Eccovi di seguito il testo della lettera:
"Carissimo Sindaco,
Ci sentiamo in dovere di scriverti dopo aver letto su diversi organi di stampa le parole del Presidente Scopelliti che grida allo scandalo per l’esistenza del campo rom di località Scordovillo nei pressi dell'Ospedale di Lamezia. Sono ormai anni che l'ex sindaco di Reggio continua a raccontare storielle circa le mirabolanti meraviglie dell'ormai famigerato "modello Reggio" ed anche in questo caso non ha perso l'occasione per pontificare anche su questa questione. Il Presidente cita la "delocation rom" operata dall’amministrazione reggina durante il suo mandato da Sindaco e ti invita, addirittura, a prendere spunto da quanto fatto da lui!
Ebbene, caro Gianni, anche noi ti invitiamo ad osservare bene come è stata condotta la cosiddetta “de location” nella Città di Reggio Calabria, affinché tu possa fare l’esatto contrario!
La de location di cui parla Scopelliti non è servita ad altro che a “spostare” le famiglie rom da un luogo situato nel centro cittadino, l’ex caserma 208, verso un altro ghetto, il quartiere di Arghillà Nord, ben lontano dalla città e quindi meno visibile, tra alloggi abusivi con le finestre in cellophane e montagne di immondizia alla fermata dell’autobus che non arriva mai, senza presidi culturali e luoghi di aggregazione sociale per i giovani che sempre più spesso cadono tra le grinfie della criminalità organizzata.
Cosa fa paura di un barbone, cosa di uno zingaro, cosa di un immigrato? La povertà estrema terrorizza, inquieta, disarma, inibisce, respinge. E’ la povertà di questa gente che rende questa stessa gente scomoda e fastidiosa; e quando qualcosa da fastidio è più facile allontanarla, far finta che non esiste, ignorarla del tutto, ghettizzarla ancora di più.
Abbiamo sempre apprezzato il tuo modo di fare politica, la tua battaglia contro l'illegalità e la criminalità organizzata, il tuo modo di amministrare con vere politiche per l’accoglienza e l’integrazione. Per questo ti invitiamo a Reggio Calabria, il 18 febbraio, in occasione del nostro Congresso provinciale, a portarci testimonianza del tuo virtuoso modello. In quell’occasione potremo condurti ad Arghillà Nord e laddove sorgeva l’ex caserma 208. Oggi a Reggio il ghetto esiste ancora e ha i confini ancora più marcati ma non si vede e questo è quello che conta all’amministrazione reggina. Laddove sorgeva l’ex caserma 208, a distanza di anni, c’è un cantiere fermo e abbandonato, un piazzale pieno di sterpi, detriti e rottami, di “opere importanti” non ce n’è nemmeno l’ombra. E che dire della situazione dell’ex polveriera, nei pressi del quartiere Ciccarello, dove in un contesto pericolosissimo e degradato vivono ancora delle famiglie rom.
La “delocation” di cui parla Scopelliti è tutto quello che un buon amministratore NON dovrebbe fare, semmai è la soluzione facile e sbrigativa a politiche sociali inesistenti a vantaggio di attraenti interessi elettorali".
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