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martedì 18 settembre 2012

Cosenza: Al “Rendano”, in esclusiva per la Calabria, due imperdibili appuntamenti con l’Opera diPechino, il 23 e 25 settembre (ore 20.45)


Si concentra in poche date, tra Germania ed Italia, la tournée europea della compagnia teatrale Opera di Pechino, un ensemble di talenti artistici, impareggiabile nella messa in scena delle opere cinesi.
L’Amministrazione comunale riesce ad accaparrarsi ben due date, le sole in Calabria e anche le uniche dopo Catania, della prestigiosa compagnia, artefice di una forma d’arte davvero unica che mette in risalto le caratteristiche tipiche del genere, come l’imitazione, l’esagerazione ed il simbolismo, gesti pantomimici messi in risalto dal canto e dalle acrobazie.
Tre gli spettacoli al Teatro Rendano. Due serali, domenica 23 e martedì 25 settembre (ore 20.45) con due diversi titoli: L’Orfano della famiglia Zhao e La leggenda del serpente bianco. In mezzo, lunedì 24 settembre, una scolastica alle ore 11.00.
I biglietti – da 5 a 15 euro – sono in vendita al Botteghino del Rendano (orari: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00).
Fra le 300 tipologie differenti di opera, la maggior parte delle quali locali, l’opera  Jingju (opera di Pechino) è tra le sei opere nazionali ed anche la più conosciuta.   Questa forma d’arte ha assunto i suoi tratti distintivi, che tali sono ancora oggi, circa due secoli fa a Pechino, allora capitale della dinastia Qing, dalla quale l’opera prende nome. Si tratta di una particolare espressione artistica che combina in una sola performance recitazione, canto, musica e arti marziali. Il repertorio dell’opera Jiungju comprende oltre 1.000 opere, delle quali circa 400 sono rappresentate abitualmente.  Tra i principali strumenti di accompagnamento ci sono l’huqin (un archetto a due corde), i gong e i tamburi, che conferiscono alla performance un’atmosfera tipicamente orientale. Il canto risonante, il dialogo - alle volte umoristico - e le spettacolari acrobazie rendono lo spettacolo travolgente e affascinante. “Jingju” , nel 2010, è stata inclusa nella lista dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
Il tour europeo è organizzato da Wu Promotion con i suoi partners locali, China Entertainment e Nuova Opera Italiana.

 


La leggenda del serpente bianco
Questa tragica storia ambientata nell’antica Cina racconta un episodio di vendetta tra diverse generazioni. Su ordine dell’imperatore, l’influente e malvagio ufficiale Tu Angu trama contro il ministro Zhao e ne uccide la famiglia eccetto la principessa Zhuang Ji, nuora del ministro, e suo figlio Zhao Wu. La madre affida il bimbo all’amico di famiglia Cheng Ying che, travestitosi da medico, riesce a portarlo via nascondendolo in una scatola di medicine. Venuto a sapere che l’orfano Zhao Wu è l’unico sopravvissuto della famiglia Zhao, Tu Angu minaccia di uccidere tutti i bambini dei territori circostanti a meno che Zhao Wu non venga ritrovato. Per salvare l’orfano e tutti gli altri bambini, Cheng Ying sacrifica il proprio figlio facendo credere a Tu Angu che si tratti di Zhao Wu. Molti anni dopo, Cheng Ying rivela l’accaduto a Zhao Wu, che decide di vendicare la sua famiglia e riesce infine ad assassinare Tu Angu.

 






L’Orfano della Famiglia Zhao

Questo brano prende spunto da una leggenda cinese che ha ispirato diverse opere teatrali, film e serie televisive cinesi. La vicenda narra dell’innamoramento del giovane studioso Xu Xian per una bellissima donna, ignaro che dietro alle sue fattezze si celi in realtà un millenario serpente bianco che ha assunto sembianze umane. Un monaco di nome Fahai, invidioso del loro amore, escogita vari piani diabolici per separare la coppia. Superate molte prove e tribolazioni, il serpente bianco e Xu Xian riescono finalmente a riunirsi.



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