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lunedì 3 dicembre 2012

'NDRANGHETA, DIA TORINO SEQUESTRA A COSCA BENI PER 20 MLN IMMOBILI E TERRENI IN PIEMONTE, LOMBARDIA, LAZIO E CALABRIA

(ANSA) - TORINO, 3 DIC - Quaranta fabbricati, 23 terreni, tre societa' e due auto, il tutto per 20 milioni di euro. E' l'ammontare del maxi-sequestro di beni, tutti riconducibili a una 'ndrina della 'ndrangheta attiva, secondo l'accusa, negli ultimi 20 anni in Piemonte, effettuato stamattina dalla Dia di Torino su provvedimento del tribunale del capoluogo piemontese. Obiettivo dei magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Perduca, capo del pool antiriciclaggio della procura, era dare un duro colpo - l'ennesimo dopo gli arresti effettuati nel 2009 e le condanne per riciclaggio inflitte dal tribunale a quattro persone all'inizio del mese scorso - alla cosca dei Marando, attiva a Torino e in una vasta area della provincia, dove negli anni scorsi si sono verificati anche diversi fatti di sangue. Gli interventi degli agenti della Dia, guidati dal dirigente Sergio Molino, sono avvenuti nelle province di Torino, Reggio Calabria, Milano, Varese, Como e Roma. Tra le tre societa' sottoposte a sequestro c'e' anche la chiacchierata Green Farm di Rivarossa (Torino): apparentemente un'azienda agricola, comunque riconducibile ai Marando, ma secondo gli inquirenti una vera e propria 'lavanderia' di denaro, in cui i soldi frutto delle operazioni illecite della cosca, principalmente del traffico di stupefacenti, veniva reinvestito. Proprio per la Green Farm, a inizio novembre, sono arrivate quattro condanne e sei rinvii a giudizio, tra cui quello di un noto parroco torinese, padre Mario Loi, conosciuto come 'Padre Rambo' per la sua passione per le arti marziali, che guido' l'azienda tra il 2001 e il 2005. Oggi a Torino, in un processo per omicidio, uno dei Marando, Rosario, ha fatto parlare di se'. Il super-pentito Rocco Varacalli lo ha accusato di averlo minacciato durante una pausa dell'udienza dicendogli ''Stai bene? E' tutto a posto?'', che nel codice 'ndranghetistico starebbe a significare che deve temere per la sua incolumita'. Sempre oggi la procura di Torino ha ottenuto il sequestro preventivo di circa un milione di euro, frutto dei proventi di attivita' illecite di un'altra cosca 'ndranghetistica, quella dei Nirta, insediata in Valle d'Aosta, che era da anni custodito in Svizzera. Anche in questo caso le operazioni illecite sarebbero iniziate vent'anni fa.

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