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lunedì 30 gennaio 2012

Diabaino Vip-Vip dello Stretto: per assegnazione Beni Confiscati servono regole

Beni confiscati. Quante parole e quante polemiche in proposito hanno invaso i media in questi giorni. Polemiche e argomento che non potevano lasciare insensibili noi della Diabaino vip-vip dello Stretto.

È pur vero che i problemi sollevati nel corso di una conferenza stampa da Adriana Musarella, coordinatrice antimafia di Riferimenti, e riguardanti i metodi di assegnazione dei beni stessi, sono in larga parte condivisibili. Tralasciando il caso specifico e  motivi che hanno spinto la Musella a convocare la stampa, non possiamo non riconoscere che l'istituzione dell'Agenzia per i beni confiscati non abbia  prodotto gli effetti e i risultati sperati. I beni disponibili sono molti, rimangono troppo pochi quelli assegnati.

Ma perché un'associazione come la Diabaino si interessa ai beni confiscati? Per spiegarlo è necessario fare una premessa. Diabaino, da 12 anni, è presente sul territorio, occupandosi della tutela e della cura del paziente diabetico, mettendo al centro della propria mission la legge sul diabete, unica in Europa. Una legge che con grandi sforzi e tanta dedizione abbiamo cercato di far rispettare. La nostra attività non ha avuto sosta, tra screening nelle piazze calabresi, eventi mirati alla prevenzione come concerti e convegni, l'organizzazione di corsi ECM per l'aggiornamento medico, gli spot televisivi, il periodico dell'associazione e i soggiorni educativi, messi in piedi grazie anche all'apporto di specialisti provenienti da tutta l'Italia. Sì, perché la Diabaino, grazie alla sua meritevole azione, ha riscosso interesse e consensi in tutto il territorio nazionale e non solo, tanto da essere scelta come soggetto di un libro. E in questi anni sono sorte associazioni sorelle nel territorio regionale, per diffondere in maniera capillare il credo Diabaino, perché la "dolce" patologia non continui ad essere quella dei viaggi della speranza. Noi assistiamo il paziente diabetico affinché non sia più costretto a "emigrare" al Nord per ricevere cure in strutture adeguate. E quale risparmio rappresenterebbe per le casse regionali! È notorio infatti che una buona fetta dei costi sostenuti dalla Regione Calabria per la Sanità sono causati dalle inadeguatezze delle strutture calabresi. Ne siamo consapevoli ed è per questo che abbiamo sognato di poter supportare ancora meglio le persone e le famiglie che convivono con il diabete mellito (definito la malattia del terzo millennio dall'OMS) usufruendo magari di uno dei locali sequestrati alla criminalità. Questo sogno ci ha portati, nel 2007, a partecipare al corso per la gestione dei beni confiscati, ottenendo l'idoneità ad ambire all'assegnazione di uno di questi beni.

Dispiace sapere dell'esistenza di una lunga lista di proprietà confiscate mai assegnate che potrebbero, invece, far la fortuna di associazioni meritevoli come la Diabaino. Ed è su questo punto che vogliamo richiamarci al pensiero di Adriana Musella: serve una regolamentazione, criteri certi di assegnazione, come avviene nel Comune di Palmi.

La Diabaino è certa che le parole dell'Assessore Tilde Minasi, la quale ha assicurato che "Palazzo S. Giorgio è sempre attento e vigile in merito ai beni confiscati", rappresentino un'adeguata conferma  circa la volontà dell'Amministrazione Comunale di rendere più fluido l'iter di assegnazione. La Diabaino ci spera. Anzi, ne è certa, perché vuole, fortissimamente vuole, che il suo sogno diventi realtà, per il bene del paziente diabetico e della comunità.

Ufficio Stampa Diabaino Vip- vip dello Stretto FAND ONLUS

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