La prima sezione della Corte di Cassazione ha confermato il
provvedimento con cui il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria, in
accoglimento del ricorso dei difensori Avvocati Antonino Napoli e Luciano
Battista, aveva disposto la scarcerazione di Vincenzo Verduci accusato di
essere il mandante dei reati di estorsione ai danni del proprietario terriero
Vincenzo Buceto e danneggiamento di un suo fondo, entrambi i reati aggravati dal
metodo mafioso.
Il Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia
di Reggio Calabria, Dottor Giuseppe Lombardo, avverso la scarcerazione di
Vincenzo Verduci aveva proposto ricorso in Cassazione, contestando l’esito
delle indagini difensive che avevano indotto il Tribunale della Libertà a scarcerarlo,
chiedendo l’annullamento dell’ordinanza ed il ripristino della custodia
cautelare in carcere.
Nel giudizio davanti la Corte Suprema di Cassazione l’Avvocato
Antonino Napoli, difensore di Vincenzo Verduci, ha eccepito l’inammissibilità
del ricorso del Pubblico Ministero evidenziando che l’impugnazione riguardava
punti non decisivi dell’ordinanza del T. d. L.,
che aveva revocato la custodia cautelare in carcere ed aveva rimesso in
libertà Verduci, e che le argomentazioni del ricorso non consentivano di
disarticolare la logicità dell’apparato argomentativo della predetta ordinanza.
Il provvedimento del T.d.L. aveva evidenziato che dalle
indagini era emerso l’interesse del Verduci all’acquisto del fondo appartenente
a Domenico Buceto e non a quello di Vincenzo Buceto, suocero di Giuseppe
Guadagnino, oggetto dei gravi atti di intimidazione e danneggiamento per il rifiuto
opposto alla sua cessione e non confinante con le proprietà della famiglia
Verduci.
La Cassazione ha accolto appieno le argomentazioni dell’Avvocato
Napoli in ordine al controllo di legittimità che è demandato alla Suprema Corte
ed al contenuto dell’atto di impugnazione nel giudizio di legittimità sancendo l’inammissibilità
del ricorso del Pubblico Ministero.
Intanto, il processo Meta è stato
diviso in due tronconi, quello principale che si sta celebrando davanti al
Tribunale di Reggio Calabria presieduto dalla dottoressa Silvana Grasso e
l’altra tranche, che vede imputati Gianluca Favara, Vincenzo Verduci, Nicola
Alvaro, Domenico Rugolo e Giasone Italiano, tutti detenuti tranne Vincenzo
Verduci, che si sta celebrando a Palmi dinnanzi al Tribunale presieduto dal
Dottor Antonio Battaglia, con a latere i Dottori Paris e Ascioti, fissato per il
prossimo 19 luglio per l’esame degli ultimi testimoni del Pubblico Ministero
Dottor Giuseppe Lombardo.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.