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giovedì 24 marzo 2011

Last news Calabria (ore 19)


CULTURA: BRILLA IL TRENTINO A.A, MAGLIA NERA AL SUD (ANSA) - ROMA, 24 MAR - E' il Trentino Alto Adige la regione ''piu' colta'' d'Italia, in testa a quasi tutte le classifiche di partecipazione alle attivita' culturali, soprattutto musei e mostre. Lo rivela il Rapporto 2010 di Federculture, presentato oggi a Roma. Dall'altra parte d'Italia. Fanalino di coda, invece, resta quasi sempre il sud. TEATRO - I piu' appassionati d'Italia sono i Bolzanesi (36,7%), seguiti dal Lazio, dal Trentino-Alto Adige nel suo complesso (30,5%) e dalla Lombardia (27,2%). Fanalino di coda, isole e Sud, con Basilicata e Puglia (16% circa), Calabria (14,5%) e Sardegna (13,3%). CINEMA - Da Nord a Sud, piu' di meta' degli italiani va al cinema. Soprattutto al Centro, con Lazio al 59,8%, Abruzzo al 57,4% e Toscana al 55,8%. Ma la percentuale resta alta anche tra gli ultimi in classifica, con Sardegna, Calabria e, a sorpresa, il Trentino Alto Adige, tutte intorno al 43%. MUSEI e MOSTRE - Capofila tra gli amanti dell'arte, ancora il Trentino Alto Adige (43,5%), seguito da Friuli Venezia Giulia e Val d'Aosta. Solo quarto e quinto posto per Lombardia e Lazio. Agli ultimi sei posti sfila tutto il Sud, con la Calabria al 17,4%. SITI ARCHEOLOGICI e MONUMENTI - Qui capofila e' la Val d'Aosta (31,6%), seguita da Trento da sola (29,7%), Sardegna e Lazio (28% circa). Fanalino di coda ancora tutto il Sud, con la Calabria al 12%. La Campania si rifa' pero' con i turisti. Dopo il Lazio, e' la regione con maggior afflusso in musei, monumenti e siti archeologici, seguita dalla Toscana. CONCERTI - Ancora Trentino Alto Adige prima nella fruizione di musica dal vivo (28,6%), seguita da Sardegna (27,5%) e Calabria (26,5%). Male Liguria e Umbria (19,9%), Campania (18,8%) e Sicilia (18,6%). DISCOTECHE, BALERE etc - Se Bolzano batte tutti da sola con un 28,3% (ma il Trentino Alto Adige e' solo quinto con il 25%), subito dopo sfila il centro Italia con Abruzzo e Marche (28% circa). Solo 12esima l'Emilia Romagna e ancora ultime, Puglia, Calabria e Basilicata, che a stento toccano il 20%. SPETTACOLI SPORTIVI - Il Trentino Alto Adige domina tutti con il 34,9% (Bolzano da sola fa il 39%), ma vanno bene anche Sardegna e Abruzzo (33,1% e 32,5%). Ultime, Emilia Romagna, Sicilia e Basilicata, che non superano il 23,8%.

GIAPPONE: CONTROLLI ARPACAL SU ARIA IN PROVINCIA COSENZA (ASCA) - Catanzaro, 24 mar - Il Direttore del Dipartimento Provinciale di Cosenza dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal), Francesco Falco, in riferimento all'emergenza nucleare che ha colpito il Giappone, ''al fine di evitare tra la popolazione allarmismo, spesso senza alcun fondamento scientifico, ha promosso ed attivato una serie di accertamenti volti ad una valutazione sperimentale della reale situazione presente sul territorio''. Lo comunica l'Arpacal. ''Allo scopo il Servizio Laboratorio Fisico ed il Servizio Aria del Dipartimento di Cosenza - si legge in una nota - hanno messo a punto e posizionato un sistema di aspirazione in ambiente aperto, definito 'campionatore ad alto volume', che permette l'aspirazione di un volume d'aria di 250 lt/min (litri al minuto) su filtro''. ''Tale attivita' - dichiara la dirigente del Laboratorio fisico Arpacal di Cosenza, Raffaella Trozzo - sara' condotta per tutto il periodo ritenuto opportuno, relativamente al previsto transito della nube radioattiva sul nostro paese. Ogni 24/48 ore gli operatori addetti provvederanno al ricambio del filtro, il quale sara' sottoposto alle successive analisi radiometriche di laboratorio. Ad oggi si evidenzia che le analisi radiometriche eseguite mostrano valori in linea con quelli normalmente presenti in natura, rilevabili dalla letteratura''.

