Una fotografia
dell’economia, dell’ambiente, della demografia e della politica, nell’ottica di
un ripensamento del rapporto tra l’Europa ed il resto del Mondo. “Calabria on web”,
il magazine edito dal Consiglio regionale (www.calabriaonweb.it),
accende i riflettori sul Rapporto sulle economie del Mediterraneo giunto nel
2012 alla sua ottava edizione, dedicato alle vicende economiche e alle loro relazioni
con la «primavera araba», ovvero con le rivolte che, dai primi mesi del 2011,
hanno interessato alcuni paesi arabi. L’intervista
in esclusiva a Paolo Malanima, direttore dell’Istituto di Studi sulle Società
del Mediterraneo e professore di Storia economica presso l’Università “Magna
Graecia” di Catanzaro - che cura fin dalla prima pubblicazione il “Rapporto” - offre
spunti di riflessione e approfondimento sulle tendenze in corso, alla luce di
due obiettivi prioritari: sostegno alla transizione democratica e riduzione dei
divari sociali all’interno di questi Paesi. Significativo
contributo che fornisce informazioni sulle economie del Mediterraneo e sui loro
sviluppi, il Rapporto, dopo i capitoli iniziali dedicati a economia e politica,
prende in esame i fenomeni migratori, il commercio e gli investimenti diretti
esteri, il settore pubblico (in particolare il debito pubblico), l’ambiente,
l’energia, la produttività. Al centro, le trasformazioni economiche degli
ultimi anni e le rivolte avvenute di recente “espressione - secondo il prof. Malanima-
di un processo, tutt’altro che facile e rapido, di modernizzazione economica,
sociale ed anche politica dei paesi in ritardo di sviluppo dell’Africa
settentrionale, e della sponda est del Mediterraneo”. E il Sud italiano e in
particolare la Calabria nel futuro del Mediterraneo? Risponde il prof. Malanima: “E’ un
vantaggio anche per noi, se i nostri vicini di casa diventano più ricchi, perchè
così diventa possibile intrecciare relazioni economiche più forti. Lo sviluppo
del Sud del Mediterraneo può offrire opportunità alle regioni più mediterranee
del nostro paese; che sono quelle del nostro Mezzogiorno”.
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