ARMI: TRAFFICO BULGARIA-ITALIA, SEI ARRESTI IN CALABRIA SI TRATTA DI UN ITALIANO E 5 BULGARI RESIDENTI NEL CROTONESE (ANSA) - BRINDISI, 11 NOV - Sei persone (un italiano e cinque bulgari) sono state arrestate da militari della Guardia di finanza di Brindisi e Crotone con l'accusa di aver trafficato, detenuto e portato armi tra la Bulgaria, la Puglia e la Calabria. Gli arresti sono stati eseguiti in provincia di Crotone (Mesoraca e Petilia Policastro), dove erano domiciliati gli indagati, su disposizione della magistratura brindisina che ha emesso il provvedimento restrittivo e ha disposto perquisizioni domiciliari. Le armi - secondo le indagini - provenivano dalla Bulgaria e arrivavano in Italia attraverso i porti di Brindisi e Bari. L'operazione, chiamata 'Vratsa', e' stata avviata il 3 luglio 2010 dopo il ritrovamento in un mezzo sbarcato nel porto di Brindisi, di cinque pistole, sei caricatori, due silenziatori e 90 cartucce. In quell'occasione furono arrestati due bulgari e un italiano. Nell'ottobre del 2010 fu compiuto un altro sequestro di armi, questa volta nel porto di Bari dove furono trovate sette pistole, sei silenziatori e 94 cartucce su un mezzo sul quale viaggiavano tre bulgari, che furono arrestati.
FS: FILT-CGIL, CONTRO TAGLIO TRENI PROTESTINO GOVERNATORI 'FERROVIE E GOVERNO RESPONSABILI, MARGINALIZZANO AREE DEBOLI' (ANSA) - BARI, 11 NOV - Le segreterie regionali della Filt-Cgil di Puglia, Calabria e Sicilia esprimono ''forte preoccupazione per le scelte delle Ferrovie dello Stato'' di ''sopprimere gran parte dei treni a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord'' e viceversa, una decisione ''che isola il Mezzogiorno marginalizzandolo ulteriormente dal resto del Paese''. Il sindacato chiede una ''energica reazione'' dei presidenti delle tre Regioni meridionali e di tutte le altre istituzioni. La riduzione del servizio e' stata decisa a seguito dei tagli ai trasferimenti alle Regioni, cosi' come ha spiegato ieri l'ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che ha lanciato nuovamente l'allarme dato gia' all'indomani della manovra che stabilisce questi tagli. ''C'e' una responsabilita' evidente - dice il sindacato - sia delle Ferrovie dello Stato che non investe nel Sud e ragiona come una societa' privata che pensa solo al profitto, sia del governo nazionale che, attraverso i tagli delle risorse fino al 70 per cento per i prossimi anni, marginalizza le aree deboli e le priva di qualsiasi prospettiva di sviluppo''. ''Appare evidente - aggiunge la Filt-Cgil - che rispetto a queste decisioni occorre una energica reazione innanzitutto dai Presidenti della tre Regioni meridionali, oltre che da tutti gli altri livelli istituzionali, per impedire che il disegno delle Ferrovie dello Stato, favorito dalla miopia politica del Governo nazionale, produca effetti cosi' drammatici sul sistema del trasporto e della mobilita' meridionale''. ''E' necessario creare - conclude - le condizioni di una forte mobilitazione non solo dei lavoratori, ma anche e soprattutto dei cittadini meridionali che non possono essere privati del diritto alla mobilita'''.
PONTE STRETTO:DONADI,ESPOSTO SU AMMINISTRATORI CHE INVESTONO (ANSA) - VILLA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA), 11 NOV - ''Italia dei valori crede che la conferenza dei servizi apertasi a Roma sulla questione del Ponte, si sia mossa al di fuori della legalita'; il Parlamento ha gia' detto che l'opera non si deve fare, il Governo che l'ha stabilita non esiste piu', i finanziamenti europei, non esistono piu'''. Lo ha detto il capogruppo di Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, a Villa San Giovanni, circa i lavori per il Ponte sullo stretto. ''Italia dei valori - ha aggiunto - vigilera' e presenteremo nei prossimi giorni un esposto alla procura della Repubblica perche' a nostro avviso, gli amministratori che continuano ad investire denaro pubblico in un'opera che non si fa piu' di sicuro, stanno commettendo un abuso erariale, stanno dissipando denaro pubblico e a nostro avviso potrebbero esserci anche gli estremi di un reato. Per questo, diciamo a tutti di fare molta attenzione perche' non c'e' piu' possibilita' di scherzare con i soldi pubblici''.
