Nel mese di ottobre sarà presentato il progetto
“punto blu CSI” a Reggio Calabria
Defibrillatori, c’è l’ok del Consiglio dei
Ministri; nel nuovo Decreto Legge 158/2012 , meglio noto come “Dl Sanità”,
infatti il Governo ha varato una normativa (che dovrà passare ancora le forche
caudine delle Camere) che prevede « defibrillatori in tutte le strutture sportive in cui ci siano
competizioni agonistiche, semiagonistiche e dilettanti e nuove forme di
certificazione dell’idoneità per chiunque pratichi sport ». Nel mero
mondo delle idee, un grande salto in avanti: noi del Centro Sportivo Italiano,
in primis nella persona del presidente nazionale Massimo Achini, chiediamo di
passare dalle illuminazioni ai fatti. Infatti, come è ben noto la traduzione in
oneri pare debba ricadere sulle spalle delle famiglie dei giovani atleti o su
quelle delle società sportive, che in questo tempo di crisi si trovano a fare i
conti con la coperta troppo corta. Il CSI non ha dubbi con chi schierarsi: dalla
parte degli sportivi, costi quel che costi. Una scelta di campo – quella del
CSI – che ha nella quotidianità un’applicazione pratica nelle relazioni, negli
spogliatoi dei campi di gioco, nelle sedi delle associazioni, delle parrocchie,
delle società sportive che sposano il Centro Sportivo Italiano e la sua vision.
Un’azione che deve essere anche di monito verso chi ci amministra: il vero
manifesto da far sottoscrivere agli sportivi è il diritto/dovere alla
prevenzione. « Le vere riforme –
sottolinea Massimo Achini, presidente nazionale del CSI - non
fanno solo spendere meno, ma anche spendere meglio. Per questo chiediamo di
sapere se si prevedono investimenti a copertura di queste novità ». Un
diritto/dovere, come sancisce la nostra costituzione, deve essere garantito o
quantomeno reso possibile alle tasche di tutti: il punto cruciale è proprio
qui, di concerto con la presidenza nazionale, il comitato di Reggio Calabria,
che – come l’opinione pubblica e i mass media ricorderanno bene – sono anni che
si contraddistingue per ricercare una soluzione ad hoc per la tutela della
salute dell’atleta affiliato al CSI, lancia la sua proposta.
« Stiamo
lavorando – afferma Paolo Cicciù, presidente provinciale del CSI e
coordinatore nazionale del campionato Oratorio Cup – per predisporre in ogni campo da gioco del nostro comitato un “punto
blu CSI”, dotato di defibrillatore e di personale qualificato ad utilizzarlo in
caso di necessità. Stiamo operando in cooperazione con La Feluca Srl per
rendere tutto questo vicino alle possibilità economiche di ciascuna
associazione, parrocchia o società sportiva a noi affiliata al fine di potersi
dotare di questa strumentazione necessaria per la tutela degli sportivi cha
andranno a compiere attività motoria presso quella struttura”. Oggi lo
sport di base svolge un ruolo straordinariamente importante in termini di
tutela della salute di molti milioni di cittadini, e si possono certamente fare
altri grandi passi avanti. Va però ricordato che attualmente il 55% del budget
dello sport di base pesa sulle spalle delle famiglie, a fronte del 19% fornito
da Stato e Amministrazioni locali. Per di più, queste percentuali non tengono
conto dei tagli ai contributi allo sport resisi necessari per la crisi
finanziaria in atto. « La situazione è
delicata – conclude Cicciù – ma noi
del CSI siamo abituati a cogliere sempre un germe di speranza attiva: nel programma del Festival dello Sport
Educativo che si terrà in ottobre a Reggio Calabria, ci siamo già attivati per
progettare e realizzare un incontro dedicato esclusivamente al tema della
tutela dello Sport e, in tale sede, verrà presentato nei dettagli anche il
progetto “punto blu CSI”, una risorsa per tutti ».
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