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domenica 30 settembre 2012

ADICO: le news


LUCE E GAS PIÙ CARI DAL PRIMO OTTOBRE NUOVI AUMENTI DELL’1,4% E DELL’1,1%


29 settembre 2012
Nuovi aumenti dal primo ottobre per le tariffe di luce e gas. Per l’elettricità l’Autorità per l’energia ha disposto un rincaro dell’1,4%, mentre per il gas l’incremento è dell’1,1%. E’ il quarto rialzo consecutivo dall’inizio del 2012. Per le famiglie e i piccoli consumatori serviti in tutela (cioè coloro che non hanno scelto di passare al mercato libero dell’energia) la maggiore spesa su base annua sarà rispettivamente di 14 euro per il gas e di 7,6 euro per l’energia elettrica.
Dall’inizio dell’anno, tra gas e luce, l’incremento è di 136 euro a famiglia a cui oggi si sommano i quasi 22 euro del nuovo aumento, per un totale di circa 158 euro in più da pagare. Dal primo ottobre il prezzo di riferimento dell’elettricità sarà di 19,403 cents per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a circa 524 euro. Mentre il gas costerà 91,24 cents per metro cubo, con un aumento rispetto al trimestre precedente, di 1,02 centesimi di euro, tasse incluse. Per il cliente tipo, ciò comporta una spesa di circa 1.277 euro su base annua.
In dettaglio, ad influire sulle variazioni, spiega l’Autorità in una nota, sono principalmente “gli inaspettati rialzi delle quotazioni petrolifere che in meno di tre mesi sono saliti di oltre il 20%”. Tuttavia, l’applicazione del nuovo metodo di aggiornamento della ‘quota energia’ (QE), approvato a giugno dall’Autorità, ha consentito per il gas di evitare, alla vigilia dei più alti consumi autunnali, un aumento che sarebbe stato dell’1,7% (pari ad una maggiore spesa complessiva di 21 euro; l’esborso evitato, quindi, è pari a 7 euro su base annua). Una nuova fase di riforma della QE, operativa dai primi mesi del 2013, assicura l’Authority, porterà ulteriori ribassi di prezzo alle forniture di gas alle famiglie. Sull’energia elettrica, oltre ai rialzi del petrolio, ha inciso la necessità di aumentare il gettito a copertura degli incentivi alle rinnovabili nell’anno 2012 (incentivi già in via di ridimensionamento “in un percorso più sostenibile e prevedibile”).


I GENITORI DI MARTELLAGO SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO ACTV: «BUS DELLE 13.10 PIENO, GLI STUDENTI RESTANO A TERRA»


