WHY NOT: PROCESSO, GIUDICI ACQUISISCONO SENTENZA APPELLO PROSSIMA UDIENZA SARA' SENTITA TESTE-IMPUTATA CATERINA MERANTE (ANSA) - CATANZARO, 15 FEB - La sentenza del processo d'appello per sedici imputati coinvolti nell'inchiesta Why Not, sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici, e' stata acquisita dai giudici del tribunale di Catanzaro davanti ai quali e' in corso il dibattimento di primo grado a 27 persone tra esponenti politici, imprenditori e professionisti. La richiesta di acquisizione della sentenza, emessa il 27 gennaio scorso dai giudici della Corte d'appello di Catanzaro, e' stata chiesta dai sostituti procuratore della Repubblica, Massimo Lia ed Eugenio Facciolla. Nella sentenza i giudici di secondo grado hanno riconosciuto l'esistenza di una associazione per delinquere ai cui vertici c'era l'imprenditore ed ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, Antonio Saladino. Durante l'udienza era previsto anche l'interrogatorio di Pietro Macri, imputato in procedimento collegato, il quale pero' si e' avvalso della facolta' di non rispondere. La Procura generale ha chiesto poi l'acquisizione dei verbali di interrogatorio, resi durante la fase delle indagini preliminari, di alcuni imputati tra cui Francesco Morelli, Antonio Gargano, Dionisio Gallo ed Antonino Gatto. Stamane dovevano essere sentiti alcuni imputati ma dopo una richiesta di difensiva i giudici hanno deciso di posticiparli a dopo l'interrogatorio della principale teste d'accusa, Caterina Merante. Quest'ultima, che e' anche imputata nel processo, sara' sentita nell'udienza del 14 marzo.
GIUSTIZIA: CALIPARI, LA CALABRIA ASPETTA UN ALTRO PIGNATONE (ANSA) - CATANZARO, 15 FEB - ''Non poteva che essere unanime il voto del Plenum del Csm che sceglie Giuseppe Pignatone come nuovo capo della Procura di Roma. Approfittando dell'occasione per rinnovare la mia stima a un magistrato che negli ultimi quattro anni della sua vita ha condotto una lotta senza quartiere alla 'ndrangheta e che continuera' a fare egregiamente il suo lavoro nella Capitale, mi auguro che a Reggio Calabria arrivi una personalita' del suo stesso calibro''. Lo dice Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati Pd e parlamentare calabrese. ''I calabresi che hanno apprezzato le sue indagini e i risultati contro le cosche, quelli che hanno avuto timore e preoccupazione per le numerose intimidazioni mafiose, si aspettano che la guerra alla 'ndrangheta sia intensificata'' ha aggiunto Calipari. ''Un'associazione di maestri calabresi ha scritto una lettera ai consiglieri del Csm chiedendo che Pignatone restasse a Reggio dove, hanno scritto 'in questi anni e' cambiato tutto'. Io mi auguro che il cambiamento non si fermi - conclude - e che, da Roma, il procuratore continui a perseguire un'organizzazione criminale, che, come ha sostenuto e dimostrato in questi anni, e' estesa fuori dai confini della Calabria e dell'Italia stessa''.
'NDRANGHETA:SCOPERTO ARSENALE IN CALABRIA,24 PISTOLE E MITRA TROVATE DAI CARABINIERI INTERRATE IN UNA SERRA NEL CROTONESE (ANSA) - ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE), 15 FEB - Un arsenale composto da 12 pistole, almeno una dozzina tra fucili e mitragliatori, tra cui anche alcuni Kalashnikov e migliaia di proiettili di vario calibro e' stato scoperto dai Carabinieri a Isola Capo Rizzuto. Le armi, ben curate, secondo gli investigatori potrebbero essere state nella disponibilita' delle cosche della zona.
'NDRANGHETA:NAPOLI(FLI),COMUNI SCIOLTI SEGNO PERICOLOSITA' 'CASI REGGINO E LIGURIA SINTOMO CAPACITA' MIMETIZZAZIONE COSCHE' (ANSA) - CATANZARO, 15 FEB - ''Ritengo non si possa rimanere silenti o impassibili innanzi all'ondata di scioglimento di consigli comunali per infiltrazioni mafiose che nelle ultime settimane sta coinvolgendo realta' delle province di Reggio Calabria e della Liguria, a dimostrazione delle collusioni che la 'ndrangheta e' riuscita a crearsi con gli enti locali, ma con le istituzioni tutte''. A sostenerlo, in una nota, e' il deputato Angela Napoli, capogruppo di Fli in Commissione parlamentare antimafia. ''L'encomiabile lavoro profuso da magistratura e forze dell' ordine reggine - prosegue Napoli - ha sicuramente intaccato l'area militare delle cosche della 'ndrangheta, ma lo scioglimento di enti locali per infiltrazione mafiose e le commissioni d'accesso attualmente operanti in altri enti, tra i quali il Comune di Reggio Calabria, sono sintomatici della nuova pericolosa capacita' di mimetizzazione dell'organizzazione criminale calabrese. Fermo restando che non ci sottraiamo dall'immaginare che molte collusioni vengono attuate da funzionari e dipendenti e, quindi, dal personale amministrativo dei vari enti, non possiamo concepire una politica 'sorda, cieca e muta', risveglia, solo a parole, quando arrivano gli interventi giudiziari o amministrativi, per poi ripiombare nel 'sonno' utile ad acquisire posizioni di potere''. ''Credo sia giunto il momento di sollecitare le singole comunita' alla 'partecipazione attiva' - conclude la parlamentare - utile a spronare il mondo politico verso quella responsabilita', finora pressoche' assente, ma necessaria ad estirpare collusioni e malaffare''.
'NDRANGHETA:NAPOLI(FLI),COMUNI SCIOLTI SEGNO PERICOLOSITA' 'CASI REGGINO E LIGURIA SINTOMO CAPACITA' MIMETIZZAZIONE COSCHE' (ANSA) - CATANZARO, 15 FEB - ''Ritengo non si possa rimanere silenti o impassibili innanzi all'ondata di scioglimento di consigli comunali per infiltrazioni mafiose che nelle ultime settimane sta coinvolgendo realta' delle province di Reggio Calabria e della Liguria, a dimostrazione delle collusioni che la 'ndrangheta e' riuscita a crearsi con gli enti locali, ma con le istituzioni tutte''. A sostenerlo, in una nota, e' il deputato Angela Napoli, capogruppo di Fli in Commissione parlamentare antimafia. ''L'encomiabile lavoro profuso da magistratura e forze dell' ordine reggine - prosegue Napoli - ha sicuramente intaccato l'area militare delle cosche della 'ndrangheta, ma lo scioglimento di enti locali per infiltrazione mafiose e le commissioni d'accesso attualmente operanti in altri enti, tra i quali il Comune di Reggio Calabria, sono sintomatici della nuova pericolosa capacita' di mimetizzazione dell'organizzazione criminale calabrese. Fermo restando che non ci sottraiamo dall'immaginare che molte collusioni vengono attuate da funzionari e dipendenti e, quindi, dal personale amministrativo dei vari enti, non possiamo concepire una politica 'sorda, cieca e muta', risveglia, solo a parole, quando arrivano gli interventi giudiziari o amministrativi, per poi ripiombare nel 'sonno' utile ad acquisire posizioni di potere''. ''Credo sia giunto il momento di sollecitare le singole comunita' alla 'partecipazione attiva' - conclude la parlamentare - utile a spronare il mondo politico verso quella responsabilita', finora pressoche' assente, ma necessaria ad estirpare collusioni e malaffare''.
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