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venerdì 21 settembre 2012

ADICO: le news


DUECENTOMILA 14ESIME DA RESTITUIRE MASTRAPASQUA: “TROVEREMO UN MODO INDOLORE”


21 settembre 2012
Duecentomila pensionati dovranno restituire la quattordicesima indebitamente percepita nel 2009. Tanti sono gli errori riscontrati nelle autodichiarazioni presentate in quel periodo. A confermare le indiscrezioni dei giorni scorsi è stato il Presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, intervenuto questa mattina al programma “Prima di tutto” di Radio Uno Rai. Come anticipato ieri daRepubblica 1, l’ente previdenziale ha già preparato le lettere per i pensionati, pronte per essere spedite a ottobre, comprese quelle indirizzate ai dipendenti pubblici ex Inpdap. Duecentomila persone, nella fascia di reddito più povera, dovranno restituire da 300 a 500 euro, a seconda dei casi. L’ Inps recupererà così 80 milioni di euro, asciugando però pensioni già misere. Chi prendeva 400 netti, e sono i più numerosi, scenderà a 369 per i prossimi dodici mesi.
“La quattordicesima è una bella iniziativa – ha detto Mastrapasqua – ma non può percepirla chi non ne ha diritto. Duecentomila persone hanno presentato dichiarazioni sbagliate, noi possiamo verificarle solo quando l’Agenzia delle Entrate rende disponibili i loro redditi per poi poter incrociare i dati. Per questo l’accertamento viene fatto quando questa somma è già stata versata. I pensionati che hanno indebitamente percepito la 14esima – ha concluso Mastrapasqua – dovranno restituirla. L’Inps si incontrerà con i rappresentanti delle categorie per trovare il modo migliore di effettuare le trattenute cercando di salvaguardare le fasce più deboli”.
Nel 2007 il governo Prodi approvò una norma per l’erogazione di un “bonus” per quei pensionati con redditi inferiori a 8.504 euro all’anno (655 euro al mese per 13 mensilità) e almeno 64 anni di età. La norma riguardava oltre tre milioni di persone. Per una parte di loro l’erogazione si basava su una autocertificazione del reddito. Ora l’Inps sta per inviare lettere per il recupero delle somme indebitamente versate a tutti i pensionati per i quali i controlli hanno verificato redditi più alti di questa soglia.
fonte:repubblica.it

IVA SULLA TIA, VERITAS “SCARICA” SULL’AGENZIA DELLE ENTRATE, ADICO NEGA: «IL RIMBORSO VA CHIESTO SEMPRE ALL’AZIENDA»


20 settembre 2012
“Il rimborso dell’Iva sulla Tia lo chiediamo allo Stato”. È questa la risposta di Veritas a tutti i consumatori che pagano ingiustamente l’imposta sulla Tassa di igiene ambientale. Ma per AdicoAssociazione Difesa Consumatori la situazione non cambia: l’utente conclude il contratto di fornitura del servizio con l’azienda, non con lo Stato o nello specifico con l’Agenzia delle Entrate, quindi continua a consigliare ai cittadini di inviare la richiesta di rimborso via raccomandata a Veritas – o alla propria azienda per chi risiede in altre zone – e, per conoscenza, anche all’Agenzia delle Entrate. Adico mette a disposizione dei soci tutte le informazioni e la modulistica necessaria.
La comunicazione Veritas l’ha spedita in allegato alle ultime fatture, riassumendo la questione e ricordando come Federambiente, l’associazione di categoria delle aziende di igiene urbana, ha presentato una diffida al Governo perché restituisca l’Iva versata dalle imprese associate. Per Federambiente “i contribuenti esprimono una giusta istanza ma nel luogo sbagliato” perché l’imposta in quanto tale viene incamerata dallo Stato, ma – ricorda la stessa Veritas – non incassata direttamente da esso bensì dalle imprese che emettono la bolletta della Tia e poi girano l’Iva allo Stato.
«La posizione di Veritas è legittima, perché sappiamo che non può decidere autonomamente di non applicare l’Iva sulle bollette future, ma noi dobbiamo pensare in primis a difendere i diritti dei consumatori, e a loro consigliamo ancora di tutelarsi inviando una richiesta di rimborso tramite lettera raccomandata – spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini – formalmente il contratto gli utenti ce l’hanno con Veritas, quindi anche se l’azienda la Tia la versa allo Stato è corretto inviare a questa la richiesta. Accogliamo poi con favore le rassicurazioni di Veritas, che garantisce restituirà in automatico l’Iva ai consumatori una volta che la riceverà indietro dallo Stato, occupandosi di ogni conteggio: di conseguenza consigliamo agli utenti di inoltrare la richiesta di rimborso senza allegare, a questo punto,alcuna copia di fatture, rendendo così oltre tutto la procedura più agile ed economica. Ma è beneconservare tutte le bollette finché la situazione non si sarà sbloccata, per adempiere alle prescrizioni di legge e per tutti i controlli individuali del caso».
Adico resta a disposizione per fornire informazioni sulla questione e sui modelli per la richiesta di rimborso allo sportello di via Volturno 33 a Mestre, all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it o chiamando lo 041.5349637.

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