CALABRIA: TAVOLO TECNICO A ROMA SU PORTO GIOIA TAURO (ASCA) - Catanzaro, 24 mar - ''Proseguono a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico gli incontri del Tavolo tecnico sul Porto di Gioia Tauro. Per la Regione Calabria - informa una nota dell'Ufficio Stampa della Giunta - era presente la Vicepresidente Antonella Stasi che ha avuto modo di confrontarsi, insieme al Presidente dell'Autorita' Portuale di Gioia Tauro, Grimaldi, con i rappresentanti del Ministero, Mancurti, Tripoli, Donato e Castano''. ''Nel corso della riunione e' stato individuato un percorso che presto verra' sottoposto alle parti sociali coinvolte, nel corso di un successivo tavolo tecnico regionale da convocare nei prossimi giorni''.

CALABRIA: PROTOCOLLO D'INTESA TRA FIELD E IACOCCA INSTITUTE (ASCA) - Catanzaro, 24 mar - ''La realizzazione di un ponte culturale tra America e Italia che potra', nei prossimi mesi, far divenire la Calabria uno dei principali poli logistici dell'area del Mediterraneo per la formazione manageriale d'impresa''. E' quanto e' emerso dall'incontro tra Mimmo Barile, presidente della Fondazione Field della Regione Calabria, e Richard ''Dick'' Brandt, direttore della Global Lehigh e del Iacocca Institute. Brandt e' intervenuto a Tiriolo, in provincia di Catanzaro, per la selezione dei partecipati a due prestigiosi programmi internazionali: ''The Global Village for future leaders of business and industry'' (riservato a 4 imprenditori) e ''Pennsylvania School for Global Entepreneurship'' (riservato a 2 studenti). Le borse di studio assegnate per la partecipazione a questi programmi formativi sono state concesse grazie al contributo dell'assessorato alla Cultura della Regione Calabria. Fondazione Field e Iacocca Istitute stanno adesso approntando un protocollo d'intesa che ampliera' i termini della partnership in essere da diversi anni.

SASSO CONTRO TRENO IN CALABRIA, UN FERITO (ANSA) - CATANZARO, 24 MAR - Persone non identificate hanno scagliato un sasso contro il finestrino di un treno regionale delle Ferrovie dello Stato in transito sulla linea ionica nel catanzarese. Una persona e' rimasta ferita in modo non grave. A bordo c'erano altri passeggeri ma sono rimasti illesi. L'episodio e' avvenuto, nel pomeriggio, tra le stazioni di Cropani e Sellia Marina mentre transitava il convoglio diretto alla stazione di Catanzaro Lido. Il sasso, all'incirca della grandezza di un'arancia, ha centrato il vetro del finestrino mandandolo in frantumi. Il convoglio e' stato fermato in aperta campagna e il capotreno ha avvisato la Polfer che e' giunta sul posto dove ha effettuato i rilievi. La persona ferita, condotta in ospedale a Catanzaro, ha avuto una prognosi di 10 giorni. E' la prima volta che, nella zona, si verifica un episodio del genere.

