“Purtroppo
siamo stati profetici in questi due anni e mezzo denunciando, sistematicamente,
la superficialità con la quale è stata trattata la vicenda relativa alla
Fondazione Campanella, l’illusione data
ai dipendenti e l’arroccarsi su una posizione che è stata abbondantemente
censurata e cassata da tutti gli organi: Corte dei Conti, Consulta, la stessa Commissione
per gli errori e disavanzi sanitari. Oggi, metodologicamente, con un
emendamento sostitutivo, si stravolge l’impianto di una legge, quella
sull’istituzione dell’IRCCS alla quale in Commissione noi dell’Idv, avevamo
votato contro”.
E’
quanto dichiarano Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico, consiglieri regionali
dell’Idv, che aggiungono: “Un impianto metodologico stravolto che prevede una
struttura privata accreditata o in fase di accreditamento dove le opacità ed i
dubbi sono persistenti. Crediamo che la maggioranza avrebbe fatto bene a non
approvarla, ma a fare una profonda rivisitazione rispetto anche a molte altre
questioni, riguardanti anche le metodologie di finanziamento, dal momento che
si vorrebbe attingere ai fondi destinati alla ricerca e che dovrebbero essere
generati per poli di innovazione. Sono troppe le ombre su questa legge e ci
danno la stura a valutare che anche questa volta probabilmente sarà l’ennesimo
flop, ci dispiace per coloro che hanno giuste aspettative ed attendono delle
risposte. La Fondazione Campanella, la cui storia è fatta
di buoni risultati ma è anche di sprechi, di abusi, di evidenti violazioni
di leggi, di erogazioni di denaro pubblico che hanno sfiorato i 100milioni di
euro. Oggi non siamo a conoscenza dei bilanci e ci saremmo aspettati che ci
fosse un’operazione verità sui conti, che si individuassero le responsabilità,
che soprattutto si indicasse un percorso certo non solo per quanto riguarda i
lavoratori, ma soprattutto per quanto concerne i servizi erogati, che per
esplicita ammissione del Presidente Scopelliti ‘il 65 % delle prestazioni erogate
sono di tipo non oncologico’. Un dato che deve far riflettere insieme al fatto
che si acquisisce in un contesto generale di crisi finanziaria ed anche morale
della sanità calabrese un altro pezzo di sanità privata”.
Giordano e Talarico concludono così: “Si persiste dunque su una strada sbagliata e pertanto
anche questa volta abbiamo detto no con pacatezza, ma con altrettanta fermezza
e serietà alla proposta di legge presentata
dalla maggioranza ABC ovvero Pdl, Pd, Udc”.
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