Passione civile e un innegabile talento per i versi. Sono le due motivazioni attorno alle quali Graziella Secreti ha costruito il suo background culturale, intriso di poesia e di quel forte senso della legalità che ha ereditato dal nonno, Salvatore Secreti, figura combattiva di sindacalista che ha avuto un ruolo non trascurabile nella lotta contro le ingiustizie, al fianco del movimento contadino che difendeva le terre, ed al quale è stata intitolata la Camera del Lavoro di S.Giovanni in Fiore.
E questa passione civile ritorna anche nella dedica a Paolo Borsellino contenuta nel suo primo libro di poesie “Ribelle e prigioniera” nella quale riporta una celebre frase del magistrato trucidato nella strage di via D’Amelio : “la paura è umano che ci sia, ma accanto ad essa è importante che ci sia il coraggio”.
Graziella Secreti concilia la sua passione per la poesia con l’attività di ispettore del lavoro a Catanzaro, città dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza e l’abilitazione per l’esercizio della professione forense.
La giovane poetessa-avvocato è stata ospite della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro, su proposta del consigliere Mimmo Frammartino che ha svolto la relazione introduttiva ricordando le finalità dell’iniziativa “Nemo Propheta in patria”, promossa dalla stessa commissione per far uscire dall’anonimato quei talenti artistici del nostro territorio che operano e vivono nella città e che molto spesso non si conoscono.
Frammartino ha ricostruito il percorso che ha condotto Graziella Secreti a pubblicare il suo primo volume di poesie, dando anche lettura della poesia “La musica della natura” con la quale ha vinto nel 2011 il concorso di poesie “Primavera dell’Arca”.
“Ribelle e prigioniera”, pubblicato per i tipi della casa editrice “Il Filo Albatros” di Roma, specializzata nel lancio di giovani talenti della scrittura, si fregia della prefazione di Flavia Weisghizzi, critica letteraria e conduttrice della fortunata trasmissione radiofonica “La luna e i falò”, in onda su “Nuova Spazio Radio” e dalla quale passano molti autori esordienti, ma anche grandi nomi della cultura italiana.
La raccolta di versi si segnala per una fluidità della parola che, al di là di quel che può apparire, sottende una complessità di fondo nella quale pensieri, inquietudini dell’animo umano e potenza del dissidio interiore, alla spasmodica ricerca di un approdo sicuro e rassicurante, si fondono per far emergere una tensione poetica vibrante ed accattivante.
Nel suo intervento Graziella Secreti ha ringraziato la commissione di Palazzo dei Bruzi per l’invito che le è stato rivolto e “dalla quale – ha detto – viene un forte segnale di sostegno alla cultura. Il poeta - ha sottolineato ancora - ha la capacità di ascoltare quando la poesia parla.” Riprendendo un concetto espresso da Umberto Saba in un intervento del 1911, la Secreti ha poi rispolverato l’importanza della cosìddetta poesia “onesta”, “nel senso di essere fedele solo a se stessa e alla propria visione del mondo”. Per Graziella Secreti “la poesia, oltre ad essere onesta è anche eterea. I messaggi dei poeti restano, al di là dello spazio e del tempo. La poesia è quello cui aggrapparsi per sfuggire alle degenerazioni valoriali dei nostri tempi. Essa ha la capacità di parlare e di sentir parlare in modo diverso e migliore.”
Nel corso dell’incontro con la poetessa cosentina sono intervenuti anche i consiglieri comunali Michelangelo Spataro che ha indicato in Graziella Secreti “uno dei tesori nascosti della nostra Calabria” e Maria Lucente che ha subìto il fascino del suo modo di esporre riconoscendo alla poesia della Secreti, espressa nel volume “Ribelle e prigioniera”, “una dimensione raffinata, segno di una corposità culturale non comune.
Graziella Secreti – ha aggiunto la Lucente – assegna alla poesia una connotazione di rarefazione, quando evoca ad esempio la luna o il sogno, portando avanti un magnifico lavoro di introspezione”.
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