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mercoledì 3 ottobre 2012

Reggio Calabria – arrestato uno stalker recidivo


In serata i carabinieri a Rosario Valanidi hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un ventinovenne del posto, R.G., accusato dei delitti di violenza sessuale, atti persecutori, lesioni personali aggravate e sottrazione di minori.
L’indagine dei carabinieri è partita a seguito della denuncia particolareggiata fatta da una donna, la quale aveva descritto nei dettagli le angherie subite nel corso del tempo da parte della persona con la quale in passato aveva intrattenuto un storia sentimentale sfociata in una convivenza con la nascita di un figlio. La cosa drammatica è che la donna già in passato era stata vittima da parte dello stesso uomo di violenze ed abusi per le quali quest’ultimo aveva già subito una condanna alla reclusione. Nella prima circostanza, a seguito dell’interruzione della relazione tra i due, l’uomo dava sfogo alla sue indole violenta cagionando delle lesioni alla donna ed alla figlia di questa, fatti la cui gravità resero necessaria all’epoca dei fatti l’applicazione da parte del giudice di una misura cautelare in carcere. Ma in questa tipologia di delitti difficilmente il soggetto attivo cessa dalla propria condotta criminosa ed è quello che è accaduto in questo caso. L’uomo uscito dal carcere nel giugno di quest’anno ha ripreso, imperterrito, a molestare la donna. La donna riceveva continue telefonate, la controllava sotto casa, ubicata a poca distanza dal luogo in cui l’indagato era stato autorizzato a recarsi per motivi di lavoro. In quelle occasioni con la scusa di accertarsi delle condizioni del figlio manifestava nei confronti della donna sentimenti di acuta gelosia e di rancore nei confronti del nuovo compagno della donna.  Le indagini dei carabinieri hanno accertato che l’uomo, finito di espiare la pena non ha dato segni di resipiscenza né, tanto meno, di aver attenuato il proprio comportamento violento e prevaricatore, attesi gli ulteriori e gravi episodi di violenza ripetutamente ed ossessivamente commessi nei confronti della ex compagna. La frustrazioni dell’indagato, scaturita dai rifiuti della donna si è esacerbata con il trascorrere del tempo, e si è tradotta in una condotta persecutoria  ai danni della ex convivente nonché alle persone più vicine a quest’ultima quali la madre e il nuovo compagno. I carabinieri hanno raccolto numerosi ed incontrovertibili elementi a riscontro delle denuncie della vittima, attraverso referti medici emessi dal pronto soccorso, infatti, l’uomo in una escalation di violenza verbale e fisica aggredisce a calci e pugni il nuovo compagno della vittima. Il giorno successivo la vittima riferisce che lo stalker si aggirava all’esterno della sua abitazione e ogniqualvolta si affacciava alla finestra questi la minacciava simulando il gesto dello sgozzamento, per tale motivo non era uscita di casa per ben tre giorni. In una occasione l’uomo, dopo essersi introdotto in casa con l’inganno e aver scaraventato a terra la donna, aveva portato via il figlio piccolo, indifferente alle urla di terrore di quest’ultimo, riportandolo a casa solamente a tarda sera. Il bambino in evidente stato di shock per alcuni giorni aveva addirittura rifiutato il cibo. 
Le condotte dello stalker a dimostrazione della tracotanza e dell’indifferenza al rispetto di qualsiasi regola comportamentale, è continuata anche al termine delle attività investigative Carabinieri. I militari, infatti, hanno dovuto in più occasioni aggiungere ulteriori fatti e circostanze.
Per queste condotte il giudice per le indagini preliminari ha emesso la misura cautelare per i reati di violenza sessuale, atti persecutori, lesioni aggravate e sottrazione di minore.
Il reato di atti persecutori è un reato contro la persona ed, in particolare contro la libertà morale che puo’ essere commesso da chiunque con atti di minaccia o molestia “reiterati” e che non presuppone neanche l’esistenza di interrelazioni soggettive specifiche, secondo la Corte di Cassazione è sufficiente che gli atti ritenuti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima.   

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