“La
posizione strategica del porto di Gioia Tauro e la sua area circostante
rappresentano, per la
Calabria , una opportunità di crescita non indifferente,
soprattutto in un momento di grave crisi come quella attuale, che ha colpito in
modo violento l’economia mondiale ed in particolare quella europea. Ma per noi
è giunto il momento di ragionare con parametri
e analisi di prospettiva diversi rispetto al passato”.
E’
quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni
Nucera che si inserisce nel dibattito generale inerente lo sviluppo ed il
futuro del Porto di Gioia Tauro.
“L’economia
globale richiede oggi nuovi modelli di sviluppo per intraprendere circuiti
virtuosi con l’obiettivo principale – sottolinea Nucera - di non fare ricadere nelle aree
particolarmente deboli, principalmente sui disoccupati e sui giovani, una crisi
che si manifesta giorno dopo giorno sempre più drammatica. I dati sulla
disoccupazione giovanile in Italia e nel Mezzogiorno, sono uno dei segnali più allarmanti di una
situazione ormai insostenibile. Gli “aridi” e tragici dati statistici ci stanno offrendo non solo uno spunto di
angosciosa riflessione, ma anche la sollecitazione su come affrontare queste
nuove problematiche senza perdere tempo”.
“La
nostra regione, con il porto di Gioia Tauro – argomenta il Segretario Questore
del Consiglio regionale - ha il privilegio di trovarsi nel baricentro di
importanti poli economici internazionali, e sulla rotta di intensi scambi
commerciali, che la vedono naturalmente proiettata verso l’Asia e il Medio
Oriente, facendole così assumere il ruolo naturale e strategico di «porta
d’Europa»”.
“Come
utilizzare al meglio questa posizione favorevole per consentire non solo ad una
area circoscritta come quella della Piana di Gioia Tauro, ma alla
Calabria, ed addirittura all’Italia un
vantaggio economico di rilevante portata
e con una ragguardevole ricaduta occupazionale? – si chiede Nucera.
“Certo –
prosegue il Consigliere regionale Pdl - l’attuale contesto economico mondiale
non è di aiuto. Appare chiaro però che Gioia Tauro affidandosi fino ad oggi al
solo “transhipment”, cioè al semplice trasferimento, dalle grandi navi
portacontainers impegnate lungo le rotte transoceaniche alle più piccole navi
feeder, di merci in transito non ha offerto i risultati sperati che potevano essere
rappresentati anche dai proventi di nuove attività di lavorazione delle merci
all’interno dell’Area industriale attorno al porto”.
“Condivido
quindi l’idea – afferma l’on. Giovanni Nucera - di prevedere l’istituzione a
Gioia Tauro della ZES, (Zona Economica Speciale). Una soluzione che potrebbe
rappresentare il trampolino di lancio decisivo per un territorio, finora ingannato e tradito da speculazioni e
false promesse, che ha atteso fin troppo tempo il suo definitivo sviluppo”.
“La Zona Economica
Speciale è, in sostanza – spiega Nucera
- una area geografica nella quale vengono introdotte
regole fiscali, giuridiche ed economiche
diverse dalla restante vigente legislazione nazionale. Queste “zone”, vengono
solitamente create per attrarre e favorire maggiori investimenti nazionali e
stranieri. Grazie a questa opportunità, territori in pieno degrado economico e
sociale, nel giro di pochi anni hanno
registrato una forte espansione economica, con un PIL a doppia cifra e,
soprattutto, sono diventate un’ eccezionale polo di attrazione di investimenti
nazionali e stranieri di importanti multinazionali, con risultati inaspettati
sia sul piano della ricchezza prodotta, sia su quello, non meno importante,
dell’occupazione”.
“Il
termine "Speciale" nella ZES, indica – prosegue il Segretario
Questore del Consiglio regionale - una particolare gestione del sistema economico di questi territori mediante
esclusive facilitazioni fiscali per gli investimenti; defiscalizzazione dei
costi e dei profitti; maggiore indipendenza
per la gestione della attività legate al commercio internazionale; lo sviluppo
di nuove attività basate su caratteristiche economiche connesse alle
incentivazioni per la formazione di joint-ventures con capitali misti locali e
stranieri”.
“Solo così – prosegue l’on. Giovanni Nucera - si potrà
invertire la storia di Gioia Tauro che in questi anni ha purtroppo mostrato le
“maglie larghe” di norme legislative e di una gestione che hanno permesso ad
imprenditori senza scrupoli di incassare arbitrariamente incentivi nazionali e
finanziamenti europei destinati alla creazione di nuovi insediamenti
industriali, dando vita, però, a società fantasma, che nel tempo si sono
dimostrate solo inutili scatole vuote, senza nessuna produzione e soprattutto
senza lavoratori. Capannoni vuoti in un panorama desolante di assoluta
inattività che non ha solo depauperato le risorse disponibili, ma è stata anche
causa di incalcolabili danni economici e sociali a livello locale e di immagine
di un territorio che è così diventato il simbolo del malaffare e della truffa
ai fondi europei”.
“Forti di quell’esperienza negativa
che oggi rappresenta una risorsa della quale prendere atto e dalla quale
è necessario, per il bene di tutti, mantenersi molto lontani – conclude l’on.
Giovanni Nucera - abbiamo la possibilità e l’occasione, forse l’ultima che ci è
rimasta in un mondo di grandi e veloci trasformazioni economiche e sociali, di
intraprendere un nuovo percorso che anche attraverso la realizzazione della
Zona Economica Speciale (ZES) ci consenta di conquistare quel ruolo di
protagonisti attivi e attenti nel panorama imprenditoriale meridionale,
italiano ed internazionale, e per fare della Calabria non più una terra di conquista, ma una regione di grande
interesse economico, guidata da una classe dirigente capace di affrontare le sfide che l’economia
mondiale mette davanti a noi”.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.