E’
una storia triste quella che stiamo vivendo in questo periodo a Reggio. Giorno
dopo giorno assistiamo alla débacle del modello Reggio scopellitiano, sempre
più evidenti sono le macerie di un sistema che ha annientato Reggio. Per anni
la Città ha vissuto ben al di sopra delle proprie possibilità. Ma la coperta
oggi è sempre più corta. Siamo a luglio
2012 e finalmente giunge in aula il consuntivo 2010 certificando 140 milioni di
euro di disavanzo. Le dichiarazioni di Arena e dei vari esponenti del
centrodestra sembrano deliranti adducendo tesi e congetture come scusanti pur
di continuare a mentire, coprire, giustificare quanto è stato commesso in oltre
dieci anni ai danni dei reggini. Le verità è una e sola, qualcuno ha abusato
della fiducia dei cittadini, ha amministrato la cosa pubblica perseguendo
interessi privati, ha scialacquato per ottenere consenso, sperperato, concesso,
elargito, consegnato, spartito tramite tutti gli strumenti possibili, dalle
società miste alle consulenze a qualsivoglia altro stratagemma. Oggi non
possiamo più accettare esternazioni che evocano fantasmi nel tentativo di
addossare responsabilità a singole persone. C’è una responsabilità politica
ampia e collettiva ed è quella che pesa sulle spalle di questo centro destra
che ha governato per oltre un decennio, da Scopelliti ad Arena. Ieri dal
centrodestra non è stata proferita alcuna parola concreta e credibile su come
poter recuperare questa voragine che si apre sotto i piedi di tutti i reggini.
Nel buco non vorremmo finirci noi, noi cittadini. Farfugliare improbabili
opzioni quali il recupero dei 22 milioni di euro relativo ai compensi
illegittimamente elargiti e incassati dai dipendenti comunali è una fantasiosa
elucubrazione mentale, impraticabile quanto l’ipotesi di ripianare il debito
con la messa in svendita del patrimonio edilizio, una strada sbarrata dalla
legge dello stato. E poi: come riuscire a vendere 100 milioni di euro di patrimonio
a tempo di record? A chi e con quali criteri?
Emergono
chiaramente il fallimento totale di un modello che ha messo in ginocchio
un’intera Città e la totale inadeguatezza di una maggioranza politica sempre
più risicata e spaccata che, incapace di trovare altre argomentazioni, in
attesa che anche la commissione d’accesso di pronunci circa le possibili
infiltrazioni della ‘ndrangheta, teorizza puntualmente un fantomatico nemico
della Città.
Ma
i nemici di Reggio sono coloro che hanno gestito privatisticamente il bene
comune, sono nemici di loro stessi e della loro sorte.
Laura
Cirella
Coordinatrice
provinciale
Sinistra
Ecologia Libertà
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