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lunedì 30 gennaio 2012

Yesterday News Calabria

NUOVA INTIMIDAZIONE A SACERDOTE:NAPOLI (FLI),NON RESTI SOLO (ANSA) - CETRARO (COSENZA), 29 GEN - ''Conosciamo da tempo ed abbiamo da sempre condiviso l'impegno profuso da don Ennio Stamile, parroco di Cetraro, per l'affermazione della cultura della legalità e contro ogni tipo di sopraffazione e non possiamo tacere innanzi ai due gravi atti intimidatori che lo hanno colpito negli ultimi giorni''. Lo afferma in una nota la deputata e componente della commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli (Fli). ''Purtroppo in Calabria - aggiunge - è diventato davvero difficile individuare una netta linea di demarcazione tra l'area dove è praticata la vera legalità e quella opposta, ma sicuramente don Stamile rientra nella prima e non può non ritrovarsi accanto la parte sana della comunità di Cetraro e dell'intera Calabria. Siamo certi che don Stamile proseguirà la sua missione, ma occorre far capire ai criminali che non verrà lasciato solo, anche perché i calabresi sono ormai stanchi e sono, altresì, consapevoli della necessità di ribellarsi alla prepotenze di ogni forma di criminalità''.

 NUOVA INTIMIDAZIONE SACERDOTE CALABRIA, 'PROSEGUO CAMMINO' SECONDO EPISODIO IN 5 GIORNI, TESTA MAIALE MOZZATA DAVANTI CASA (di Massimo Lapenda) (ANSA) - CETRARO (COSENZA), 29 GEN - E' visibilmente provato il parroco di Cetraro, don Ennio Stamile, dopo aver subito la seconda intimidazione in cinque giorni. E nonostante lo stress per i fatti accaduti il sacerdote si dice pronto a ''proseguire il cammino'' in favore della cultura e della legalita' in una citta' che negli anni '80 e' stata il teatro di molti omicidi compiuti dalle cosche della 'ndrangheta. Dopo il danneggiamento dell'automobile, avvenuto nei giorni scorsi, il sacerdote si e' visto recapitare una testa di maiale mozzata con in bocca un pezzo di stoffa. La testa e' stata lasciata nel cuore della notte davanti al cancello dell'abitazione del parroco. Ed e' stato proprio don Stamile a ritrovarla ed a denunciare l'episodio ai carabinieri che hanno avviato immediatamente le indagini. Polizia e carabinieri si sono mobilitati sia sul fronte investigativo che su quello della sicurezza del parroco. Le intimidazioni subite dal sacerdote hanno evocato subito tristi ricordi e la memoria e' tornata agli anni '80 quando Cetraro fu teatro di numerosi omicidi compiuti dalla 'ndrangheta, molti dei quali rimasti senza individuare gli autori. Tra questi c'‚ anche quello di Giannino Losardo, segretario capo della Procura della Repubblica di Paola ed esponente del Partito comunista ucciso perch‚ si opponeva al potere delle cosche della 'ndrangheta. Il sindaco, Giuseppe Aieta, non usa mezzi termini nell'affermare che si tratta di ''un brutta vicenda che la mia citta' non meritava. I fatti accaduti ci preoccupano anche in virtu' dei segni che sono stati utilizzati. La gravita' dell'episodio e' dimostrata anche dal fatto che, pur pensando al passato, sino ad ora a Cetraro un sacerdote non era mai stato preso di mira''. Don Stamile questa sera ha celebrato la messa alla quale hanno partecipato numerose persone tra cui anche il presidente della commissione regionale contro la 'ndrangheta, Salvatore Magaro'. Al termine della cerimonia il sacerdote ha ricevuto attestati di vicinanza e di solidarieta'. In favore di don Stamile si e' mobilitata tutta la Calabria. Il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ha affermato che ''a don Ennio Stamile va tutta la nostra solidariet… e sostegno per il suo impegno civile''. Per il parlamentare dell'Udc, Roberto Occhiuto, lo ''Stato deve farsi sentire e deve stare vicino a don Ennio''. Il coordinatore nazionale della federazione tra Mpa ed Autonomia e Diritti, Agazio Loiero, si e' detto ''indignato per quanto accaduto''. Il capogruppo del Pd nel consiglio regionale della Calabria, Sandro Principe, ha evidenziato come la ''missione che sta portando avanti don Stamile e' alta e nobile''.

