“Altro
che difesa dei Tribunali minori, peraltro legittima, e di cui ci siamo occupati
in Consiglio regionale, facendo sentire, anzi ribadendo le nostre ragioni
sull’esigenza di assicurare il diritto alla giustizia in un territorio
fortemente condizionato dalla criminalità organizzata. Per Reggio e per la Sezione autonoma di Corte
d’Appello di questa città si sta consumando un colpo mortale che determinerà,
come conseguenza una riduzione del carico di lavoro di almeno il 50% e ciò a
causa della decisione governativa di istituire l’unica sede calabrese del
Tribunale delle Imprese presso la
Corte d’Appello di Catanzaro”.
E’
quanto denuncia – a margine del dibattito del Consiglio regionale sui tagli al
settore della Giustizia in Calabria - il Segretario Questore del Consiglio
regionale on. Giovanni Nucera.
“E’
una decisione che gli addetti ai lavori – prosegue Nucera – definiscono
devastante, per i disagi, ma anche per le conseguenze economiche cui andrebbero
incontro cittadini ed aziende che hanno la necessità di rivolgersi al Tribunale
delle Imprese. Mi chiedo – è la dettagliata denuncia che fa il Segretario Questore del Consiglio
regionale – come mai con la legge 24 marzo 2012 n. 27, che ha convertito il
decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, recante “Disposizioni urgenti per la
concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, la Corte d’Appello di Reggio
non è stata considerata alla stessa stregua di quella di Brescia, che assieme
al capoluogo regionale lombardo, Milano, è sede di Tribunale delle Imprese. Il
testo definitivo ha infatti istituito nuove sezioni specializzate in tutti i
Tribunali e Corte di Appello con sede nei capoluoghi di regione che finora ne
erano sprovvisti: e cioè Ancona, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, L’Aquila,
Perugina, Potenza e Trento, nonché Brescia, che presenta però le stesse
caratteristiche di “sezione autonoma”. C’è da dire inoltre – prosegue Nucera –
come ha segnalato il Prof Vincenzo Panuccio Professore emerito dell’Università
di Messina e già Vice Presidente del Consiglio nazionale Forense, che anche per
Reggio di Calabria il parlamento avrebbe dovuto stabilire lo stesso trattamento
stabilito per la Corte
d’Appello di Brescia, in applicazione dell’art. 3 della Costituzione italiana
(Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge….).
“C’è
ancora tempo per rimediare – sottolinea l’on. Giovanni Nucera – poiché questa
legge entrerà in vigore il prossimo 23 settembre. Si impedirebbe – aggiunge –
anche il probabile pericolo, peraltro evidenziato dall’autorevole Prof. Vincenzo
Panuccio, che venga sollevata eccezione di incostituzionalità, assolutamente
fondata in base all’art. 3, sulle controversie che insorgessero e instaurate
presso la Corte
d’Appello di Catanzaro, con la facile conseguenza di bloccare le iniziative
giudiziarie concernenti la giurisdizione del Tribunale di Catanzaro”.
“E’ una sottolineatura che andava fatta – conclude l’on. Giovanni Nucera
- a difesa dell’operatività di una delle Corti di Appello più importanti del
Paese. Ma anche per sollecitare la deputazione reggina ad un proprio intervento
per per impedire che molti nostri concittadini, costretti loro malgrado a rivolgersi
alle aule di giustizia siano ulteriormente penalizzati sul piano del
riconoscimento del diritto alla giustizia, e soprattutto sul piano economico”.
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