VIOLENZA SESSUALE:PICCHIAVA E ABUSAVA DELLA MOGLIE,ARRESTATO ROMENO AVEVA LASCIATO TIVOLI E RAGGIUNTO LA CALABRIA (ANSA) - SELLIA MARINA (CATANZARO), 11 NOV - Un romeno, Florin Ion Rus, di 30 anni, e' stato arrestato dai Carabinieri a Sellia Marina per violenza sessuale, lesioni, maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e minacce. All'uomo e' stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tivoli (Roma). Nei mesi scorsi la moglie del romeno ha denunciato ai Carabinieri una serie di maltrattamenti e violenze sessuali subite dal marito. L'uomo avrebbe anche ripetutamente picchiato la donna e la figlia. Dopo la denuncia il trentenne si e' allontanato da Tivoli ed ha raggiunto Sellia Marina dove e' stato rintracciato ed arrestato.
AGRICOLTURA:BRACCIANTI LICENZIATE BLOCCANO TIR NEL TARANTINO 33 DONNE PRESIDIANO OPIFICIO. 'SOSTITUITE DA LAVORO INTERINALE' (ANSA) - TARANTO, 11 NOV - Un gruppo composto da 33 donne, tutte braccianti agricole, affiancate da alcuni esponenti della Flai Cgil, dalle 3 della notte scorsa sta manifestando nei pressi della statale 106, a Massafra (Taranto), davanti a uno dei capannoni della 'Geagri', societa' del gruppo Battaglio che gestisce gran parte del mercato nazionale di pere, uva, albicocche, clementine e arance. Le donne - secondo il sindacato - sono state licenziate e sostituite con lavoratori interinali: per questo hanno bloccato anche i tir di trasporto frutta provenienti da Calabria e Basilicata. ''A protestare - spiega in una nota Mimmo Stasi, della Flai Cgil di Taranto - sono donne di Massafra, Palagiano e Palagianello che con questa societa' hanno avuto un rapporto di lavoro pluridecennale, rinnovato ogni anno in occasione delle varie stagioni di raccolta. La stragrande maggioranza di loro ha lavorato anche 15/16 ore al giorno, con sottosalario, in barba al contratto e alle leggi sulla sicurezza e soprattutto con spregio assoluto delle norme di civilta' e decoro che si devono agli esseri umani''. Queste braccianti, fa notare Stasi, ''sono messe alla porta perche' la competizione verso il basso non ha mai fine. Sostituite da altri lavoratori reclutati dalle agenzie interinali: il nuovo confine della schiavitu' istituzionalizzata''. I lavoratori interinali arrivati questa mattina a bordo di pulmini sono stati bloccati dal presidio delle lavoratrici e dei rappresentanti sindacali. ''Sono lavoratori che non hanno ricevuto nessun tipo di formazione - conclude Stasi - e che di regola arrivano a costare anche la meta' di un lavoratore tradizionale''.
'NDRANGHETA: BENI PER 1,6 MLN SEQUESTRATI A 2 IMPRENDITORI SIGILLI A DITTE INDIVIDUALI, QUOTE DI SOCIETA' E TERRENI (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 11 NOV - Beni per un milione e seicentomila euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria a due imprenditori, Demetrio Franco, di 34 anni, di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), attualmente agli arresti domiciliari, e Giuseppe Speranza di 60 anni di Gioia Tauro (Reggio Calabria), detenuto in carcere. Franco e' stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul traffico di stupefacenti 'Chalo Nera' condotta dai Carabinieri e condannato in primo grado a 15 anni e successivamente per rideterminazione della pena a 14 anni. Speranza e' stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta denominata Maestro che ha permesso di individuare un'associazione mafiosa dedita al contrabbando e alla contraffazione di merci provenienti dalla Cina. In particolare Speranza e' individuato come elemento di raccordo con la cosca Mole' di Gioia Tauro. La Dia di Reggio Calabria ha dato inizio a due distinte attivita' di indagine patrimoniale volte a verificare le modalita' di acquisizione dei patrimoni societari e personali riconducibili agli imprenditori, in rapporto con le entrate ufficiali. Gli esiti delle attivita' hanno dato luogo a due proposte di misura di prevenzione personale e patrimoniale la prima a firma del direttore della Dia e la seconda da parte del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone che sono state recepite dal Tribunale reggino che ha emesso i provvedimenti. I beni sequestrati sono ditte individuali, quote di capitale di societa' impegnate in vari settori dai servizi all'agricoltura e terreni nella provincia di Reggio Calabria dell'estensione totale di circa due ettari; conti correnti e disponibilita' finanziarie e un'autovettura.
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