Nuovo appuntamento con la censura Italiana. La Procura di Cagliari ha disposto il blocco degli accessi dall'Italia a BTJunkie.org al termine di un'operazione condotta in collaborazione con la Guardia di Finanza. I numeri diffusi nell'ambito dell'operazione "Poisonous Dahlia" parlano di 500000 visitatori giornalieri provenienti dall'Italia. Numeri eccessivi almeno in apparenza, quelli forniti per un motore molto esiguo per la ricerca di torrent. I dati, diffusi da FIMI, stimano che la pubblicità del motore di ricerca torrent abbia fruttato un guadagno di 3.5 milioni di euro l'anno e sarebbe interessante conoscere come siano riusciti a valutare tali cifre. Secondo diversi blogger, queste cifre sarebbero assurdamente alte, mentre quelle reali, non giustificherebbero assolutamente la decisione presa dal PM. A meno che non si tratti di un esempio, quando viene colpito un sito "pirata": va messo alla gogna in tutti i modi, anche attribuendogli guadagni illeciti milionari.
Qualcuno ha puntato il dito contro il motore di ricerca torrent, dimenticando la differenza tra un motore di ricerca e un portale/sito che mette a disposizione link per vedere i film in streaming. Sembra che i militari delle fiamme gialle si siano resi conto che chiunque in Italia poteva collegarsi su Internet e guardare gratis – ma illegalmente – le partite di calcio trasmesse sul digitale terrestre. Un danno economico che dicono abbia contribuito al fallimento di Dahlia tv. Affermazioni fantasiose? Btjunkie.org, tuttora attivo, è un motore di ricerca torrent che non offre soluzioni per vedere le partite di calcio in streaming. Attribuire al motore di ricerca torrent il fallimento di Dahlia tv è fantasioso e i bene informati sanno che esistono altre soluzioni online per vedere le partite di calcio.
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Il team di StoriaDossier
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