'NDRANGHETA: CHIUSE INDAGINI 'CRIMINE', AVVISO PER 161 OPERAZIONE CON MILANO, SCELTA ABBREVIATI.L' ALLARME DI PIGNATONE (di Filippo Veltri) (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 24 MAR - Nel giorno in cui il procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone lancia, sulla prima pagina del Corriere della Sera, l'allarme sul dilagare della 'ndrangheta a Milano e in Lombardia, arrivano a primi momenti conclusivi le due indagini (in realta' una sola chiamata in due modi diversi) che nel luglio dell'anno scorso, nelle due regioni, segno' una svolta nella lotta al crimine organizzato con centinaia e centinaia di arresti. La Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha infatti emesso l'avviso di conclusione indagini per 161 persone coinvolte sul versante calabrese dell'inchiesta 'Crimine', condotta in collaborazione con la Dda di Milano. Per gli indagati del troncone lombardo, inchiesta denominata 'Infinito', la Dda di Milano, nel dicembre scorso, aveva chiesto il giudizio immediato per 174 persone. Il maxi-processo per circa 130 imputati, tra cui anche il 'capo dei capi' Pasquale Zappia, si terra' a Milano con rito abbreviato, mentre a processo 'ordinario', a porte aperte, andranno in 33, tra cui l'ex direttore della Asl di Pavia Antonio Chiriaco e il boss Pino Neri. Tra i circa 130 imputati dell'abbreviato figurano quasi tutti i capi delle 15 'locali' di 'ndrangheta inviduate dalla Dda di Milano, guidata da Ilda Boccassini, a Milano e dintorni, piu' i loro sodali. Con riti alternativi saranno giudicati in 138, compresi una decina di patteggiamenti davanti al gip Fabio Antezza. Neri invece verra' giudicato davanti all'ottava sezione penale del Tribunale di Milano il prossimo 11 maggio con altre 32 persone (pochi imputati andranno invece davanti ad altri tribunali del distretto), tra cui l'ex direttore della Asl di Pavia Chiriaco, l'avvocato Pietro Trivi,il carabiniere Michele Berlingieri e Ivano Perego della Perego General Contractor. A Reggio l'inchiesta 'Crimine' ha fatto emergere la 'ndrangheta divisa in tre 'mandamenti' (Tirrenico, Citta' e Ionico) all'interno dei quali si muovono i ''locali'', composti a loro volta dalle 'ndrine e dalle famiglie. Dopo la notifica dell'avviso di conclusione dell'inchiesta, gli indagati avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per depositare memorie difensive. Quindi la Dda di Reggio Calabria provvedera' a chiedere il rinvio a giudizio o l'archiviazione per le singole posizioni. Ed e' proprio il capo della Dda di Reggio Pignatone che oggi, in una lunga lettera al Corriere della Sera che la pubblica in prima pagina, afferma che la 'ndrangheta reggina ''non solo ha accumulato e continua ad accumulare immense ricchezze con il suo ruolo di interlocutore privilegiato dei narcotrafficanti sudamericani ma e' anche riuscita ad espandersi in molte parti del mondo a cominciare dalla Lombardia e ad altre regioni del Nord Italia''. Nella sua lettera, Pignatore parla di una ''colonizzazione'' da parte della 'ndrangheta in ampie zone della Lombardia ''e non solo riproducendo la sua peculiare struttura organizzativa con la creazione di decine di locali - prosegue il procuratore - e con l'affiliazione di centinaia di persone ma senza mai interrompere il legame essenziale con la terra d'origine a cui sono sempre rimesse le decisioni strategiche''.

FEDERALISMO:CGIA;VA BENE PER LOMBARDIA,VENETO,EMILIA ROMAGNA (ANSA) - VENEZIA, 24 MAR - Sommando gli effetti dei decreti sul federalismo municipale e regionale sarebbero al momento le regioni Lombardia, Veneto ed l'Emilia Romagna a guadagnarci maggiormente sul piano economico. Lo afferma la Cgia di Mestre che ha effettuato una proiezione calcolando la differenza tra le imposte che saranno lasciate ai Comuni, ed i trasferimenti statali che invece saranno soppressi dai due decreti: in pratica le realta' territoriali del Centro Nord dovrebbero avere piu' soldi in tasca, quelle del Sud meno. Secondo i dati della Cgia, le autonomie territoriali della Lombardia - almeno per ora - beneficerebbero piu' di altre da questa operazione: +98 euro pro capite rispetto all'attuale sistema di finanziamento: seguono Veneto (+79 euro), Emilia Romagna (+69), Lazio (+49), Liguria (+33), Piemonte (+28) e Toscana (+27). Di segno negativo, invece, il risultato che emerge per gran parte del centro e per tutto il Sud. Le piu' penalizzate, per ora, risultano essere le amministrazioni territoriali lucane, con -285 euro pro capite rispetto al quadro attuale. Male anche per Molise, con -241 euro, Calabria con -191 euro e di seguito tutte le altre realta' del Sud. Oltre a queste, ci rimette anche l'Umbria con -78 pro capite e le Marche -8 pro capite. ''Un risultato - sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - molto parziale visto che con l'istituzione degli specifici Fondi perequativi, cosi' come previsto dai decreti sul federalismo municipale e regionale, una parte di queste disparita' territoriali dovra' essere eliminata''. ''Una cosa pero' e' certa: per le casse dello Stato centrale - conclude Bortolussi - l'operazione e' a somma zero. A fronte di un taglio dei trasferimenti ai Comuni, Province e Regioni di 18,289 mld di euro, altrettanti 18,289 mld di euro ne saranno devoluti. Nella legge delega, infatti, il legislatore ha chiaramente espresso l' intenzione che tale operazione fosse a costo zero per l'Erario. A livello territoriale, pero', - conclude - alcuni potrebbero guadagnarci e altri invece rimetterci, anche se i Fondi perequativi avranno il compito di smussare queste disparita'''.

