Ancora una volta si dimostra - dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - come il costo reale delle famiglie italiane derivanti dagli aumenti dei prezzi è di gran lunga superiore al tasso di inflazione registrato, mentre diminuiscono i prezzi dei beni non fondamentali per la vita di una famiglia.
Ecco come aumenta il carrello della spesa di un punto percentuale in più rispetto all’inflazione rilevata: colpa di carburanti, Rc auto, aumento beni prima necessità, aumento tassi di interesse mutui e credito al consumo
Solo per il bene auto l’aumento dei carburanti in un anno è cresciuto di 200 euro ad automobile. Considerando che la maggioranza delle famiglie possiede 2 auto, l’aumento medio si attesta intorno ai 400 euro.
Il costo auto aumenta di ulteriori 100 euro ad auto (200 a famiglia) per l’aumento dell’Rc auto.
A tutto ciò si aggiunge l’aumento dei beni di prima necessità che a causa di “arrotondamenti” anomali, aumenti Iva e incidenza dei carburanti sul trasporto, è quantificabile in almeno 300 euro in più a famiglia.
Non ultimo l’aumento dei tassi di interesse in merito ai mutui e al credito al consumo registrati nell’ultimo anno a carico dei consumatori e delle aziende così quantificabili: per i primi in un aumento dei costi di circa 200 euro medie annuali e per le seconde in un aumento del rischio fallimento, anche per colpa di uno Stato assente che spesso non onora nei tempi dovuti i debiti nei confonti delle stesse.
Così le famigli italiane ricevendo una stangata quantificabile tra gli 800 e i 1100 euro rischiano anche di trovarsi nel 2012 con un incremento esponenziale sui prezzi dei beni di prima necessità che produce un allargamento della forbice tra ricchi che diventano sempre più ricchi e chi è povero che diventa sempre più povero.
Adiconsum - conclude Giordano - è fortemente preoccupata per le frenate in merito alle liberalizzazioni, in quanto l'imposizione fiscale da sola senza liberalizzazioni può portare il Paese in una situazione di stagnazione che, unita a tassi di inflazione elevati, conduce inevitabilmente alla stagflazione.
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