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giovedì 21 aprile 2011

'NDRANGHETA: SEQUESTRO BENI; COLLABORATO PENTITA FIGLIA BOSS

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 21 APR - Le indagini che hanno portato stamani al sequestro di beni per 190 milioni di euro, si sono avvalse anche delle dichiarazioni della pentita Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore, indicato come il capo della cosca. Proprio sabato scorso, pero', Giuseppina Pesce ha fatto sapere tramite il proprio legale, di avere interrotto la collaborazione con i magistrati della Dda di Reggio Calabria. Il sequestro di oggi nasce dall'approfondimento patrimoniale delle indagini che avevano portato a due operazioni, denominate All Inside, condotte ad aprile ed a novembre dello scorso anno, nel corso delle quali erano stati arrestati, rispettivamente 40 e 24 presunti affiliati alla cosca Pesce. Due mesi fa, la Dda di Reggio Calabria ha chiuso le indagini emettendo 80 avvisi di conclusione indagini. L'inchiesta si basa proprio sulle dichiarazioni di Giuseppina Pesce. Nei giorni scorsi, il ministero dell'Interno ha fatto sapere che si costituira' parte civile, nella persona del prefetto Giancarlo Trevisone, Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, nel procedimento contro gli affiliati alla cosca Pesce. Nell'ambito dell'inchiesta All Inside, i carabinieri, nel febbraio scorso, avevano perquisito la sede della squadra di calcio Interpiana, sequestrata oggi.

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