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giovedì 28 luglio 2011

Last News Calabria (ore 17)

'NDRANGHETA: MINACCE PM; A SUE SPESE VIDEOSORVEGLIANZA CASA (ANSA) - ROCCELLA IONICA (REGGIO CALABRIA), 28 LUG - Da diverso tempo e' vittima di minacce e da tre anni chiede che gli venga installata la videosorveglianza a casa. Ma ora, dopo l'ennesima intimidazione, ha deciso di farsi installare a sue spese il sistema di vigilanza della sua abitazione a Roccella Ionica. Il protagonista della vicenda e' il sostituto procuratore di Catanzaro Gerardo Dominijanni, per anni alla Dda del capoluogo calabrese. Il magistrato ha subito l'ultima intimidazione, in ordine di tempo, il 18 luglio scorso quando ignoti hanno lasciato una croce realizzata con del cartone sul citofono del cancello della sua abitazione a Roccella Ionica. La croce era tenuta ferma da una bottiglietta di plastica vuota incastrata contro il muro. Da tempo, gli organismi preposti alla sicurezza del magistrato hanno presentato una richiesta alla Prefettura di Reggio Calabria per l'installazione di un sistema di videosorveglianza dell'abitazione del magistrato, ma finora non e' stato realizzato. E proprio dopo quest'ultimo episodio il magistrato ha deciso di pagare di tasca propria l'installazione di un sistema di videosorveglianza. Non e' la prima volta che il pm e' vittima di minacce ed intimidazioni. Il 4 luglio scorso una scritta di minacce e' stata scoperta nell'ascensore della Procura di Catanzaro utilizzato da Dominijanni per recarsi nel suo ufficio posto al secondo piano dell'edificio. In precedenza, il 3 dicembre del 2010, Dominijanni aveva ricevuto una lettera di minacce e nel maggio precedente una busta con cinque proiettili. Per diversi anni Dominijanni si e' occupato di indagini contro le cosche della 'ndrangheta della zona lametina che hanno portato a numerosi arresti.

IMMIGRATI: CALABRIA, COMUNE ACQUAFORMOSA PROMUOVE RIFLESSIONE SU 'ACCOGLIENZA RIFUGIATI' Cosenza, 28 lug. - (Adnkronos) - Domani il Comune di Acquaformosa promuove la giornata dedicata al rifugiato, un'occasione di confronto e riflessione sull'emergenza rifugiati e la legge sull'accoglienza varata dalla Regione Calabria. Appuntamento che si svolge sulla scia della Giornata Mondiale del Rifugiato, tenutasi il 20 giugno scorso a Lamezia Terme. Acquaformosa fa parte dei progetti Sprar e ospita attualmente tre famiglie straniere, di etnia armena, curdo-armena e nigeriana. I componenti sono in attesa della regolarizzazione della loro posizione per poter cercare un lavoro e integrarsi nella societa'. ''La protezione civile fa scelte diverse, collocando i rifugiati negli alberghi. Noi invece siamo convinti che debbano essere indirizzati in appartamenti, nei comuni, e acquisire una loro autonomia come fare la spesa o portare i bambini a scuola, che significa farli integrare nella societa''', sostiene il sindaco Giovanni Manoccio. ''Il sistema della protezione civile -fa notare- costa di piu', circa 46 euro al giorno, mentre sistemarli nei comuni costa 22 euro''. Una parte della giornata di domani sara' dedicata a una sessione tematica con i nove comuni calabresi che fanno parte dello Sprar, con la presenza del sindaco di Riace Mimmo Lucano che ha creato un sistema di accoglienza a integrazione nel suo comune. Si confronteranno sulla legge regionale consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, che discuteranno sul tema dell'emergenza rifugiati e ''Quali opportunita' per la Calabria?''.
DROGA: PIANTAGIONI DI CANNABIS SCOPERTE NEL REGGINO E NEL VIBONESE Reggio Calabria, 28 lug. - (Adnkronos) - Quattro piantagioni di canapa indiana sono state scoperte dai carabinieri nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, in operazioni distinte. Nel primo caso i militari del comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, hanno trovato una piantagione con 700 arbusti di canapa a Rosarno, in contrada Zippone. Sono stati colti in flagranza di reato due giovani incensurati. Le piante erano irrigate con un sistema ''a goccia'' e opportunamente concimate. Erano cresciute fino a due metri di altezza. Nella seconda operazione a Cimina', in contrada Lambria, un ragazzo di 19 anni e' stato sorpreso mentre coltivava una piantagione con 161 arbusti di cannabis. A Plati' il pregiudicato Antonio Barbaro di 78 anni, legato da parentela con gli esponenti della 'ndrina omonima, coltivava nel giardino della sua abitazione dieci piantine. I carabinieri della Compagnia di Tropea, invece, a Joppolo hanno scovato un ragazzo di 21 anni, disoccupato, mentre installava un impianto di irrigazione in localita' Correa lungo una piantagione di cannabis composta da 200 piante. Tutte le piantagioni sono state distrutte e le persone sorprese in flagranza di reato sono state arrestate.

'NDRANGHETA: MOTIVI SENTENZA DOPO 4 ANNI, INDAGATO GIUDICE MAGISTRATO CORTE APPELLO REGGIO SENTITO DA PM DI CATANZARO (ANSA) - CATANZARO, 28 LUG - Il giudice della Corte d'appello di Reggio Calabria Enrico Trimarchi e' indagato dalla Procura di Catanzaro per il reato di omissione in atti d'ufficio relativamente ai ritardi nel deposito delle motivazione di una sentenza, presentata dopo oltre 1.400 giorni, che porto' alla scarcerazione di quattro esponenti delle cosche della 'ndrangheta reggina. Trimarchi e' stato sentito stamane dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Carlo Villani, che conduce l'inchiesta. Nel corso dell'interrogatorio il magistrato di Reggio Calabria ha sostenuto che le motivazioni della sentenza furono depositate dopo oltre quattro anni a causa della notevole mole di lavoro a cui sono sottoposti i giudici della Corte d'appello di Reggio Calabria. Il giudice e' stato il magistrato estensore delle motivazioni della sentenza d'appello, emessa il 3 marzo del 2006, del processo ''Prima Luce'', relativo alla faida di Sant'Ilario, protrattasi per oltre 17 anni, tra le famiglie di 'ndrangheta dei D'Agostino, da una parte, e dei Belcastro-Romeo, dall'altra. Al momento della sentenza i termini per le motivazioni furono fissati in 90 giorni ma in realta' furono depositate a distanza di quattro anni e sei mesi. Sulla vicenda, nel dicembre 2010, l'ex ministro della giustizia Angelino Alfano, dispose un'ispezione ministeriale ed il Procuratore generale della Cassazione esercito' l'azione disciplinare nei confronti di Trimarchi.

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