“La
presenza del M° Riccardo Muti a Reggio Calabria non è solo il segno
della sua attenzione verso i giovani musicisti calabresi che lo hanno
così profondamente colpito, ma deve essere anche un passaggio capace di
incidere profondamente nella Calabria del futuro, e ancor di più nei governanti
di oggi”.
E’
l’auspicio che, a margine della visita e dell’impegno musicale in Calabria del
M° Riccardo Muti fa il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera.
“Il
M° Muti ha fatto appello ai governanti calabresi affinché non disperdano questo
valore di passione e di intelligenze che ruota attorno alla musica bandistica.
E’ un appello – afferma l’on. Giovanni Nucera - che abbiamo il dovere di
cogliere, di fare nostro. Ecco perché in questo momento avverto più che
mai l’esigenza di riproporre con forza al Governo della Regione Calabria, una
più attenta politica a favore dei complessi bandistici e dei cori. Un fenomeno
che, come ha avuto modo di valutare lo stesso maestro Muti, sta riportando
all’antico splendore una tradizione secolare, che in Calabria significa
apertura ed avvento ad una nuova socialità e ad una nuova opportunità per i
giovani”.
“IL M° Muti, parlando della
sua straordinaria esperienza con i ragazzi dell’Orchestra di fiati di
Delianuova, ha detto proprio ieri che
per questi ragazzi suonare insieme significa vivere insieme. Ecco perché parlo di nuova socialità. Già da tempo, ormai - ricorda il consigliere regionale dei Popolari e Liberali nel Pdl
– giace in Commissione a Palazzo Campanella una mia Proposta di legge recante
norme per la “Tutela e valorizzazione delle bande musicali, i cori e i gruppi
folcloristici calabresi”.
“L’importanza di riconoscere
il valore culturale, artistico, educativo di queste formazioni musicali
costituisce un aspetto fondamentale della cultura e della tradizione popolare in Calabria. Con questa legge – spiega Nucera – abbiamo
intenzione di incentivare il recupero e la conoscenza della tradizione
musicale, anche attraverso attività di educazione e di corsi di formazione
musicale di tipo bandistico, corale e folcloristico per dare l’opportunità a
tutti di avvicinarsi a queste forme di creatività ancorata alle nostre
tradizioni culturali. Si tratta di un patrimonio che non possiamo disperdere. Così
come hanno fatto diversi altri paesi del mondo, dove la cultura musicale
tradizionale è diventata patrimonio dell’umanità e posta sotto tutela dall’UNESCO.
Basti ricordare due gruppi georgiani, uno dei quali si è già esibito a Reggio,
quello dei “Rustavi”, e l’altro che terrà un proprio concerto il prossimo 2
agosto, il gruppo dei “Giovani di Abkhazia”.
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