“La presenza di Carmine Abate a Carfizzi oggi, nel
suo paese, assume un valore speciale. Il ‘Campiello’ l’ha vinto lui,
grazie ai suoi sacrifici ed alla sua tenacia,
ma anche il suo paese e tutta la Calabria. Ed un valore speciale assume la presenza di tutti
noi qui, in questo borgo che sorge una splenda collina, perché si capisce che
ciascuno di noi ha piena consapevolezza
dello straordinario successo conseguito da uno scrittore calabrese innamorato
della sua terra”.
L’ha
detto ieri sera, il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico che,
nonostante i tanti impegni, non ha voluto mancare (accompagnato dal capo di
gabinetto dottor Pasquale Crupi) alla
splendida cerimonia - efficacemente studiata fin nei minimi dettagli dall’Amministrazione comunale guidata dal
sindaco Carmine Maio -
che il piccolo paese della provincia di Crotone ha organizzato per festeggiare il ritorno
dello scrittore Carmine Abate, vincitore
del “Campiello” 2012 con il romanzo “La
collina del vento”.
Assieme
al presidente Talarico, hanno preso
parte alla cerimonia per l’Assemblea legislativa, il consigliere regionale Francesco Sulla
(membro dell’Ufficio di Presidenza) ed il presidente della IV Commissione
regionale Alfonso Dattolo.
“Ciò
che più colpisce - ha aggiunto il presidente Talarico - non è tanto che un calabrese abbia vinto il
prestigioso premio, ma che dalle pagine del romanzo traspaia, in maniera
evidente, tutto il suo amore per la Calabria e per i valori forti che in questa
terra, nonostante cento difficoltà, resistono e possono aiutarci a guardare con
più speranza al futuro. La nostra è una terra dalle grandi potenzialità e Abate
è uno stimolo formidabile per i giovani che vogliono emergere puntando sul
merito ed il talento. Il messaggio che Carmine Abate invia lo dobbiamo
accogliere perché è prezioso: la cultura può fare tantissimo per il riscatto
della Calabria. Perciò ringrazio Carmine
Abate a nome di tutti. D’altronde, per
la stessa ragione - ha concluso Talarico -
ho voluto tributargli, l’altro
giorno nella Casa dei calabresi che è il Consiglio regionale, un riconoscimento pubblico ed una giornata interamente dedicata a lui ed
alla sua opera”.
Per
il consigliere regionale Sulla (Pd) “il romanzo di Abate è
incontrovertibilmente un capolavoro.
Lo è per la letteratura italiana ed a
maggior ragione per la Calabria. Soprattutto perché parla di noi, essendo
ambientato in questi luoghi che hanno una lunga storia di
contrapposizione sociale e di ingiustizie subite, ma che hanno in sé una forza
reattiva che col tempo non ha mai perso vigore. Il fatto che oggi abbiamo uno
scrittore come Abate - ha spiegato Sulla -
che racconta la Calabria non enfatizzando gli aspetti positivi o, al
contrario, quelli negativi, ma la racconta
nella sua complessità, può aiutare l’Italia a capire meglio questa terra
e noi tutti ad osservare quanto sta
accadendo, senza rassegnazione ma con l’energia e lo spirito critico che servono
per ridare alla Calabria una prospettiva dignitosa in un Paese
angustiato da decine di problematiche”.
Per
il presidente Dattolo “Abate è un fiore all’occhiello del meglio di questa
nostra regione. Con lui,
finalmente, la Calabria ha un testimonial di fama internazionale su
cui contare, per essere meglio
rappresentata nella cultura e nella
società. Ciò che apprezzo di più dell’opera e della vita di Carmine Abate - ha aggiunto Dattolo - è che, pur avendo egli conseguito un successo strepitoso, non ha mai dimenticato le sue radici. Anzi, riconosce che la sua forza narrativa deriva
proprio dalle sue radici e dalla sua storia, che è una storia di emigrazione,
di sofferenze, di partenze e
ritorni. La sua storia è un esempio su
cui riflettere, non solo per le nuove generazioni, ma anche per le classi
dirigenti di questa Calabria che ha urgenza di sconfiggere molti luoghi comuni
e pregiudizi spesso diffusi ad arte per tenerla ai margini del dibattito
pubblico”.
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