(AGI) - Cosenza, 27 mar. - I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza hanno affidato in via definitiva alla soprintendente archivistica per la Calabria, Francesca Tripodi, 13.047 tra documenti, opuscoli e volumi di interesse storico appartenenti al "demanio culturale", di pertinenza di vari organi della pubblica amministrazione ed enti locali sia calabresi sia nazionali. I documenti sono stati recuperati a Santa Agata d'Esaro (CS) nell'estate del 2012 in seguito a un'attivita' investigativa originata dalla cessione, su canale telematico, di reperti storici e documentali da parte di un cittadino incensurato del piccolo centro cosentino. Le ripetute operazioni di vendita a vari acquirenti del territorio nazionale, hanno consentito l'avvio dell'inchiesta culminata con il sequestro dell'ingente patrimonio archivistico oggi confiscato. L'attivita' di indagine e' stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Castrovillari Franco Giacomantanio e dal Sostituto Procuratore Silvia Fonte Basso. I documenti sequestrati e ora confiscati abbracciano un periodo storico compreso tra l'inizio del XIX secolo e la prima meta' del XX secolo, e sono composti da corrispondenza diretta o generata da organi regionali e nazionali della pubblica amministrazione; corrispondenza di guerra del primo e del secondo conflitto mondiale, proveniente anche dal fronte e dai campi di prigionia; missive dirette a esponenti del governo fascista (da Benito Mussolini a Galeazzo Ciano), al Re d'Italia e ad ai componenti di Casa Savoia. Parte della documentazione confiscata sara' utilizzata per allestire una mostra itinerante nelle citta' di Cosenza e Reggio Calabria, dal titolo "Il filo del ricordo dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale. Voci e volti dal fronte", organizzata dalla Soprintendenza Archivistica della Calabria, in occasione della prossima Settimana della Cultura prevista in aprile.
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