In serata i carabinieri a
Rosario Valanidi hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Giudice per le
indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di un
ventinovenne del posto, R.G., accusato dei delitti di violenza sessuale, atti
persecutori, lesioni personali aggravate e sottrazione di minori.
L’indagine dei
carabinieri è partita a seguito della denuncia particolareggiata fatta da una
donna, la quale aveva descritto nei dettagli le angherie subite nel corso del
tempo da parte della persona con la quale in passato aveva intrattenuto un
storia sentimentale sfociata in una convivenza con la nascita di un figlio. La
cosa drammatica è che la donna già in passato era stata vittima da parte dello
stesso uomo di violenze ed abusi per le quali quest’ultimo aveva già subito una
condanna alla reclusione. Nella prima circostanza, a seguito dell’interruzione
della relazione tra i due, l’uomo dava sfogo alla sue indole violenta
cagionando delle lesioni alla donna ed alla figlia di questa, fatti la cui
gravità resero necessaria all’epoca dei fatti l’applicazione da parte del
giudice di una misura cautelare in carcere. Ma in questa tipologia di delitti
difficilmente il soggetto attivo cessa dalla propria condotta criminosa ed è
quello che è accaduto in questo caso. L’uomo uscito dal carcere nel giugno di
quest’anno ha ripreso, imperterrito, a molestare la donna. La donna riceveva
continue telefonate, la controllava sotto casa, ubicata a poca distanza dal
luogo in cui l’indagato era stato autorizzato a recarsi per motivi di lavoro.
In quelle occasioni con la scusa di accertarsi delle condizioni del figlio
manifestava nei confronti della donna sentimenti di acuta gelosia e di rancore
nei confronti del nuovo compagno della donna.
Le indagini dei carabinieri hanno accertato che l’uomo, finito di
espiare la pena non ha dato segni di resipiscenza né, tanto meno, di aver
attenuato il proprio comportamento violento e prevaricatore, attesi gli
ulteriori e gravi episodi di violenza ripetutamente ed ossessivamente commessi
nei confronti della ex compagna. La frustrazioni dell’indagato, scaturita dai
rifiuti della donna si è esacerbata con il trascorrere del tempo, e si è
tradotta in una condotta persecutoria ai
danni della ex convivente nonché alle persone più vicine a quest’ultima quali
la madre e il nuovo compagno. I carabinieri hanno raccolto numerosi ed
incontrovertibili elementi a riscontro delle denuncie della vittima, attraverso
referti medici emessi dal pronto soccorso, infatti, l’uomo in una escalation di
violenza verbale e fisica aggredisce a calci e pugni il nuovo compagno della
vittima. Il giorno successivo la vittima riferisce che lo stalker si aggirava all’esterno
della sua abitazione e ogniqualvolta si affacciava alla finestra questi la
minacciava simulando il gesto dello sgozzamento, per tale motivo non era uscita
di casa per ben tre giorni. In una occasione l’uomo, dopo essersi introdotto in
casa con l’inganno e aver scaraventato a terra la donna, aveva portato via il
figlio piccolo, indifferente alle urla di terrore di quest’ultimo, riportandolo
a casa solamente a tarda sera. Il bambino in evidente stato di shock per alcuni
giorni aveva addirittura rifiutato il cibo.
Le condotte dello stalker
a dimostrazione della tracotanza e dell’indifferenza al rispetto di qualsiasi
regola comportamentale, è continuata anche al termine delle attività
investigative Carabinieri. I militari, infatti, hanno dovuto in più occasioni
aggiungere ulteriori fatti e circostanze.
Per queste condotte il
giudice per le indagini preliminari ha emesso la misura cautelare per i reati
di violenza sessuale, atti persecutori, lesioni aggravate e sottrazione di
minore.
Il reato di atti
persecutori è un reato contro la persona ed, in particolare contro la libertà
morale che puo’ essere commesso da chiunque con atti di minaccia o molestia
“reiterati” e che non presuppone neanche l’esistenza di interrelazioni
soggettive specifiche, secondo la Corte di Cassazione è sufficiente che gli
atti ritenuti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e
dell’equilibrio psicologico della vittima.
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