La benzina supera 1,64 euro e vola al nuovo record storico. Negli impianti Ip, secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, la media nazionale dei prezzi è salita di 1 centesimo sia per la verde, che arriva così a 1,641 euro, che per il gasolio (1,523 euro al litro).
L’aumento deciso da Ip arriva dopo dieci giorni di stasi e fa aumentare, anche se lievemente, anche la media ponderata nazionale tra i diversi marchi: la benzina a 1,624 euro e il gasolio a 1,507 euro. Anche Quotidiano Energia parla di “rottura della tregua” dopo “la calma piatta degli ultimi giorni”, e fissa il prezzo di Ip leggermente al di sotto di Staffetta, a 1,636 euro. I prezzi praticati sul territorio, secondo QE, appaiono sempre più differenziati a seconda del livello di competizione locale, con forchette piuttosto ampie soprattutto nel caso della benzina per la quale, tra picchi massimi e picchi minimi, si riscontrano scarti anche di 10 centesimi.
A livello paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va oggi dall’1,624 euro/litro degli impianti Eni all’1,636 euro/litro di quelli Ip (no-logo a 1,547). Per il diesel si passa dall’1,504 euro/litro dei punti vendita Eni ed Esso all’1,511 euro/litro degli impianti Ip (le no-logo a 1,413 euro/litro). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,718 euro/litro di Eni allo 0,735 di Ip e Shell (no-logo a 0,715 euro/litro).
Per le famiglie italiane questo si tradurrà in aggravio di oltre 200 euro a famiglia: 90 euro per i rifornimenti di carburante, 110 euro per costi indiretti quali bollette energetiche, trasporti e prezzi dei prodotti trasportati. Il Governo deve adottare misure in grado di ridurre il prezzo di benzina e gasolio alla pompa e limitare gli effetti del caro-carburanti su bollette e trasporti – denuncia il presidente dell’ADICO Garofolini – rispetto alla quotazione del petrolio ed all’attuale livello di cambio –denuncia il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini – vi sono oltre 6 centesimi di troppo sul costo dei carburanti.
A livello paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va oggi dall’1,624 euro/litro degli impianti Eni all’1,636 euro/litro di quelli Ip (no-logo a 1,547). Per il diesel si passa dall’1,504 euro/litro dei punti vendita Eni ed Esso all’1,511 euro/litro degli impianti Ip (le no-logo a 1,413 euro/litro). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,718 euro/litro di Eni allo 0,735 di Ip e Shell (no-logo a 0,715 euro/litro).
Per le famiglie italiane questo si tradurrà in aggravio di oltre 200 euro a famiglia: 90 euro per i rifornimenti di carburante, 110 euro per costi indiretti quali bollette energetiche, trasporti e prezzi dei prodotti trasportati. Il Governo deve adottare misure in grado di ridurre il prezzo di benzina e gasolio alla pompa e limitare gli effetti del caro-carburanti su bollette e trasporti – denuncia il presidente dell’ADICO Garofolini – rispetto alla quotazione del petrolio ed all’attuale livello di cambio –denuncia il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini – vi sono oltre 6 centesimi di troppo sul costo dei carburanti.
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