Il decreto
sulla spending review approda in Aula a Montecitorio dopo che il Governo ha posto
ed ottenuto così come preannunciato la fiducia da parte del Senato. “Quello usato dai senatori – dichiara Antonio
Eroi Presidente della Commissione Riforme Istituzionali AICCRE e Presidente del
Consiglio Provinciale di Reggio Calabria - è stato un atteggiamento prudente e
aperto ai contributi venuti dagli enti locali e dalle associazioni che li
rappresentano. Certo – prosegue il Presidente Eroi - i tagli hanno comunque
colpito diversi ambiti (dal pubblico impiego agli Enti locali, dalle Asl alle
società pubbliche) anche se i senatori si sono fatti interpreti delle legittime
perplessità espresse dalle Province Italiane, attenuandone in parte l’impatto
negativo sui bilanci degli enti stessi. Se da un lato è possibile risparmiare –
sottolinea Eroi - dall’altro non lo si
può fare solo con tagli indiscriminati sui bilanci degli Enti Territoriali,
altrimenti a rimetterci alla fine sono solo i cittadini e la qualità della vita
degli italiani. Anche se il decreto del Governo ha sostanzialmente retto l’onda
d’urto degli emendamenti in Senato rimanendo di fatto pressoché invariato,
comunque qualche piccolo passo in avanti è stato fatto. Ad esempio i tagli alle
Province si sono attenuati passando dai 500 milioni di euro previsti ai 200
milioni lasciando così qualche spiraglio sulla possibilità da parte di tali
enti di riuscire ad impegnare tali risorse fatte salve dai tagli garantendo
l’apertura di nuovi cantieri ed interventi a favore delle famiglie italiane. E
alla ripresa autunnale, in vista anche della legge di stabilità, ci sarà quello
che il commissario alla spending review ha definito «il redde rationem» per gli
Enti territoriali. Il suo staff definirà i costi standard per gli acquisti di
beni e servizi, unico metodo per evitare i tagli lineari. E ha quel punto, ha
spiegato in una audizione in Parlamento, chi spende sopra questi standard «ha
da pagare». Bondi però punta al dialogo con Regioni, Province e comuni,
con cui ha avuto finora «una interlocuzione positiva». «le Regioni, forse
perché pressate dalle circostanze - ha detto - sembrano determinate a
fare il loro dovere. Il controllo della spesa crea comportamenti virtuosi». Il
commissario ha poi sottolineato un altro elemento: «io non faccio il mio lavoro
per abbassare gli standard dei servizi, ma per farli costare di meno». «Io non
conosco ancora tutta la macchina - ha concluso con parole alla Obama - ma dico
'sì, è possibile risparmiare’». Intanto, nel frattempo, per quanto riguarda la
futura costituzione delle dieci città metropolitane, tra le quali è ricompresa
anche Reggio Calabria, pare
affermarsi anche nell’orientamento del
Governo in modo chiaro quanto sancito proprio nel documento diramato in esito
alla riunione, svoltasi in riva allo Stretto a Reggio Calabria, dai dieci
presidenti dei Consigli Provinciali delle dieci future Città Metropolitane. Lo avevamo chiesto a gran voce – conclude Eroi
– insieme a tutti gli altri colleghi Presidenti dei dieci Consigli Provinciali,
bisogna partire da regole condivise ed è importante che ogni sindaco, anche
quello del paese più piccolo, se coinvolto nella futura creazione della Città
Metropolitana, si senta alla pari degli altri. Ed è questa la direzione che il
Governo sta seguendo con l’accettazione della proposta fatta dai Presidenti dei
Consigli Provinciali, riunitisi a Reggio Calabria il 20/07/2012, di creazione
della Conferenza Metropolitana in ognuna
delle realtà italiane interessate da questa innovazione istituzionale. La Conferenza Metropolitana, ad esempio
nel caso di Reggio Calabria, sempre secondo le previsioni del Ministro Patroni
Griffi, sarà composta dal Presidente della Provincia e dai 97 sindaci del
comprensorio tra i quali il Sindaco della Città Capoluogo, ognuno dei quali
perfettamente alla pari indipendentemente dalla grandezza o dall’importanza del
Comune rappresentato. Tra Conferenza avrà il compito entro il 30 ottobre 2013
di redigere lo Statuto della Città
Metropolitana, nonché definire la proposta di sistema elettorale per
determinare il Sindaco della Città Metropolitana e i consiglieri. Proposte che dovranno essere approvate da
almeno i due terzi dei componenti della Conferenza Metropolitana. Chiariti
questi termini operativi – conclude Antonio Eroi – come Consigli Provinciali
non rimarremo inermi, ma a risultato ottenuto, assumeremo il compito di
allargare ulteriormente la base del confronto, della partecipazione e della
condivisione attraverso il continuo ricorso alla consultazione delle parti sociali,
del mondo del volontariato, delle associazioni di categoria e delle istituzioni
culturali dell’intero comprensorio provinciale interessato, per ricevere le
opportune indicazioni indispensabili affinché la futura Città Metropolitana sia
davvero sin da subito considerata ciò che la stessa rappresenta ovvero una
enorme opportunità di crescita per la gente e il territorio.
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