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giovedì 6 dicembre 2012

VILLA SAN GIOVANNI: APPICCA IL FUOCO ALL’ABITAZIONE DELLA EX CHE DORME. ARRESTATO DAI CARABINIERI



UN GIOVANE PREGIUDICATO VILLESE E’ STATO ARRESTATO DAI CARABINIERI PER AVER TENTATO DI INCENDIARE L’ABITAZIONE DELLA EX CONVIVENTE MENTRE DORMIVA, DOPO AVER INCENDIATO L’AUTO DEI NONNI DELLA RAGAZZA . TRA I REATI CONTESTATI ANCHE I MALTRATTAMENTI E LE VIOLENZE NEI CONFRONTI DELLA GIOVANE.

I Carabinieri di Villa San Giovanni, hanno tratto in arresto Manduci Antonino cl. 86. pregiudicato, in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. L’arrestato dovrà rispondere dei reati di danneggiamento seguito da incendio, danneggiamento seguito da pericolo di incendio e maltrattamenti in famiglia ai danni della ex convivente. Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia villese.
Le indagini sono state avviate a seguito di un grave episodio verificatosi la notte del 24 ottobre scorso a Campo Calabro a seguito di un incendio che aveva riguardato un’abitazione sita nella via principale. L’autore del reato, infatti, dopo aver dato alle fiamme un automezzo parcheggiato sulla pubblica via, aveva tentato di appiccare il fuoco al portone dell’abitazione antistante, dove risiede il gruppo familiare della ex convivente. Le indagini di quello che sembrava l’ennesimo atto vandalico di ignoto piromane, hanno preso subito una precisa direzione. Gli investigatori, infatti, hanno rivolto le loro attenzioni nei riguardi dell’ex convivente della giovane donna che intanto si era trasferita dalla madre in quell’abitazione. Nell’abitazione vive anche la nonna della ragazza.
Le attività hanno consentito di raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza a carico del Manduci. E’ emerso un quadro familiare caratterizzato da continue e ripetute violenze e minacce subite dalla giovane taciute per evitare ulteriori e più gravi ritorsioni. Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti al fine di evidenziare ulteriori fattispecie di reati eventualmente commessi anche in considerazione della giovane età dei soggetti coinvolti.
Il Manduci, già noto alle forze dell’ordine cittadine, è stato rintracciato dai carabinieri e tradotto presso casa circondariale di Reggio Calabria così come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Gravi i reati contestati: danneggiamento seguito da incendio e maltrattamenti in famiglia con condotte reiterate di molestia, violenza e minaccia.

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