsto è di 1.167 euro, salvo che sia aumentato in virtù della dichiarazione di valore da fare al momento del check in, su un apposito modulo e previo pagamento di una tariffa aggiuntiva».

Fonte: il Gazzettino
di Alvise Sperandio



Nel maxi emendamento dismissione da 6 miliardi di euro in terreni agricoli a imprenditori under 40


7 novembre 2011
Maxidismissione di terreni agricoli statali per oltre 338mila ettari, per un valore di 6 miliardi. La misura è contenuta nel maxiemendamento alla legge di Stabilità del governo. La cessione di terreni agricoli dello Stato sarebbe rivolta a imprenditori under 40 per avviare nuove attività o ampliare aziende già esistenti. Previsto, inoltre, il ricorso a trattativa privata e le vendite godrebbero di agevolazioni fiscali.
Il ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano annuncia le norme inserite nel maxiemendamento al ddl stabilità in tema di agricoltura. «Prima di tutto per rilanciare l’occupazione in agricoltura e, soprattutto, agevolare i processi di ricambio generazionale nel settore agricolo é stata inserita una norma di immediata applicazione che consente l’acquisto da parte di privati dei terreni demaniali a vocazione agricola. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della disposizione, infatti, l’agenzia del demanio provvederà alla alienazione dei terreni di proprietà dello Stato, mediante trattativa privata o asta pubblica».Il ministro ha spiegato che l’agenzia hal’obbligo di destinare almeno il 50% delle terre ai giovani agricoltori, anche organizzati in forma societaria. Il fondo di rotazione della legge 183/1987 è autorizzato, poi, ad anticipare le quote dei contributi comunitari e statali previsti nell’ambito degli interventi Ue attivati nei settori dell’agricoltura e della pesca. «Si tratta di rilevanti risorse che saranno subito a disposizione degli agricoltori», ha detto Romano.
Favoriti i giovani agricoltori
In pratica si ampliano l’offerta e le modalità di accesso al mercato fondiario da parte dei giovani imprenditori. Oltre alla possibilità già esistente di concessione in affitto dei beni liberi di proprietà dello Stato a destinazione agricola e non utilizzabili per altri fini istituzionali, la misura la vendita dei terreni a tre tipologie di imprenditori, rigorosamente under 40. Quali: «giovani agricoltori, che non hanno ancora compiuto 40 anni, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto iscritti nelle relative gestioni previdenziali; giovani che non hanno ancora compiuto 40 anni che intendono esercitare attività agricola professionale a condizione che acquisiscano entro 24 mesi dall’operazione di acquisto o ampliamento la qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto e la iscrizione nelle relative gestioni previdenziali entro i successivi 12 mesi; giovani agricoltori, che non hanno ancora compiuto i 40 anni, che siano subentrati per successione nella titolarità di aziende a seguito della liquidazione agli altri aventi diritto delle relative quote».
«Consideriamo positiva la decisione di immettere nella legge di stabilità la possibile dismissione dei terreni agricoli statali del nostro Paese a giovani imprenditori», fa sapere il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini «in una fase di grave crisi economica e finanziaria, ma sarà necessario mantenere vincoli assoluti di destinazione d’uso dei terreni al fine di evitare sempre possibili speculazioni nell’utilizzo dei terreni».

spunti tratti dall’articolo del Sole24ore.it di Nicoletta Cottone





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