'NDRANGHETA: LA VALLE D'AOSTA HA PAURA, ROLLANDIN SI APPELLA A GRASSO (Adnkronos) - L'operazione della Dda di Torino, della Procura e del Comando dei Carabinieri aostano, denominata ''Tempus venit'', ha portato in manette, nel dicembre scorso, Giuseppe Facchinieri e Giuseppe Chemi, entrambi classe 1960, nati rispettivamente a Cittanova e a Taurianova (in provincia di Reggio Calabria) e residenti il primo a Marzabotto e il secondo a Castel d'Aiano; Michele Raso, classe 1962 di Cinquefrondi e Roberto Raffa, nato a San Giorgio Morgeto nel 1975 ma residente ad Aosta. Facchinieri e Chemi sono accusati di avere a piu' riprese richiesto del denaro a Giuseppe Tropiano, imprenditore edile impegnato nella ristrutturazione dell'ex residence ''Mont Blanc''. I primi episodi risalgono a maggio 2011, ma solo nel mese di settembre l'uomo, originario di San Giorgio Morgeto ma residente ad Aosta, ha deciso di sporgere denuncia. Nell'ultima lettera ricevuta da Tropiano si faceva riferimento alla data del 20 dicembre come giorno della sua esecuzione. Gli estorsori sarebbero arrivati a chiedere fino a un milione di euro. Sul fenomeno della 'Ndrangheta si attende un incontro con il Procuratore nazionale antimafia. Nell'aprile del 2011 infatti una mozione approvata all'unanimita' dal Consiglio Valle chiedeva un incontro fra la Direzione nazionale antimafia e i vertici delle istituzioni regionali. Mercoledi' scorso il Presidente della Regione Rollandin ha spiegato di ''aver trasmesso al Procuratore nazionale antimafia la mozione approvata ad aprile chiedendo un incontro. Non abbiamo ancora ottenuto una risposta, ma riproporremo la nostra richiesta''.

CARCERI: SAPPE, IN CALABRIA LAVORA SOLO IL 18% DEI DETENUTI SINDACATO DENUNCIA ANCHE CARENZA POLIZIA PENITENZIARIA (ANSA) - CATANZARO, 29 GEN - Sono 560, pari al 18,31%, i detenuti che lavorano nelle carceri della Calabria, rispetto agli oltre 3.000 presenti in tutta la regione. Il dato e' stato reso noto dal segretario generale aggiunto del sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), Giovanni Battista Durante. Nei 12 istituti penitenziaria della Calabria, al 31 dicembre del 2010, erano presenti 3.309 detenuti, dei quali 65 donne e 3244 uomini. Alla stessa data del 2011 le presenze erano di 59 donne e 2984 uomini, per un totale di 3.043 detenuti. Al 2 gennaio 2012 le presenze erano 3.033; al 9 gennaio, 3.037. ''Condividiamo - afferma Durante - le parole di allarme sulla situazione delle carceri calabresi, pronunciate nel corso delle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario a Reggio Calabria e Catanzaro. Forti carenze continuano a registrarsi sul fronte del personale della Polizia Penitenziaria''. ''L'altro dato drammatico, sul fronte - prosegue - del recupero sociale, riguarda il lavoro dei detenuti: in Calabria lavora solo il 18.17%, pari a circa 561 detenuti. Bisogna comunque considerare che la maggior parte di questi lavora per poche ore ed in maniera discontinua, quindi, la percentuale di coloro che sono impiegati a tempo pieno Š di gran lunga pi— bassa. A causa della carenza di risorse e di commesse esterne il numero Š destinato a diminuire ancora di pi—. Sarebbe quindi opportuno che il governo, la regione, le province ed i comuni si impegnassero maggiormente ed in maniera pi— efficace. Il lavoro consentirebbe anche di pensare in maniera pi— efficace a risarcire le vittime dei reati''.

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