Le scene di rabbia viste oggi in Piazza Italia di
fronte Palazzo San Giorgio sono comprensibili. Certo, qualcuno dirà che forse
vengono “troppo tardi”, perché non tre mesi fa, quando c’era ancora
un’amministrazione e un Sindaco realmente responsabili? Eppur vero che “meglio
tardi che mai”! Ad oggi la mensilità di novembre non è stata pagata. Del resto
i lavoratori hanno esplicitamente detto a gran voce che “non ce l’hanno contro
i commissari”, sanno bene dunque che i responsabili dello scempio sono coloro
che hanno amministrato negli anni passati, che tutto ciò è il frutto del
cosiddetto “modello Reggio”. I commissari oggi gestiscono una situazione
gravissima generata dalla cattiva amministrazione e dal latrocinio compiuto nell’ultimo
decennio. Tuttavia, nel merito, la rabbia dei dipendenti comunali che hanno
quasi “assaltato” le porte di Palazzo San Giorgio è più che comprensibile.
Stamattina è stata resa pubblica la delibera della discordia, quella che
sancisce la volontà da parte del Comune di rifarsi sulle buste paga dei
dipendenti comunali sospendendo la Progressione economica orizzontale e
recuperando le somme già erogate a causa delle clausole contrattuali
considerate illegittime dalla Corte dei Conti. Eppur vero che tali somme sono
state erogate sulla base del contratto collettivo decentrato e dunque
l’illegittimità spetta riconoscerla, semmai, al giudice del lavoro. Così come
che tali somme non sono state distribuite a pioggia ma a seguito di schede
valutative che hanno riconosciuto la progressione in base appunto a tali
schede. Questa delibera va immediatamente revocata. Quello che è chiaro e che
vorremmo che capissero anche i commissari è che di certo la colpa della
situazione attuale non può essere imputata ai dipendenti comunali chiedendo ad
ognuno di loro una somma di circa diecimila euro a testa! Non è possibile che
adesso a pagare i debiti dell’Ente siano i dipendenti comunali, in questo modo
tra l’altro illegittimo. Inoltre tutto ciò non giustifica comunque il ritardo
nei pagamenti dello stipendio di novembre e la voce di corridoio che anche
dicembre e la tredicesima siano a rischio. Il timore è che da qui a breve si
crei un’altra emergenza sociale. Mi auguro che i commissari, che hanno fissato
un altro incontro per domani con i lavoratori, giungano ad una soluzione legittima
e non vessatoria. Il dato politico è che, di fronte a tutto ciò, il vero
responsabile politico ancora in carica, il Governatore Scopelliti, tace
indecentemente. In una regione normale avrebbe prontamente rassegnato le
proprie dimissioni.
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