“Dopo visite di singoli esponenti del governo
regionale e di consiglieri, è la prima doverosa ricognizione ufficiale che la
IV Commissione consiliare ‘Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell'ambiente’ compie nell’area della Calabria dove il suolo continua purtroppo a tremare e dove
il 26 ottobre scorso si è registrato un evento tellurico di grave entità. Siamo
qui a poco più di un mese da quella notte di scosse potenti di terremoto, fino
a magnitudo 5.3 della scala Richter, che
hanno seminato terrore e messo in strada migliaia di persone devastando case ed
edifici pubblici, chiese, esercizi commerciali e stendendo al tappeto il già
fragile apparato produttivo locale”.
Il presidente Gianluca Gallo ha presentato con queste
parole, ieri mattina a Mormanno, la missione della Commissione consiliare da
lui guidata nel comune simbolo dell’area terremotata del Pollino calabrese. Un
sisma che sembra infinito (uno “sciame” che ha contato oltre 2300
micro-terremoti negli ultimi due anni e mezzo) e che pure ieri, mentre ancora
la delegazione consiliare era al lavoro, alle 13.26 ha lanciato un sinistro massaggio facendo
registrare a Mormanno una scossa di magnitudo 2.6.
Insieme a Gallo (Udc), i consiglieri Alfonsino Grillo
(Scopelliti presidente), Mario Magno (Pdl), Giuseppe Morrone (Pdl), Aurelio
Chizzoniti (Insieme per la Calabria), Mario Franchino (Pd) e Domenico Talarico
(Idv) che hanno partecipato alla seduta con lo staff amministrativo
dell’organismo consiliare.
La riunione della Commissione è stata ospitata nella
sala convegni del Consorzio di Bonifica dei Bacini Settentrionali, un edificio
agibile ma a poca distanza dal centro storico di Mormanno che è interamente non
più praticabile e dal quartiere Santa Filomena, nel quale l’ingresso è stato
interdetto persino ai residenti.
Ai lavori – una seduta che ha registrato una fitta
serie di audizioni – hanno partecipato i principali esponenti delle comunità
locali: dal vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio, monsignor Nunzio
Galantino, al sindaco di Mormanno, Guglielmo Armentano, dal presidente del
Parco Nazionale del Pollino, On.le Domenico Pappaterra, al dirigente della Protezione civile regionale, Gaetano
Rizzuto ma anche esponenti dell’Amministrazione provinciale di Cosenza, sindaci
e altri amministratori locali.
Dal confronto è
emersa con nettezza l’esigenza di
scongiurare interventi di puntellamento degli edifici lesionati per puntare, invece, a un monitoraggio
dell'evoluzione dell'emergenza e all’attivazione delle procedure di spesa e per
la predisposizione di un piano di consolidamento dell'area colpita dal
terremoto.
Da parte di
tutte le componenti della Commissione consiliare è stato espresso un impegno
unanime per favorire la sospensione del pagamento dei tributi di matrice
regionale, come del resto previsto dalla
mozione già approvata dall’Aula di Palazzo Campanella. Impegno corale, altresì,
per una prossima riconvocazione della commissione in sede formale, con
l'audizione dell'assessore regionale ai lavori pubblici Pino Gentile e del
sottosegretario alla Protezione Civile, Franco Torchia.
“Siamo usciti
dal Palazzo, ad oltre trecento chilometri dalla sede dell’Assemblea – ha concluso,
infine, il presidente Gianluca Gallo –
per dare un segnale di vicinanza alle popolazioni, non per mera
ritualità ma per ascoltare e mettere in campo risposte che vadano aldilà della
fase dell'emergenza.” “Dall'indagine conoscitiva - ha aggiunto ancora Gallo – sono emersi dati
allarmanti, ma anche spunti interessanti, da trasformare ora in strumenti da
azionare per dare segnali di speranza e soluzioni concrete. Riteniamo
fondamentale, ad esempio, ripristinare senza ritardo la funzionalità dell'ospedale
e restituire al culto la Chiesa Madre. Al tempo stesso, occorre lavorare per
predisporre un piano di consolidamento che consenta di acquisire certezze e
fiducia. Valuteremo la possibilità di attingere, ad esempio, alle risorse
derivanti dai fondi Fas e Fers, per fare di più e superare le rimesse di
bilancio. Non lasceremo insomma nulla di intentato per offrire certezze ad un
lembo di Calabria che chiede solo di poter tornare quanto prima alla
normalità".
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