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sabato 23 aprile 2011

Referendum acqua: dietrofront anticostituzioanle

"Non era mai accaduto nella storia della Repubblica italiana che si rubasse con queste modalità il diritto degli italiani di esprimersi democraticamente contro il nucleare e la privatizzazione dell'acqua, due questioni fondamentali per il futuro del Paese". Con queste poche parole il leader dei Verdi Angelo Bonelli sembra racchiudere il pensiero di molti italiani, almeno di quelli che nei mesi passati hanno firmato per poter finalmente decidere, come Costituzione vuole, su temi tanto delicati quanto importanti. Il prossimo 12 e 13 giugno, infatti, milioni di italiani erano pronti per andare a votare il referendum sul nucleare, sulla privatizzazione dell'acqua e sul legittimo impedimento, e questa volta il quorum è probabile che, dopo tanti anni, sarebbe stato raggiunto. Un quorum che "fa paura a Berlusconi", come afferma Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. E così, "dopo il nucleare l'acqua - continua Di Pietro sul suo blog - L'appetito viene mangiando e visto che nessuno, tranne noi dell'Idv, ha protestato più di tanto per lo scippo del referendum sul nucleare, quelli che stanno al governo si sono detti: 'Perché fermarsi qui?' ".
Paolo Romani, infatti, annuncia che su "un tema, di grande rilevanza" come quello dell'acqua "sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo". Eppure qualcuno potrebbe sottolineare come almeno in questo caso i cittadini non sarebbero andati a votare presi dell' "emozione", come molti esponenti del governo hanno sostenuto potesse essere il voto referendario sul nucleare. Angelo Bonelli sottolinea come "il governo dimostra di essere condizionato dalle lobby economiche e di avere paura dei referendum. Acqua e nucleare hanno un valore di oltre 100 miliardi di euro che le grandi multinazionali dell'energia e dell'acqua intendono spartirsi prelevandoli dalle tasche dei cittadini" mentre per Antonio Di Pietro "stanno per inventarsi un trucchetto per evitare il referendum sull'acqua senza nemmeno pagare dazio, cioè senza rinunciare a privatizzarla. Come hanno fatto per il nucleare. Tutto pur di evitare che sia superato il quorum sul referendum che fa paura a Berlusconi: quello su di lui e sulle sue leggi per restare impunito.
Ogni giorno di più si capisce che questo governo, pur di fermare i processi che vedono Berlusconi imputato, è pronto davvero a tutto". E se Bonelli ricorda come i referendum siano "l'unico strumento di democrazia e ora vengono inibiti con un atto spregiudicato nei confronti dei cittadini e della Costituzione" e ancora una volta Di Pietro a rivolgersi al Capo dello Stato. Il leader dell'IdV chiede a Giorgio Napolitano "di impedire questa ultima e fatale degenerazione, non firmando la legge sul nucleare" spiegando che "se la truffa del governo sul nucleare passerà, anche gli ultimi freni saranno spazzati via e non ci saranno più limiti per le forzature di questo governo. La prossima servirà a cancellare il referendum sull'acqua pubblica. Quella dopo, sarà l'ennesima legge ad personam. E non sarà certo l'ultima".
(ANSA) - ROMA, 22 APR - 'Dopo il tentativo di scippare il referendum sul nucleare ora il governo tenta di mettere mano anche al referendum contro la privatizzazione dell'acqua. Siamo di fronte ad un furto di democrazia'. Lo affermano Vendola e Cento. 'L'obiettivo e' evitare il pronunciamento popolare su futuro energetico e risorse idriche. Non consentiremo - dicono - di cancellare la volonta' di un milione e mezzo di cittadini che hanno sottoscritto i quesiti'.

Roma, 22-04-2011
Dopo il referendum sul nucleare, probabilmente sterilizzato dalle modifiche al dl omnibus approvato dal Senato e passato alla Camera con lo stop del Governo al piano di realizzazione delle nuove centrali in Italia, ora è a rischio anche il referendum sull'acqua.
"Anche su questo tema, come per il nucleare - ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Paolo Romani -, il referendum divide in due. E ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo. E' un tema di grande rilevanza".
Contro la possibilità di una nuova legge del Governo 'in zona Cesarini' che consenta di evitare il referendum sulla cosidetta 'legge Ronchi', riducendo quindi la tornata referendaria del prossimo giugno al solo sì o no all'abrogazione della legge sul legittimo impedimento processuale, sono insorti promotori e ambientalisti, denunciando come "sia sempre più evidente che al
Governo interessa solo fare di tutto per non far esprimere i cittadini suio temi che più stanno loro al cuore, riducendo con ogni mezzo al minimo la possibilità che si raggiunga il quorum sul questito sulla giustizia che è invece il solo che a loro interessa".
"I referendum sull'acqua .- ha sottolineato il 'comitato due sì per l'acqua pubblica'- hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dei profitti dall'acqua- dopo lo scippo del referendum sul nucleare, ora governo e poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua. Non ci provino: giù le mani dai referendum".
"E' in atto - ha fatto eco il leader dei Verdi Angelo Bonelli- un gravissimo esproprio di democrazia e dei diritti che la Costituzione assegna ai cittadini attraverso lo strumento del referendum. Il governo sta rubando agli italiani il diritto di esprimersi direttamente su due questioni - acqua pubblica e nucleare - vitali per il futuro del Paese. Mai nella storia della Repubblica è accaduto che si approvassero strumentalmente e in modo truffaldino provvedimenti che hanno come unico scopo quello di far saltare i referendum. Acqua e nucleare hanno un valore di oltre 100 miliardi di euro che le grandi multinazionali dell'energia e dell'acqua intendono spartirsi prelevandoli dalle tasche dei cittadini".



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Il team di StoriaDossier

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