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martedì 14 febbraio 2012

TRUFFE: MUTUI E PRESTITI A NOME DI VITTIME IGNARE, 13 ARRESTI

(AGI) - Reggio Calabria, 14 feb. - Avevano ingegnato un sistema per ottenere finanziamenti e mutui bancari, attraverso documentazioni false o alterate, quasi sempre a nome di comuni cittadini che poi si vedevano arrivare le ingiunzioni per onorare il debito mai contratto con le banche o con gli uffici postali. Protagonisti un ragioniere commercialista, un'impiegata di banca, un'ex sindaco e una decina di sodali, in tutto 13 persone tratte in arresto dalla Polizia Postale di Reggio calabria. L'organizzazione e' stata smantellata dalla Polizia delle Comunicazioni di Reggio Calabria che, all'alba di oggi, ha eseguito dodici dei tredici provvedimenti restrittivi emessi dal gip del tribunale della citta' dello Stretto. Per tutti l'accusa e' di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al falso e alla sostituzione di persona. Secondo le indagini, avviate nel 2008 subito dopo la denuncia di una delle vittime, l'organizzazione avrebbe messo a segno una ventina di truffe con un giro d'affari intorno a duecentomila euro. Le persone finite in carcere sono sei: Giovanni Malara, 67 anni, ragioniere - commercialista, Giovanni Papalia (32), operatore commerciale; Francesco Sergi (32), Paolo Malara ( figlio del commercialista) di 38 anni; Antonino Sergi (64) insegnante in pensione ed ex sindaco di Fiumara di Muro; Francesco Sergi (32) e Rocco Oliveri (47). La misura degli arresti domiciliari e' stata applicata a carico di Caterina Cartella, impiegata della Banca Carime, la banca situata sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria; di Domenico Davide Lando di 28 anni; Josie Ylenia Malara (28) , figlia del commercialista; Alessandro Sergi (27), Fabio La Manna (39) e Giuseppe Cara (30). Per ottenere i prestiti bancari o postale, i componenti della gang richiedevano mutui e prestiti presentando buste paga falsificate, c.u.d. e documenti d'identita' contraffatti. I consociati avevano anche instaurato relazioni commerciali attraverso cui negoziavano, con raggiri e artifizi, assegni privi di copertura emessi su conto correnti accesi in modo fraudolento. L'attivita' truffaldina ha anche riguardato altri entri bancari del gruppo Intesa San Paolo e Unicredit. Le indagini, avviate subito dopo la prima truffa di 18 mila euro, prontamente denunciata dalla vittima, si sono caratterizzate nell'attivita' d'intelligence, e attraverso le intercettazioni telefoniche. Il lavoro della polizia e' stato coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria, Francesco Tripodi, il quale ha chiesto e ottenuto dal Gip Daniela Oliva i provvedimenti restrittivi eseguiti questa mattina. Solo uno degli indagati si e' reso irreperibile.

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