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domenica 24 luglio 2011

Energia Pulita su dismissione patrimonio immobiliare, un affare pr ivato senza un briciolo di trasparenza

Non ci convince affatto il modo in cui il centrodestra sta gestendo la tanto sbandierata vendita di parte del patrimonio edilizio comunale. L'obiettivo, chiaramente, è quello di fare cassa prima possibile nel tentativo di arginare la situazione difficoltosa in cui versano le casse comunali. Troppo facile. "Per legge" gli introiti dalla vendita del patrimonio comunale "e/o di edilizia pubblica" potranno essere usati solo per nuovi investimenti "negli stessi settori " non certo per la spesa corrente dell'Amministrazione. Solo le plusvalenze possono essere utilizzate per mutui e spese correnti, ma con limiti ben precisi. L'obiettivo di questa Amministrazione è chiaro: coprire i buchi finanziari causati da ir-responsabilità politiche ben precise andando a scavare nelle tasche dei reggini.
Primo punto oscuro: la Giunta comunale "avrebbe" deliberato la dismissione del patrimonio immobiliare del Comune, a distanza di quasi due settimane dall'assunzione di questa delibera non esiste alcun atto deliberativo pubblicato alla Segreteria Generale del Comune.
Altro punto d'ombra: pare che i cittadini occupanti gli alloggi avranno un termine limitato di tempo di 45 giorni per esercitare il loro diritto di prelazione, successivamente gli immobili saranno offerti al libero mercato. Quindi, chi potrà acquistare questi immobili? Se è vero che vi è anche un mondo imprenditoriale sano nella nostra Città, è altrettanto plausibile pensare che chi possiede ingenti capitali per poter acquistare immobili in un momento di crisi sia proprio la 'ndrangheta. E ancora, come sarà salvaguardato il diritto di ciascun inquilino di poter continuare ad abitare la propria casa?
Se le famiglie assegnatarie degli alloggi non avessero la disponibilità economica per rilevare la propria casa e dovessero affrontare le conseguenze di avere un nuovo padrone di casa, chiunque sia il nuovo proprietario, il canone d'affitto che pretenderà dai conduttori dell'appartamento sarà sicuramente legato alle logiche del libero mercato e non calmierato, come avviene quando il proprietario è l'ente comunale.
Ma l'aspetto che ci appare ancora più inquietante è il ruolo della SATI srl, Società di Attrazione Investimenti, gestita dall'amministratore unico dott. Ivano Nasso. Quale sia il ruolo della SATI non è ancora ben chiaro. Pare che sia il soggetto che, in una fase transitoria, potrebbe diventare addirittura proprietario degli immobili per poi procedere alla messa in vendita. Non è chiaro se la SATI, che dunque non ha un Consiglio d'Amministrazione, dovrà svolgere azioni di intermediazione immobiliare – con tutto ciò che ne consegue in termini di incarichi, assunzioni e consulenze (è del 13 luglio l'avviso per la creazione di una short list con solita procedura di iscrizione on line e scadenza 5 agosto) – con il rischio concreto che diventi un vero e proprio strumento di potere nelle mani di pochi, ancora una volta, senza un briciolo di trasparenza.
Per questo ci uniamo alle richieste già avanzate dall'opposizione in consiglio comunale e riteniamo urgente la formazione di un Consiglio d'Amministrazione all'interno della SATI e la regolamentazione preventiva delle procedure di dismissione del patrimonio edilizio, al fine di garantire massima trasparenza e tutelare i diritti degli inquilini degli alloggi.

Ufficio Stampa
Movimento Energia Pulita

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