Calabria: Cgil, grave crisi del settore pesca (ASCA) - Catanzaro, 11 mar - La Cgil della Calabria, ancora una volta, ''denuncia la grave crisi in cui versa il settore della pesca in regione: i circa tre mila lavoratori interessati, oramai da qualche anno, non hanno alcuna fonte di reddito e sono a rischio di esclusione sociale. Le imprese sono gravate da debiti che non riescano a pagare a causa delle restrizioni normative che hanno reso diseconomica e quindi impraticabile l'attivita' di pesca. Le numerose proteste dei lavoratori del settore e i conseguenti incontri con l'Assessorato regionale all'agricoltura e alla pesca sono serviti a focalizzare i problemi ma non a dare soluzioni concrete alla gravita' della crisi della pesca in Calabria''. Pertanto, la segreteria della Cgil regionale ''chiede un altro incontro per avanzare eventuali proposte al MiPAAF, tramite l'Assessorato, per le tematiche di interesse nazionale e nel contempo che sia risolutivo per i problemi di competenza regionale e cioe' proposta per una nuova e diversa ripartizione delle quote tonno da avanzare al MiPAAF; progetto pilota per la sperimentazione di attrezzi selettivi per la pesca dell'alalonga, diversi dai palangari derivanti che si sono rilevati inefficaci e antieconomici; progetto stralcio al Piano di Gestione per la pesca del rossetto, del bianchetto e del cicerello; istituzione di un fondo di garanzia per la ristrutturazione dei debiti e per la copertura dei costi di gestione; focus group sull'attuazione del FEP 2007- 2013 per eventuale rimodulazione rispetto le attuali problematiche della pesca e il bando per la demolizione con misure accompagnatorie per personale imbarcato''.
Regione: Idv, modificare legge trasparenza per appalti (ASCA) - Reggio Calabria, 11 mar - ''L'istituzione dell'Autorita' regionale denominata Sua, mediante la legge risalente al 7 dicembre 2007 n. 26, ha rappresentato una qualificante e meritoria iniziativa in termini di disciplina della trasparenza in materia di appalti pubblici, di lavori e forniture e, piu' in generale, un rilevante contributo alla rigenerazione morale nell'attivita' di un ente pubblico fondamentale quale la Regione''. Lo asseriscono i consiglieri regionali della Calabria, di Italia dei Valori, Emilio De Masi (capogruppo) e Mimmo Talarico che hanno predisposto un progetto di legge per riformare la legge istitutiva della Sua. Secondo i due consiglieri regionali ''Il vantaggio ottenuto in termini di risparmio, ad esempio in materia sanitaria nell'arco di due anni, rappresenta la testimonianza piu' viva dell'importanza procedurale di quel dispositivo; infatti sono state conseguite, per un totale di un miliardo e 349 milioni di euro di appalti, economie che ammontano alla considerevole cifra di 121 milioni di Euro. A fronte dell'emblematico valore di questo dato il Consiglio regionale - puntualizzano De Masi e Talarico - seppur non in contrasto con la su richiamata legge, vi ha fatto ricorso in misura tanto marginale da indurre una presa di posizione che valga a conferire al corso futuro nell'attivita' di appalti del Consiglio, una opportuna e doverosa inversione di approccio. E difatti, dal momento dell'istituzione della S.U.A. l'Assemblea consiliare ha disposto circa 30 appalti per un valore di oltre 28 milioni di Euro, ma il ricorso ad essa e' avvenuto una sola volta, nell'aprile 2012 e per un pubblico impegno di circa 3 milioni''. Secondo i due consiglieri regionali ''Ne discende che la proposta di modifica ed integrazione della legge istitutiva della Stazione Unica Appaltante, nasce dalla consapevolezza che, approfondendo tutte le misure a garanzia della trasparenza, si determini presupposto di un sistema efficace ed efficiente dell'azione amministrativa, oltre che l'allontanamento di qualunque possibilita' di interferenza delinquenziale nell'ambito di quel sistema. D'altro canto e' paradossale che il massimo organo legislativo regionale, promotore per primo in Italia di un dispositivo di cosi' elevato valore etico nella gestione delle risorse pubbliche, non vi riconduca sistematicamente l'ispirazione di qualunque sua attivita' in materia di appalti pubblici. Ne' valgono a giustificazione della difficolta' di utilizzare puntualmente quello strumento, rilievi quale insufficienza dell'organico o a questo simili. La gestione delle risorse umane puo' serenamente essere ripristinata secondo criteri di loro razionale utilizzazione''. Concludono i due esponenti di Idv: ''La proposta che abbiamo, come Gruppo di Italia dei Valori, depositato il 7 marzo, mira, pertanto, semplicemente alla soppressione del comma 3 dell'art. 15 (definita al momento dell'approvazione ''norma transitoria'') e in virtu' del quale viene meno l'obbligo da parte del Consiglio di ricorrere alla SUA''.
DITTA SICILIANA DENUNCIA ESTORSIONE, UN ARRESTO IN CALABRIA (AGI) - Cosenza, 11 mar. - I Carabinieri della compagnia di Rende hanno fermato a San Benedetto Ullano un giovane di 25 anni, Simone Ferrise, gia' noto agli inquirenti, accusato di tentata estorsione. I militari hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Ferrise e' ritenuto colpevole di tentata estorsione con metodo mafioso di 6.000 euro. il fatto contestato sarebbe avvenuto tra febbraio e marzo a San Benedetto Ullano ai danni di una ditta, la "Amata Costruzioni s.r.l.", con sede a Sant'Agata di Militello (Me), titolare di un appalto di 1.400.000 euro per la sistemazione di acque reflue. L'indagine e' partita dalla denuncia da parte dell'amministratore unico della ditta che si e' rivolto ai carabinieri della compagnia di Rende. Il fermato aveva effettuato una prima richiesta estorsiva ad un geometra dipendente della ditta e successivamente allo stesso amministratore unico. La richiesta di 6.000 euro era stata effettuata con metodo mafioso, in quanto l'autore si era dichiarato referente di zona della 'ndrangheta cosentina garantendo la sicurezza dei cantieri contro danneggiamenti. L'estortore avrebbe anche chiesto che l'amministratore a versasse in piu' tranche a malavitosi siciliani.
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