Istat: lavoro, boom di disoccupazione tra i giovani. Germania ai minimi storici al 6,7%
1 febbraio 2012
Mentre in Italia la disoccupazione continua a crescere, in Germania si attesta al minimo storico. I dati diffusi parlano di un tasso all’8,9% in rialzo di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010. È il più alto dal 2004 registrato nel nostro Paese. In particolare i più colpiti sono i giovani, quasi uno su tre non ha lavoro. Lo rileva l’Istat su stime provvisorie. Se si guarda alle serie storiche trimestrali è il più alto dal terzo trimestre 2001.
LE STIME- A dicembre il numero di disoccupati in Italia ha raggiunto quota 2 milioni e 243mila ed è aumenta dello 0,9% rispetto a novembre (20 mila unità). Sempre secondo i dati dell’Istituto di Statistica, gli occupati a dicembre 2011 sono 22.903.000, un livello sostanzialmente invariato rispetto a novembre, in presenza di un calo della componente maschile e di una crescita di quella femminile. Nel confronto con l’anno precedente l’occupazione diminuisce dello 0,1% (-23 mila unità).
GLI UOMINI- I tecnici dell’Istat hanno spiegato che, sempre a dicembre 2011, «c’è stato un peggioramento consistente del mercato del lavoro, soprattutto per un incremento della disoccupazione maschile». su base annua si registra una crescita del 10,9% (221mila unità).
LE IMPRESE- l’occupazione cala anche nelle grandi imprese. A novembre al netto della stagionalità e al lordo dei dipendenti in Cig è diminuita dello 0,1% rispetto a ottobre. Al netto dei dipendenti in Cig si registra un calo dello 0,4%. Lo rileva l’Istat.
LA GERMANIA- Il quadro italiano è lontano da quello tedesco. La disoccupazione è ai minimi storici in Germania nel mese di gennaio. Secondo le statistiche nazionali diffuse dall’agenzia per l’impiego, il rapporto tra persone in cerca di lavoro e forza lavoro è sceso al 6,7% destagionalizzato dal 6,8% di dicembre. Il numero di disoccupati è calato di 34mila unità a gennaio dopo la contrazione di 25mila unità registrata a dicembre. La lettura è decisamente migliore rispetto alle previsioni degli economisti: il consensus degli economisti indicava un tasso fermo al 6,8% e un calo di 10mila unità. A livello non destagionalizzato invece il tasso di disoccupazione cresce di 0,7 punti al 7,3% con un incremento del numero dei senza impiego di 302mila unità a 3,08 milioni.
LA ZONA EURO- Secondo dati dell’Ufficio statistico dell’Unione europea la disoccupazione a dicembre ha raggiunto il massimo dall’introduzione della moneta unica. Nei 17 paesi dell’euro la disoccupazione, secondo dati destagionalizzati, si è attestata al 10,4%, lo stesso livello di novembre dopo la revisione dal precedente 10,3% e in linea con le attese degli economisti. La disoccupazione nei 27 paesi dell’Unione Europea è al 9,9%, lo stesso valore di novembre dopo la revisione da 10,3%.
LE STIME- A dicembre il numero di disoccupati in Italia ha raggiunto quota 2 milioni e 243mila ed è aumenta dello 0,9% rispetto a novembre (20 mila unità). Sempre secondo i dati dell’Istituto di Statistica, gli occupati a dicembre 2011 sono 22.903.000, un livello sostanzialmente invariato rispetto a novembre, in presenza di un calo della componente maschile e di una crescita di quella femminile. Nel confronto con l’anno precedente l’occupazione diminuisce dello 0,1% (-23 mila unità).
GLI UOMINI- I tecnici dell’Istat hanno spiegato che, sempre a dicembre 2011, «c’è stato un peggioramento consistente del mercato del lavoro, soprattutto per un incremento della disoccupazione maschile». su base annua si registra una crescita del 10,9% (221mila unità).
LE IMPRESE- l’occupazione cala anche nelle grandi imprese. A novembre al netto della stagionalità e al lordo dei dipendenti in Cig è diminuita dello 0,1% rispetto a ottobre. Al netto dei dipendenti in Cig si registra un calo dello 0,4%. Lo rileva l’Istat.
LA GERMANIA- Il quadro italiano è lontano da quello tedesco. La disoccupazione è ai minimi storici in Germania nel mese di gennaio. Secondo le statistiche nazionali diffuse dall’agenzia per l’impiego, il rapporto tra persone in cerca di lavoro e forza lavoro è sceso al 6,7% destagionalizzato dal 6,8% di dicembre. Il numero di disoccupati è calato di 34mila unità a gennaio dopo la contrazione di 25mila unità registrata a dicembre. La lettura è decisamente migliore rispetto alle previsioni degli economisti: il consensus degli economisti indicava un tasso fermo al 6,8% e un calo di 10mila unità. A livello non destagionalizzato invece il tasso di disoccupazione cresce di 0,7 punti al 7,3% con un incremento del numero dei senza impiego di 302mila unità a 3,08 milioni.
LA ZONA EURO- Secondo dati dell’Ufficio statistico dell’Unione europea la disoccupazione a dicembre ha raggiunto il massimo dall’introduzione della moneta unica. Nei 17 paesi dell’euro la disoccupazione, secondo dati destagionalizzati, si è attestata al 10,4%, lo stesso livello di novembre dopo la revisione dal precedente 10,3% e in linea con le attese degli economisti. La disoccupazione nei 27 paesi dell’Unione Europea è al 9,9%, lo stesso valore di novembre dopo la revisione da 10,3%.
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