ANSA-INTERVISTA/ LIBIA:BREGANTINI (CEI),NO ARMI,IRAQ NON BASTA? NOBILE PROTEGGERE CIVILI MA NON CON GUERRA; ACCOGLIERE CHI FUGGE (di Fausto Gasparroni) (ANSA) - ROMA, 24 MAR - ''Otto anni di guerra in Iraq non hanno insegnato nulla? La' cosa si e' ottenuto? Che il conflitto si e' allargato all'Afghanistan, dove sono andati a morire anche tanti nostri giovani. Quei popoli, come anche quello libico, vanno certo aiutati, ma non con le armi''. Il ''no'' all'intervento armato in Libia e' per monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali, la giustizia e la pace, una scelta ''non negoziabile'', che trova il suo fondamento nella lezione evangelica innervata dalla tradizione francescana. ''Le soluzioni vanno cercate con la forza del dialogo e non con la forza delle armi - dice l'arcivescovo in un colloquio con l'ANSA -. E l'esempio deve venirci proprio da Francesco d'Assisi, che diceva al lupo: so che sei cattivo perche' sei affamato. Questi popoli sono affamati. Li' c'e' un problema di giustizia, non di armi''. La ''preoccupazione'' di mons. Bregantini cresce col passare dei giorni, dinanzi alle incognite su quanto durera' e quali sbocchi avra' l'intervento militare (''che cosa faranno con Gheddafi? Non si sa''), di fronte ai ''problemi e contraddizioni che vengono fuori ogni giorno''. Il suo pensiero, comunque, va sempre al 19 marzo di otto anni fa, allo scoppio della guerra in Iraq, ''quando Giovanni Paolo II aveva detto un chiaro no all'uso delle armi''. ''Cosi' si sa quando si comincia e non si sa quando si finisce - sottolinea il capo commissione Cei -. E' come col reattore in Giappone: lo accendiamo e poi non lo controlliamo piu'''. Alla domanda, che in molti si pongono anche all'interno del mondo cattolico, se sia giusto intervenire con la forza quando si tratta di proteggere i civili, Bregantini pone forti riserve. ''Secondo me non conviene - risponde -, e' pericolosissimo. Difendere i civili e' un intento nobile, ma usare le armi e' un fatto troppo scivoloso. Crea piu' rischi, piu' conseguenze negative, che benefici''. Il presule si rifa' anche a quanto detto ieri dal Papa sul fatto che tutti i credenti debbano essere ''sorgenti e operatori di pace'', sull'esempio volto al ''dialogo'' di quel San Lorenzo da Brindisi impegnato tra 16/o e 17/o secolo in missioni diplomatiche nell'Europa minacciata dall'Impero ottomano. ''Soluzioni facili non ci sono - spiega ancora in relazione alla Libia - La linea non puo' essere la guerra. Dopo che si fa? Da parte dell'Occidente serve umilta' e saggezza, soprattutto guardando a quanto successo in passato''. Sul fronte dei nuovi flussi di immigrati dal Nordafrica, poi, mons. Bregantini sostiene apertamente che ''la mano di Dio ci chiede di allargare il cuore''. ''Bisogna avere un particolare atteggiamento di accoglienza - avverte - essere disponibili. Non si puo' parlare di clandestini, ne' distinguere tra chi viene da un Paese o da un altro. Occorre trovare mediazioni, opportunita'''. In base alla sua esperienza di 13 anni come vescovo della Locride, Bregantini evoca la possibilita' che gli immigrati, ''a gruppi di otto-dieci, non certo di 500 o mille'', siano smistati anche nei paesi depressi di montagna, in Appennino o nelle Alpi, dando loro possibilita' di lavoro ad esempio in agricoltura. ''E' avvenuto a Riace, in Calabria - spiega -. Rosarno e' esplosa perche' il fenomeno non e' stato gestito. A Riace, invece, con piccoli gruppi di immigrati impegnati nel mondo rurale si e' rivitalizzato il paese''. ''Si possono studiare forme di contratto, occasione di inserimento per i lavori che gli italiani non fanno piu' - propone -. Anche in questo ci puo' essere d'insegnamento papa Wojtyla, che parlava di 'fantasia della carita''''.

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