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domenica 20 marzo 2011

LIBIA: ATTACCHI DALLA TERRA E DAL MARE, BOMBARDATA

(AGI) - Roma, 20 mar. - Notte di fuoco sulle coste della Libia , attaccate da terra e da mare con l'operazione Alba dell' Odissea della coalizione internazionale. Sotto le bombe e' finita anche Tripoli, con notizie di un attacco aereo contro la caserma-residenza di Muammar Gheddafi a Bab-al-aziza. Nelle prime ondate di raid, gli aerei francesi hanno colpito nella regione di Bengasi per proteggere la roccaforte dei ribelli e almeno 110 missili cruise Tomahawk sono stati lanciati da Usa e Gran Bretagna. Colpita anche Sirte, citta' natale del Colonnello. La tv libica ha parlato di almeno 48 morti e 150 feriti nei bombardamenti. Per ora Gheddafi ha reagito solo lanciando minacce contro quella che ha dipinto come "una crociata colonialista di aggressione": "Gli obiettivi civili e militari in aria e mare saranno esposti a gravi pericoli nel Mediterraneo", ha avvertito in un breve discorso poco dopo l' inziio dei raid. Tripoli ha anche chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e ha annunciato che non cooperera' piu' nella lotta all'immigrazione clandestina. Russia e Cina hanno subito preso le distanze dai bombardamenti, dopo che al Consiglio di sicurezza si erano astenute sulla risoluzione 1973 Mosca ha condannato "l'intervento straniero" in Libia . In una dichiarazione, il ministro degli Esteri cinese Yang Jechi ha espresso "rammarico" e ha ribadito la ferma opposizione della Cina "al ricorso alla forza nelle relazioni internazionali". L' Unione africana, attraverso il suo Comitato per la Libia , ha chiesto "l'immediata cessazione di tutte le ostilita'" nel Paese nordafricano. Membri del comitato avrebbero dovuto recarsi a Tripoli ma non hanno ricevuto li permesso. L'attacco alle forze di Gheddafi era iniziato alle 17 ,45 di sabato, poche ore dopo dopo il via libera arrivato del vertice di Parigi con Onu, Usa, Ue e Paesi arabi alla piu' grande operazione militare internazionale dall'invasione dell'Iraq nel 2003. Quattro cacciabombardieri francesi Rafale hanno distrutto carri armati delle forze governative, poi sono stati lanciati almeno 110 missili Tomahawk americani e britannici da navi e sommergibili contro le batterie contraeree e i depositi di carburante a Tripoli e Misurata. Londra ha anche partecipato ai raid aerei. L'Italia partecipa alle operazioni con le sette basi militari messe a diposizione: i caccia mobilitati per i raid aeerei si sono concentrati nella base di Trapani Birgi. I bombardamenti sono stati autorizzati dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 17 marzo scorso che prevede una No fly zone rafforzata, l'immediato cessate il fuoco e ogni altra iniziativa tranne l'occupazione via terra per proteggere la popolazione civile.

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