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sabato 26 marzo 2011

CONCLUSA LA SECONDA GIORNATA DEL FORUM E-LABORA

CATANZARO – 25 MAR 2011 – In Calabria le imprese pagano mediamente tra i 980 e i 1.078 euro mensili per un lavoratore uscito dai cicli formativi avanzati, quindi con una laurea di secondo livello o a ciclo unico. Questo dato particolarmente negativo, emerso da un'analisi del professore Vittorio Daniele dell'Università Magna Graecia, è stato al centro dell'animato dibattito che ha contraddistinto il laboratorio "ri-organizzare il lavoro", che ha concluso la sessione pomeridiana della seconda giornata del Forum "e-Labora". "Il dato – spiega il professore Rocco Reina, moderatore del laboratorio – sembrerebbe spiegare come dal mondo dell'impresa non ci sia interesse verso la formazione qualificata, e quindi non ci sia un adeguato riconoscimento verso lo sforzo e l'investimento formativo dei ragazzi. Una situazione che, pur essendo senza dubbio collegata allo stato asfittico del mercato del lavoro, è inaccettabile, perché mortifica il lavoratore e tutti coloro che hanno contribuito a formarlo".
Un modo per affrontare il problema è quello di promuovere tra i giovani la cultura d'impresa. Un tema sviluppato nel corso del laboratorio su "imprenditorialità e finanza", moderato dalla professoressa Annarita Trotta, che spiega: "Bisogna realizzare un sistema integrato di cultura d'impresa. Ciò significa che tutte le istituzioni devono scendere in campo per aiutare i giovani ad avere una mentalità che sia volta a cogliere le opportunità e trasformarle in successo personale, creare valore, avviare un'impresa, comunque realizzare la possibilità di creare lavoro per se stessi e per gli altri. La situazione economica è cambiata profondamente rispetto agli scorsi decenni, e sia la pubblica amministrazione che il privato hanno difficoltà ad assumere. Oggi l'obiettivo di ogni giovane che inizia a lavorare deve essere quello di orientarsi al risultato. E' questo un modo nuovo di approcciarsi al mondo del lavoro, ed è perciò necessario dare stimoli alle nuove generazioni, che non sono del tutto pronte ad affrontare questo nuovo sistema capitalistico del post-crisi, dei mutui sub-prime, del post-tsunami giapponese o del conflitto con la Libia. I nostri giovani si trovano a fare i conti con una realtà molto diversa da quella vissuta dai propri genitori, una realtà in cui è necessario lottare per affermarsi e conquistarsi un lavoro. In questo processo la scuola e l'università hanno quindi un ruolo fondamentale – conclude la professoressa Trotta -, e il fatto che l'Università 'Magna Graecia' abbia collaborato a questo Forum come partner scientifico dimostra che l'Ateneo rivolge particolare attenzione agli studenti, mettendo in campo tante iniziative per aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro, che poi è l'obiettivo primario di qualsiasi corso di studi".
Nel corso della sessione pomeridiana si è svolto anche il workshop su "il lavoro in Italia e il ruolo dei servizi per l'impiego", moderato da Alda Fiordelli. Al centro del dibattito lo stato di attuazione della riforma Biagi, "una riforma avviata – spiega Fiordelli – ma senza una logica di governance complessiva che trasformi singoli pezzi in politiche di sistema. Le responsabilità sono state individuate nel sistema centrale, che sembra incapace di fare rete". Si è quindi discusso di un tema cardine del sistema dei servizi per l'impiego, l'integrazione tra pubblico e privato, "che vede una profonda dicotomia tra il Nord e il Sud del Paese, con un privato che nel Mezzogiorno è poco presente o comunque invisibile, mentre nel Settentrione è preponderante rispetto al pubblico. A tutto questo – conclude Fiordelli – si aggiunge il problema della copertura finanziaria. Su questo tema in Italia c'è un'ottima legislazione, ma un impegno politico non adeguato".

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