28 settembre 2012
Venezia. Le famiglie da Adico: «Costretti ad andare a prenderli e paghiamo 40 euro di abbonamento al mese». Garofolini: «Pronti a diffidare azienda ed enti locali per tutelare la sicurezza dei ragazzi a cui si nega un servizio essenziale»
Le famiglie di Martellago si rivolgono nuovamente ad Adico Associazione Difesa Consumatori per protestare contro disservizi del trasporto pubblico locale. Dopo i prezzi degli abbonamenti scolastici annuali, questa volta a finire sotto accusa è l’autobus con cui i ragazzi che studiano a Mirano dovrebbero tornare a casa quando terminano scuola alle 13: per la precisione, il bus numero 11 tratta Mirano-Scorzè delle 13.20. Dovrebbero, perché – testimoniano molti genitori – nelle prime due settimane di scuola, i ragazzi sono rimasti sistematicamente a terra. «Paghiamo circa 40 euro al mese di abbonamento, e se i nostri figli non riescono a salire su quell’autobus ci sono due soluzioni: o andare a prenderli, perdendo tempo e spendendo ulteriori soldi di benzina, sempre quando non si debba prendere un’ora di permesso a lavoro – spiegano i genitori – oppure aspettarli a casa fino alle 14.30, lasciandoli quindi almeno 40 minuti da soli alla fermata». Adico chiede fin da subito il rimborso dell’abbonamento per gli studenti che abbiano subìto questi disagi almeno per il mese di settembre, o comunque finché il problema non verrà risolto.
Il Mirano-Scorzè (che a quell’ora ferma a Maerne e Martellago) serve i territori che la mattina sono coperti da due linee distinte, e portano migliaia di studenti negli istituti superiori di Mirano e dintorni: alle 13.20 al capolinea salgono gli iscritti a Otto Marzo, Levi e Majorana, mentre in corsa il bus dovrebbe raccogliere anche i ragazzi di Ponti, Giuseppini e Lorenz: «Ma i nostri figli ci raccontano che l’autobus è talmente pieno che tira dritto, nemmeno si ferma» continuano i genitori che si sono rivolti allo sportello di via Volturno.
Il disagio è evidente sia per i ragazzi che per le loro famiglie. Ed è questo che ad Adico vuole sottolineare: «Non è possibile che prendere l’autobus diventi una gara ad ostacoli, dove chi perde resta a terra. Qualcuno deve assumersi la responsabilità di garantire la sicurezza dei nostri figli in quell’ora in cui restano da soli, in attesa del bus successivo – afferma il presidente di Adico, Carlo Garofolini – siamo pronti a diffidare Actv, Regione e Comuni nel caso in cui dovesse accadere loro qualcosa, e intanto chiediamo il rimborso dell’abbonamento pagato».
Nel frattempo Adico si è già messa in contatto con il Dipartimento Corse scolastiche di Actv, esponendo un reclamo su questa vicenda e chiedendo un incontro, incontrando disponibilità da parte dell’azienda. La “ressa” a bordo dell’11 tra l’altro non è causata da tagli o riduzione delle corse, ma è la conseguenza dell’aumento degli iscritti alle scuole superiori di Mirano, nelle quali affluiscono ragazzi da Mestre a Scorzè. «Se si tratta di servizio pubblico, questo dev’essere garantito, soprattutto quando si parla di minori che non hanno alternative all’autobus e il cui abbonamento viene pagato profumatamente – conclude Garofolini – quindi ci aspettiamo che Actv e Comuni interessati risolvano nel più breve tempo possibile la situazione. Restiamo comunque pronti ad appoggiare i genitori di Martellago e chiunque si sentisse danneggiato da analoghi disservizi, a tutela dei propri diritti».
Adico resta a disposizione per fornire informazioni e assistenza su ogni questione che leda i diritti dei consumatori allo sportello di via Volturno 33 a Mestre, all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it o chiamando lo 041.5349637.



IMU: MANCANO I MODULI PER LA DICHIARAZIONE


27 settembre 2012
Il 30 settembre scade il termine per presentare ai comuni la dichiarazione Imu, e ancora mancano i moduli. Il decreto di attuazione che deve fornire il modello ufficiale e le relative istruzioni, nonché indicare le casistiche interessate dall’obbligo di presentazione della dichiarazione, non è stato ancora emanato. L’adempimento, quindi, è da ritenere impossibile da effettuare.
I cittadini sono disorientati, i caaf nel caos. Insomma, l’adempimento è da ritenere impossibile da effettuare. Anche perché i moduli Ici del 2011 non vanno bene.
Per questo il governo dovrebbe prorogare i termini al 31 ottobre 2012, probabilmente nel Consiglio dei ministri di questa settimana.
Chi la deve presentare
Il contribuente è tenuto alla presentazione della dichiarazione Imu 2012 relativamente agli immobili per i quali l’obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012.
E poi tutti i titolari di immobili interessati da ipotesi di conti, gli immobili locati o affittati, quelli strumentali all’impresa, quelli di soggetti Ires e tutti i casi in cui l’aliquota potrebbe scendere sotto il 4 per mille. Senza dimenticare i proprietari di immobili storici e inagibili.
di Davide Sfregano
fonte: ilsalvagente.it

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