“Non
stupisce affatto quando i
lavoratori rivendicano il diritto di
ottenere un corrispettivo alle loro prestazioni. E nel
perorare questa causa, da sempre, non esito a schierarmi al fianco di chi si
batte per la giustizia sociale. In tutti questi anni di militanza politica e di
impegno di amministratore pubblico, però, non ho mai cavalcato le
strumentalizzazioni né mi sono avventurato in voli pindarici come strumento per disorientare quanti vivono di stipendio o salario”. La afferma il
presidente dell’Amministrazione provinciale
Giuseppe Raffa il quale, con
“savoir faire”, risponde alle accuse che
lo ritengono responsabile del mancato pagamento di quanto dovuto ai 66
giovani che prestano servizio presso i Centri
provinciali per l’impiego.
“Stupiscono, invece, e pertanto le respingo – sottolinea il dott. Raffa
-, certe prese di posizioni tese a farmi apparire inadempiente e, forse, mendace
per il mancato rispetto della tempistica progettuale, dimenticando le
grandi difficoltà, soprattutto economiche, degli enti locali territoriali,
sempre più alle prese con tagli di vario genere. I 66 fanno parte di un
progetto redatto dalla Provincia e
finanziato con il POR Calabria. I fondi destinati al pagamento delle prestazioni
di quanti prestano la loro opera presso i Centri per l’Impegno sono soggetti a
particolari procedure che spesso
allungano i tempi della disponibilità.
Nel caso in questione c’è da evidenziare – senza tuttavia voler
attribuire ad altri questo ritardo
fisiologico – che solo ieri il
Dipartimento Lavoro e Formazione della Regione Calabria ha emesso apposito
decreto con il quale viene stanziato il 27% dei
quasi tre milioni euro di risorse assegnate all’Amministrazione provinciale nel contesto del Por Calabria
2007-2013 per aumentare l’efficienza,
l’efficacia, la qualità e l’inclusività delle istituzioni del mercato del
lavoro. Si tratta, in pratica, delle somme destinate al pagamento delle
spettanze maturate dai 66 per il loro lavoro”.
Il
completamento dell’adempimento regionale, adesso, necessita dell’accreditamento
della somma presso la tesoreria provinciale.
Nel frattempo l’Ente di via Foti
avvierà approfonditi
accertamenti interni per
verificare se esistono le condizioni procedurali per soddisfare le giuste richieste dei
lavoratori.
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