(Adnkronos) - Una truffa da 50mila euro e' stata scoperta dalla Guardia di Finanza della Tenenza di Melito Porto Salvo, nel reggino. Un imprenditore agricolo aveva creato ad hoc documentazione falsa per giustificare un'ingente e sproporzionata richiesta di fabbisogno di manodopera agricola rispetto alla consistenza dei terreni e degli animali posseduti, permettendo cosi' ai beneficiari della frode di usufruire di una rendita illecita immediata, ma anche spendibile per il futuro. Le indagini sono partite nel 2009 e hanno permesso di identificare 35 falsi braccianti agricoli, tutti segnalati oltre all'imprenditore alla Procura di Reggio Calabria. Il sistema prevedeva la presentazione all'Inps di documenti attestanti rapporti di lavoro fittizi in modo tale da poter usufruire delle indennita' di disoccupazione, malattia e si copertura contributiva per la maturazione del diritto alla pensione. In cambio del favore, i falsi braccianti consegnavano al titolare dell'azienda le indennita' indebitamente percepite dall'ente previdenziale. Da qui il nome dato all'operazione ''Do ut des''. I braccianti sarebbero stati consapevoli del sistema truffaldino, dimostrandosi disponibili a consegnare le indennita' all'imprenditore per ottenere comunque la maturazione della pensione.
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