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lunedì 10 dicembre 2012

Reggio Cal., Fascì (PdCI) replica al PDL su ricorso contro scioglimento comune


Davvero non se ne può più. Dopo che stanno venendo fuori tutte (per la verità ancora tante nebulose devono essere dipanate) le malefatte dei dieci anni di governo Scopelliti-Raffa-Arena; dopo che i Commissari hanno riscontrato che il Comune di Reggio Calabria dopo 10 anni di malgoverno si trova ad avere un passivo di 690 milioni di euro, dopo che i dipendenti dell’Amministrazione per la prima volta nella storia non ricevono lo stipendio perché l’Amministrazione non ha più un euro; dopo che i processi in corso hanno accertato che vi è stata in questi anni una gestione collusa delle società miste (a partire dalla Multiservizi e dalla Leonia ) tra amministratori e 'ndrangheta; dopo che gli studenti non ricevono da anni i buoni libro; dopo che la città è invasa dai rifiuti perché il Comune non ha i soldi per conferire i rifiuti nelle discariche; dopo che quegli amministratori sono riusciti a creare un debito con l’ENEL di oltre 10 milioni di euro; dopo che si è scoperto che in questi anni, l’Amministrazione (Scopelliti, la Giunta, i Revisori dei Conti, i consiglieri di maggioranza) non ha pagato i contributi previdenziali ai dipendenti; quegli stessi Amministratori (diremmo meglio disamministratori) hanno pur il coraggio di annunciare, attraverso una nota stampa a firma “PDL – Grande città Reggio Calabria”, che hanno proposto ricorso avverso il Decreto di Scioglimento. Incredibile! Forse, dopo che hanno provocato un buco di 680  milioni di euro  vorrebbero restare attaccati alle poltrone del comune di Reggio Calabria per arrivare a raddoppiare la cifra dei debiti già enormi? Ci vuole davvero faccia tosta!
Faccia tosta, che almeno per una volta, non hanno avuto alcuni consiglieri comunali del centrodestra, da sempre vicini alle posizioni del governatore Scopelliti, che sono diventati gialli in volto al sol pensiero di dover apporre una firma in calce al ricorso.
Attraverso la stampa , annunciano, inoltre, che ha assunto la loro difesa – tra gli altri – anche l’avv.to Giuseppe Valentino.
L’avv.to Valentino, però, mentre assume la difesa, dimentica di essere al tempo stesso Senatore di questa Repubblica; anzi dimentica di avere all’interno del Parlamento una carica di Presidente della Commissione Contenzioso e dimentica che è stato anche Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia.
Cioè assume la difesa mentre quale Senatore è pagato dallo Stato ed è pagato cioè con i soldi che i cittadini versano allo Stato attraverso le tasse.
Perché, è certo possibile che un avvocato mentre è anche deputato assuma una difesa; non è eticamente premiabile ma si può fare; ma assumere la difesa di persone che sono accusate di aver amministrato in contiguità con la 'ndrangheta è un fatto grave; ed è un fatto gravissimo se ha assunto la difesa per contestare un provvedimento (il Decreto di Scioglimento del Comune) che porta la firma del Presidente della Repubblica; già di quella Repubblica che lui in quanto Senatore rappresenta.
Ci siamo voluti soffermare su tale aspetto della vicenda – se dovessimo raccontare tutte le malefatte commesse dalla gestione Scopelliti avremmo bisogno di un’enciclopedia – perché è sintomatico di un modo di essere di una classe politica che ha segnato un’epoca; l’ultimo decennio. Ma purtroppo il segno lasciato non rimarrà nella storia positiva del mondo; ma semmai – speriamo – verrà cancellata dai libri di testo perché ha rappresentato la vergogna di una terra – la città di Reggio – che non meritava una simile peste. Purtroppo non verrà dimenticata dalla nostra generazione perché per almeno i prossimi dieci anni dovremo lavorare per recuperare il disastro finanziario, etico e morale che Scopelliti ed i suoi compagni di ventura hanno creato.
Ed hanno pure avuto il coraggio di fare ricorso al Decreto di scioglimento.
E qui mi fermo; lo sdegno per tale notizia non mi consente di andare avanti; se penso che proprio in questi giorni ricorre l’anniversario della morte di Italo Falcomatà e ciò mi obbliga a mettere in termini di paragone la primavera di Reggio di Italo con l’inverno della gestione Scopelliti. Davvero è troppo per una persona normale che vuole bene alla sua terra. 

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